Home page Giovanni Dall'Orto > Scrivimi > Istruzioni per i non vedenti  > Email dai visitatori > Sono una transgnder?
 
Sono una transgender?

24/05/2008

Ciao Giovanni,

sono una donna di 50 anni, lesbica da una vita, ma da qualche tempo un po' (tanto) in crisi.

Non ti sto ad annoiare con lungaggini: this is problem: mi è venuto il dubbio di essere una FtoM.

La mia compagna sostiene che è semplice NON ACCETTAZIONE della mia omosessualità.

Non ho le possibilità (economica e di tempo)di mettermi in mano a uno strizzacervelli serio e sto cercando un aiuto in rete.

Sai come posso venirne a capo? Hai un consiglio?

Per sempre riconoscente.. davvero... ; ))

(mail firmata)
 

Cara .......

posso risponderti solo sulla base dell'esperienza delle cose che ho sentito dire fino ad oggi. Che non è necessariamente né esaustiva né completa... ma che è la sola ed unica base partendo dalla quale posso rispondere a una domanda tanto impegnativa.

Tutte le persone transgender che ho incontrato nella mia vita hanno scoperto la loro condizione chi prima, chi poi, ma in genere alquanto presto, tanto che non mi è mai capitato - per lo meno fino ad oggi - di sentire di una "scoperta" di questo rilievo a questa età. Molte di loro mi parlavano addirittura di come la disforia si fosse manifestata fin dai tempi dell'asilo, con tanto di liti con la mamma o la suora perché volevano il grembiulino del colore del sesso opposto :-).
Qualcuno lo ha accettato in età adulta, anche tardi, talora dopo un matrimonio e dei figli ma, mi hanno detto queste persone, invariabilmente "avevano sempre saputo" quello che erano, solo che non lo volevano accettare.

È questo il tuo caso? "Lo hai sempre saputo", fin da piccola? Se sì, allora il tuo "dubbio" ha una base.
Se invece l'idea è per te relativamente nuova, penserei che si tratti semmai non di un'agnizione, quanto del tipo di dubbi che inevitabilmente (e parlo da persona che sta per compiere questa età) ti vengono a 50 anni, e ti volti indietro e fai un bilancio, e ti chiedi se forse gli anni che ti restano - se la sorte te li concederà - non sarebbero meglio impiegati in altro modo.

Da questo punto di vista, chiedersi se come uomo la tua vita rimanente non sarebbe più semplice è una domanda perfettamente sensata.
Resta da capire se oltre che sensata sia pure motivata. Perché la felicità non dipende dalla convenienza della risposta, bensì dal fatto che essa ti permetta di stare bene nella tua pelle. In questo caso la frase va intesa proprio in senso letterale.

Quest'ultimo dubbio non te la posso sciogliere io. Nessuno può entrare nella mente e nei dubbi degli altri esseri umani. La disforia di genere è qualcosa che si sente dentro: non la si decide né la si discute. Non possono essere gli altri a dirti come ti senti. Sei tu l'unica a poterlo sapere.
 

Striscione di Crisalide azione trans
Lo striscione di "Crisalide Azione Trans" al Gay Pride di Milano del 2004 (foto di Giovanni Dall'Orto). Il bel ragazzo con la barba al centro è un ftm.


Come venire a capo della situazione, mi chiedi? Con chi parlarne? Be', la cosa più semplice da fare è contattare una delle associazioni che raggruppano le persone che hanno vissuto l'esperienza di disforia di genere, e parlarne con loro, ad esempio Azione trans, o il MIT (trovi gli indirizzi email nei loro rispettivi siti).

In genere le operazioni di riassegnazione di sesso sono un tale calvario che la maggior parte delle persone che lo hanno sperimentato, almeno tra quelle che io ho incontrato, sono le prime a cercare di capire se chi si rivolge a loro sia una persona che condivide la loro problematica, oppure sia semplicemente una persona in ricerca di un equilibrio "altro" rispetto a quello che ha sperimentato fin lì, diverso ma non tale da richiedere la trafila della riassegnazione di sesso. In tal caso la scoraggiano dal compiere passi drastici, dolorosi, irreversibili, e che non renderebbero la persona maggiormente felice di quanto non sia già.

Certo, ho incontrato anche qualche "fuori di testa" che non vedeva l'ora di fare proseliti, è vero, e quindi consigliava indiscriminatamente a tutti l'operazione, tuttavia queste persone erano una minoranza ed, in genere, tanto palesemente "fuori di melone" da essere immediatamente riconoscibili come tali. Ed io spero che, qualunque sia la decisione che ti incammini a prendere, tu non la prenda prima di avere sentito numerosi pareri, diversi fra loro. Dopo tutto, ne va della tua felicità.

Non occorre - almeno in questa fase - che tu ti rivolga a strizzacervelli, perché confrontarsi con altre persone che hanno avuto la tua problematica e l'hanno risolta, in un modo o nell'altro, di solito è sufficiente a fare il punto sulla mappa. Perché nei loro racconti riconoscerai le tue problematiche e capirai se l'esito delle ricerca vada nella loro stessa direzione oppure no.


A conclusione ti dico solo un'ultima cosa che mi ha insegnato l'esperienza: le persone ftm che arrivano alla riassegnazione di genere sono una minoranza, quella forse più nota e visibile in quanto il loro calvario umano le spinge a lottare per i loro diritti, ma per ogni persona che arriva al chirurgo che ne sono dieci che stanno bene con qualcosa di meno - di solito MOLTO meno - della chirurgia (hai mai sentito parlare di "Piccola soluzione"?), e cento che sono semplicemente persone che si trovano a loro miglior agio esprimendo una componente butch che forse hanno represso a lungo nella vita, ma che in effetti non esiste nessun motivo di non esprimere, se si manifesta.

Nella vita non esiste solo il maschile e il femminile, ma anche una serie infinita di gradazioni intermedie e t'invito a leggere i libri che ne parlano per verificare se per caso tu non appartenga ad una di esse. Il fatto che fino ai 50 anni tu non abbia, a quanto mi è dato comprendere dalla tua mail, sospettato di essere una ftm, mi spinge a propendere per quest'ultima ipotesi, ovvero che forse la tua collocazione rispetto a maschilità e femminilità abbia magari bisogno di una revisionatina, ma probabilmente non fino al punto di necessitare di un'operazione di cambio di sesso, o di misure altrettanto drastiche e violente. In caso contrario, te ne saresti, credo, accorta molto tempo prima.

Striscioni di crisalide Azione Trans, 2007
Carteli di "Crisalide Azione Trans" al Gay Pride di Roma del 2007
(foto di Giovanni Dall'Orto).


Questo è tutto quanto posso sbilanciarmi a dire senza conoscerti di persona.
Ti invito a prendere contatto con le associazioni transgender e a confrontare le tue idee con le loro. Sono certo che la cosa non stia nei termini drastici che mi dipingi tu, anche se forse limitarsi a parlare di "non accettazione della propria omosessualità" è effettivamente poco sfumato.

Ma, e mi ripeto, forse il punto è semplicemente che la situazione non sarà drastica quanto dice la tua compagnia, però neppure lontanamente quanto stai pensando tu che sia...

La vita è piena di di situazioni sfumate, e la maggior parte di noi vi appartiene.
 

Ciao, i miei migliori auguri.

Giovanni Dall'Orto

[Torna alla pagina delle lettere "Avvisi dai naviganti"]