Risposta
ai miei articoli di commento sulle elezioni (qui
e qui)
16/04/2008 Carissimo Giovanni, approfitto quindi di questa Caporetto elettorale per rispondere a tutte le tue ultime mail e per commentare questa penosa situazione politica e sociale che va profilandosi con sempre più disarmante chiarezza da 2 anni a questa parte. Da quando, cioè, ci siamo illusi un po' tutti che esistesse una Sinistra verso la quale le nostre speranze fossero ben riposte. Siccome sul 95% di ciò che scrivi concordo pienamente, esattamente negli stessi termini, ti propongo solo quali sono le mie personali perplessità, fermo restando che su tutto il resto - per l'appunto - la penso allo stesso modo. Uno.
Ecco: se già le froce velate sono insopportabili a Destra, a Sinistra sono tanto più intollerabili proprio per il presunto liberismo intellettuale e culturale [dunque non semplicemente sessuale] di cui vorrebbero e/o dovrebbero farsi promotori e/o testimoni. Porci Con Le Ali, insomma... purché le piume non siano di struzzo. È ovvio che contro questa becera ipocrisia strisciante autoconservativa non c'è niente da fare e mai ce ne sarà. Due.
Non contesto minimamente le motivazioni della candidatura su Roma, tutte più che sacrosante, ma perché allora mettere già in preventivo di ripresentarsi poi a Bologna l'anno prossimo? Non pensi che arrivare al voto di Bologna come "quello che è stato trombato a Roma" possa poi giocare a sfavore di Franco su quella che è una piazza decisamente più alla sua portata? Naturalmente, te lo chiedo apposta per avere un chiarimento e partendo dal presupposto che per quanto riguarda nello specifico il contributo elettorale voterei Grillini anche come Presidente del Consiglio, non solo come Sindaco di Roma o di Bologna, e perché ho per lui una stima umana che va ben al di là della tutela dei diritti GLBT. Tre.
Quest'anno, ritengo perfettamente legittimo che l'elettorato gay non abbia perdonato a Veltroni, in quanto erede diretto dei 2 anni di governo Prodi, il voltafaccia sui Pacs e la riproposizione della Binetti tra i candidati alla Camera. Però c'è un problema ancora più profondo, quest'anno, che non si limita al fronte GLBT che hai ben delineato nel tuo articolo: Veltroni non ha spostato di mezzo millimetro le percentuali che venivano annunciate nei sondaggi di un mese e mezzo fa. Cioè: non solo non si è rivolto a gay e lesbiche, ma non si è rivolto a nessuno, ed è questo che deve concretamente fare riflettere la Sinistra, sia quella del "voto utile" sia quella del "voto a perdere". Invece... Quattro.
Antonio
Incorvaia - "Generazione
Mille Euro"
Forchette e coltelli (Il pranzo è servito) |
Ciao Antonio
Rispondo punto per punto:
Uno
È una tesi interessante, e sicuramente
divertente, ma non credo che se invece che galline fossero oche la situazione
sarebbe migliore. Le galline gay velate ed omofobe del PD sono solo un'appendice
dell'omofobia italiota, il problema è il corpo principale.
Mi preoccupano di più i lacchè e
i quisling del movimento lgbt che stanno ai loro piedi da mane a
sera... Quelli sono pronti a venderci per un tozzo di pane, una carichina
politca, uno strapuntino, un seggiolino anche del WC... In queste elezioni,
ultima chiamata utile per loro, lo hanno dimostrato in modo vergognoso,
senza la minima dignità.
Due
Guarda, esiste una differenza fra Beppe
Grillo e Franco Grillini,
e fra i sostenitori del primo e quelli del secondo, fra i quali ultimi
mi annovero. I primi credono che la soluzione sia dire "vaffanculo" a tutto
e tutti, i secondi che la politica è, come la menopausa, un male
inevitabile, quindi tanto vale vaffanculare meno e darsi da fare di più
per renderla meno dannosa possibile, e magari godersene i vantaggi.
Sul fatto di presentarsi a Roma: credi davvero
che correre con un partito che era dato nei sondaggi all'1% (e che ha preso
lo 0,8%, ovvero pur sempre il doppio dello 0,4% preso alla Camera: segno
che il nome di Grillini un peso lo ha avuto) fosse una mossa che puntava
all'elezione vera e propria? Con l'1%?
E se ti pare logico che la risposta fosse no,
come era, quale altro significato poteva avere, se non dare un segnale?
Grillini
è il candidato sindaco che ha preso la più alta percentuale
di voti disgiunti.
Rutelli (che si è ben guardato da farsi
nominare da qualsiasi "primaria" per non correre il pericolo molto concreto
di essere trombato) è invece riuscito a far perdere quasi
un 1% di voti alla coalizione che lo ha sostenuto (oltre a racimolare il
14%
in meno del suo predecessore...), l'esatto opposto di quanto è accaduto
ad Alemanno che ha portato di suo un 1% in più. Che dire: si è
dimostrato una vera
risorsa per il centrosinistra...
È un segnale che vuol dire qualcosa o
no? Secondo me sì. È un segnale che ora i partiti dovranno
ascoltare, se vorranno evitare la ripetizione di un'altra trombata (e non
è detto che Rutelli, dopo esser riuscito a far perdere al centosinistra
le elezioni del 2001, non riesca ora a far perdere anche le Comunali di
Roma del 2008. Yes, he can...).
Inoltre, il PS ha investito sull'elezione di Grillini
un paio di decine di migliaia di euro, mentre un'Udc, che ha avuto lo stesso
risultato elettorale, sul proprio candidato ha speso mezzo milione.
Se tanto mi dà tanto, diciamo che Grillini vale da solo 480.000
euro :-) (sto scherzando, sia chiaro).
Infine, tutta la campagna elettorale per Grillini l'abbiamo fatta letteralmente in due, oltre a lui. La gente era entusiasta e si offriva anche di fare volontariato per la sua campagna... peccato che non avessimo un partito alle spalle, né del materiale da far distribuire ai volontari. Si è fatto quel che si è potuto, ovvero molto meno di quanto avremmo potuto se avessimo avuto dei mezzi, dove per "mezzi" non intendo soldi, bensì un partito in quanto tale, e non un'accozzaglia virtuale utile solo a distribuire strapuntini ai membri di una Casta.
In altre parole: ho sperimentato un entusiasmo politico che non vedevo da molto tempo, ma l'ho visto frustrato dalla forma paleozoica di partito con cui eravamo costretti a fare i conti.
Tuttavia con altre premesse, e magari una lista
civica non legata alle burocrazie dei partiti testé sconfitti e
nullificati (a Roma i socialisti hanno sabotato con successo una
lista civica a nome di Grillini, per paura che finisse a prendere più
voti di loro... cosa per nulla impossibile, visto che molti il partito
di Craxi e De Michelis lo trovano invotabile), credo che si possa
avere un risultato di forte segnale del disagio politico, senza scadere
nell'antipolitica alla Beppe Grillo. (Che per ora non porta da nessuna
parte: Grillo fa indubbiamente ottime domande ed ha un blog documentatissimo,
ed esprime esigenze reali che pure io condivido, tuttavia poi non dà
(quasi) nessuna risposta, al di là del suggerimento di astenersi
dal voto. E per cambiare la vita servono proposte per un voto che possa
cambiare le cose, non l'astensione).
Foto Giovanni Dall'Orto. |
Dunque,
fare una prova generale a Roma è servito, perché ha mostrato
che "se ppò ffa'". E con 20.000 euro e due collaboratori
due...
Poi però, dopo avere esaltato le gioie
della militanza politica e dell'entusiasmo del poppolo per il Grillino
parlante, fijo mio, diciamocelo: non si fa una campagna vera con
20.000 euro e con tutti i giornali che boicottavano la sua candidatura
e riuscivano sempre a non nominarlo (quasi) mai (abbiamo perfino fatto
una manifestazione davanti al "Messaggero" perché non ha mai
nominato il fatto che esistesse un candidato di nome Grillini, neppure
riportando gli attacchi contro di lui, che negli ultimi giorni si sono
intensificati man mano che il tam-tam in suo favore iniziava a prendere
piede).
È stato nobile e cavalleresco fare le anime
belle, e fare le cose per la salvezza del Principio, però la politica
è il contrario dello sport: qui si corre per vincere,
non per partecipare. Rodare le strategie ha quindi un senso preciso.
Infine, risultati alla mano, Grillini non è stato trombato: il voto disgiunto ha mostrato che nel suo piccolo il suo è stato il nome meglio speso. Nel mio piccolo, direi che qui c'è trippa per gatti.
Tre
Concordo. Con in più il fatto che avendo
distrutto la sinistra, ora ogni catastrofe che accade non può più
imputarla al comodo parafulmine di Bertinotti: la colpa sarà sua.
E d'ora in poi le domande per i Pacs e simili non andranno più indirizzate
a Rifondazione, evaporata in una notte, ma a lui. Voglio proprio vedere
come riuscirà a gestirla.
Me la vedo molto male per la povera Paola
Concia, eletta al solo scopo di servire da punching-ball
per il movimento lgbt e attirarsi lei tutti i fulmini che spettano a Veltroni.
La sua figura mi ricorda quella del whipping
boy, il ragazzo che veniva punito al posto dell'erede al trono
quando costui (il cui corpo era sacro e intoccabile) aveva fatto qualche
marachella. La teoria diceva che il principino si sarebbe corretto grazie
alla vergogna suscitatagli delle botte che aveva fatto prendere ad un altro
per colpa sua...
Spero per la Concia che Veltroni sia capace di
vergognarsi di alcunché (ma ne dubito!), altrimenti sarà
"nera e blu" di lividi nel giro di poche settimane.
A parte lo stipendio, non comprendo cos'altro
l'abbia spinta a ad assumersi quel ruolo di "zia Tom"... Anche se a dire
il vero, uno stipendio di questi tempi fa sempre comodo... specie quello
stipendio.
Quattro.
Concordo.
Ciao.
Giovanni Dall'Orto