Home page Giovanni Dall'Orto > Scrivimi > Istruzioni per i non vedenti  > Email dai visitatori > Un consiglio sui rapporti orali
 
Un consiglio sui rapporti orali

2/6/2008

Prima di tutto, buongiorno. 
Le scrivo per avere un consiglio, un (vero) aiuto direi. 

Circa un mese fa ho avuto la (poco) brillante idea di pubblicare un annuncio in uno di quei siti per incontri. La mia reale idea era quella di conoscere ragazzi gay per sola amicizia, giacché non frequento nessun locale e sono, adesso, lontano da qualsiasi contatto.

Parecchi mi hanno risposto puntandomi il dito, dicendomi che mi nascondevo dietro "il cercare l'amicizia": in realtà, secondo loro, cercavo solo sesso. 
Assolutamente no. Non è vero, non avrei paura nell'affermare il contrario. 

Vabbè, il punto non è questo. Il punto è che ho trovato un ragazzo più grande di me (sicuramente con un passato - che non conosco - e una vita attuale intensa - che non conosco) con il quale ho cominciato ad avere un dialogo dolcissimo ed affettuosissimo, fatto di scambi di opinioni e belle sensazioni. Il tutto veicolato via virtuale, giacché, al momento, non mi trovo nella mia città. 

Fisicamente non ci siamo mai visti, solo descritti genericamente. Non nego il fatto che sento parecchio coinvolgimento.

Coppia gay. Foto di Giovanni Dall'Orto.
"In coppia". Foto di Giovanni Dall'Orto.
La settimana prossima rientrerò nella mia città. Lui vuole conoscermi e anch'io. Ma la mia paura è tanta, immensa e agghiacciante. 
Non mi spaventa la possibile delusione, ma la "gestione" dell'eventuale attrazione fisica. 
Sono un perfetto incapace. Un imbranato di tutto punto, nonostante il mio propormi potrebbe lasciare intendere altro (non sono un "figo della madonna", ma ho una buona dialettica). 
A causa della mia incapacità, qualche tempo fa, ho vissuto un terribile periodo, che mi ha letteralmente traumatizzato: ho avuto un rapporto orale gestito malissimo. 
Da allora, vita monastica. 

Ecco perché non ho "contatti gay", ma solo etero, che non sanno nulla di me. 
Ma questo ragazzo ha fatto risvegliare i miei sensi, tutti, ormai da tempo intorpiditi. 
La mia grande paura è l'AIDS e tutto quello le gira intorno.
Non so come gestire i miei gesti (perdoni il gioco di parole), le mie pulsioni. Aver scelto la "castità" è stato un modo per preservarmi da tutto. Ma mi sono precluso di vivere. 
Ho sbagliato tutto. Ho un buon lavoro e molte conoscenze, ma il mio lato sentimentale è sempre stato (volutamente) represso. 

L'aiuto che Le chiedo è: potrebbe, se ne ha voglia e tempo, farmi chiarezza sulla buona gestione del sesso (orale e non), affinché le possibili malattie vengano respinte? 
Mi sento un vero e completo idiota a chiederLe ciò, ma ho proprio bisogno di un aiuto in questo senso. 
Magari con questo ragazzo non ci piaceremo neppure e tutto sarà solo una chimera. 
Ma se dovessimo piacerci?

Sono davvero e terribilmente in crisi. Spero di ricevere una Sua mail di risposta.

Perché ho deciso di scriverLe? Perché ha una biografia di tutto rispetto e poi perché ha un viso rassicurante. 

In attesa di ricevere una Sua possibile risposta, Le porgo i miei migliori saluti. GRAZIE!! 

Mail non firmata
 

Grazie per il "viso rassicurante". :-)

Guarda, c'è davvero poco da dirti, e quel poco è pure semplice da spiegare.

Regola n. 1: MAI lasciare entrare lo sperma (nonché, peggio ancora, il sangue) altrui nel proprio corpo.

Regola n. 2: benché il rapporto orale sia relativamente meno rischioso di quello anale, usare sempre un preservativo anche per il rapporto orale tiene lontano non solo l'Hiv, ma anche i "microbi" che causano sifilide, gonorrea, epatite virale e tante altre cosucce ben poco simpatiche trasmesse attraverso questo tipo di rapporti. È sufficiente questo. Non occorrono strategie strane, complicate, costose: basta un banale, umile, semplice preservativo. Ovviamente preferibilmente non di quelli pre-lubrificati (ma in mancanza degli altri, basta un'asciugatina ed eccolo come nuovo).

Regola n. 3, anzi la vera regola n. 1: del tuo corpo e della tua salute sei responsabile unicamente tu. Non puoi affidare ad altri la cura della tua salute. Gli altri potrebbero essere meno coscienziosi di quanto non sia tu, anche perché poi le eventuali infezioni te le becchi tu e mica loro.

Ogni persona infettata è una persona che, per un motivo o per l'altro, si è fidata. A volte con buone ragioni (aveva rapporti solo col proprio partner), ma più spesso senza avere queste buone ragioni, magari semplicemente perché si vergognava di esigere il rispetto che si deve ad ogni persona. Per paura di perdere una "buona scopata", per paura di fare la figura del pivellino e del novellino, per paura di troppe cose, e tutte sbagliate.

Visto che quello che stai cercando non è una botta e via, bensì un rapporto che oltre che sessuale sia anche umano e significativo al di là del mero orgasmo, spiega bene questa circostanza prima ancora di vedere questa persona, ed osserva come reagisce.
Se comincia a fare storie, molla il colpo.
Se capisce ed accetta le tue logicissime condizioni, prosegui nel tuo scambio di messaggi.
Se però quando vi vedete lui cerca di farti cambiare idea, accetta con rassegnazione il fatto che ti ha fregato, e cerca un'altra persona. Una fregatura è sufficiente, senza aggiungercene una seconda.
Il tuo corpo è tuo. Lo condividi solo alle tue condizioni, e basta.
 

Un preservativo. Fonte: wikiCommons
Un oggetto utile ed elimina-angosce. Fonte: WikiCommons.


Ricorda bene una cosa importante. Una persona che non si cura di tutelare la propria salute quando ha un rapporto sessuale con te, certamente non si è tutelata neppure nei rapporti precedenti.
E visto che tutti noi amiamo noi stessi prima che gli altri, figurati se qualcuno che non ha avuto cura di se stesso saprà avere cura di te.

Non fidarti quindi mai dei giuramenti e delle assicurazioni di una persona che pretende da te un rapporto sessuale non protetto. Per quanto possa giurarti di essere "pulita" (parola orribile e razzista, perché fa di una persona con Hiv una persona "sporca") o "sana". Conosciamo questi giuramenti, e sappiamo quanto valgano: nulla.


Infine. Scegliere la castità, come hai fatto tu, NON è un modo per "preservarsi".

Primo, perché a quanto leggo hai rapporti eterosessuali, e se adesso hai dubbi sul come gestire quelli gay, allora immagino che tu non abbia imparato a gestire neppure quelli eterosessuali, altrimenti il problema non te lo saresti posto, visto che non esiste la minima differenza sul tipo di precauzioni da prendere nell'uno e nell'altro caso. Quindi tanto razionale la tua scelta finora non è stata.

Secondo, perché la sessualità è un po' come una pentola a pressione. Se lasci accumulare troppa pressione, scoppia tutta in una volta, in modo incontrollabile. Come in effetti mi scrivi essere già successo una volta. Ma si corre maggior pericolo a lasciarsi andare una volta all'anno quando saltano tutti i freni, che tutte le sere ma con un comportamento controllato di "sesso sicuro".

Perché il problema non è "con chi lo fai", ma "cosa fai e come lo fai". Donne od uomini non conta, qualche conta è, se vuoi evitare qualsiasi rischio di contagio, che tu usi il preservativo per ogni rapporto di penetrazione.
 

Semplice, no?

Ciao, e buon appuntamento... ;-)

[Torna alla pagina delle lettere "Avvisi dai naviganti"]