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Stefano Bagnasco, Andrea Ferrero e Beatrice Mautino, Sulla scena del mistero. Guida scientifica all'indagine dei fenomeni inspiegabili, Sironi, Milano 2010.
 
Copertina di ''Sulla scena del mistero'', di Bagnasco, Ferrero e Mautino.

[Saggio]

Recensione di Giovanni Dall'Orto


Manualetto di metodologia della ricerca scientifica per non scienziati

Diciamo che definire "Guida scientifica" questo agile libretto (200 pagine in tutto) è forse un po' eccessivo.
Gli autori si sono ripromessi di scrivere un manualetto alla portata di tutti, e ci sono anche riusciti, ma per farlo hanno dovuto semplificare assai questioni complesse assai, togliendo così di mezzo un po' del sale che dà gusto alla ricerca, sia scientifica che non scientifica.

Il volume insegna in effetti come si fa a sottoporre a verifica le pretese di eventi cosiddetti "inspiegabili" (definiti dagli autori "mysteri") che da sempre hanno piena cittadinanza sulle tv e sui rotocalchi, e che ora impazzano anche su Internet. (La prima regola? Verirficare di persona che il fenomeno esista per davvero... È incredibile quanti "mysteri" si sciolgano come neve al sole non appena si vada a verificarne l'effettiva esistenza, al di là delle chiacchiere di tv o giornali...).

L'approccio degli autori è peraltro molto moderato e distaccato, al punto che sottolineano (p. 45) che

Per questo motivo il testo può essere letto con piacere e profitto anche da chi nutre la passione dei "fenomeni inspiegabili", in quanto gli autori si limitano a discutere di metodo di ricerca, e di come ragionare senza contraddirsi, indipendentemente dalla verità o falsità degli assunti da dimostrare (si può infatti anche studiare un'ipotesi giusta col metodo di ricerca sbagliato!).

Nei fatti, il libro è un trattatello di logica (con una particolare attenzione per le fallacie logiche) ma è scritto senza mai utilizzare la terminologia filosofica (viene giusto nominato il rasoio di Occam, ma di passata e senza indugiarvi).


Il risultato è che il libro è meravigliosamente facile da leggere anche per chi non abbia alcuna precedente lettura di filosofia ed epistemologia... però risulta un po' insipidino per chiunque si sia già accostato alla questione. Peraltro, si vede bene dai dettagli che gli autori conoscono molto bene il tema di cui parlano, e che quindi la loro non è superficialità, bensì ricerca intenzionale della semplicità.
Il che non toglie lo stesso che, alla fine, il lettore non principiante (magari perché consulta ogni tanto il bollettino o il sito del Cicap) si senta un po' deluso da questa bella sintesi di cose che gli risultano tutte già note.

Il libro spazia dall'astroarcheologia ai rapimenti alieni o dai cerchi nel grano al complottismo, dal Triangolo delle Bermude all'astrologia, usando esempi da tutti questi campi per mostrare quante volte, ahimè, i mysteri nascano solo per colpa di una cattiva metodologia di ricerca. Usando metodi di controllo rigorosi i fenomeni "mysteriosi" o spariscono, oppure trovano spiegazioni molto più semplici e logiche.
Gli autori sottolineano peraltro come questo pericolo d'errore non lo corra solo chi indaga i mysteri ma chiunque, scienziati compresi. La cosa che importa è però che chi fa affermazioni straordinarie dev'essere in grado di offrire la stessa possibilità di verifica e controllo che nella vita reale noi esseri umani pretendiamo per tutto, a iniziare dal resto che ci dà la cassiera al supermercato...


Concludendo, direi che al lettore che abbia già un interesse nell'argomento e qualche lettura alle spalle e volesse approfondire, più che questo libro consiglierei qualche altra opera – per esempio quelle di James Randi – dal respiro più ampio.

Al contrario, chi si avvicinasse per la prima volta dal tema, non può trovare un testo introduttivo migliore di questo. Questo è un testo di filosofia del sapere, ma si legge come un piccolo romanzo giallo appassionante. Quindi è raccomandatissimo.


 
 
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