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[Saggio]
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Il punto di vista di chi non ama che l'informazione sia libera.
Ho
comprato il libro pensando di trovare un'analisi dei limiti del "Web
2.0" - a iniziare dal narcisismo
delirante dei bloggers - ed una proposta per superarli.
Mi
sono trovato invece in mano un attacco forsennato contro Internet,
mezzo di comunicazione "comunista" che distrugge il lavoro dei veri esperti,
ai quali dovrebbe esser riservata la comunicazione.
Ora,
io sono un giornalista, e so fin troppo bene che se il Web 2.0 esiste è
(anche) perché i giornalisti non hanno fatto il loro lavoro.
Keen ha un'idea talmente propagandistica del lavoro dei giornalisti che
mi spinge a chiedere se abbia mai letto un giornale (oltre tutto è
laureato in storia e scienze politice, dunque la sua competenza professionale
non riguarda né la Rete né il giornalismo. Esatto, in questo
campo Keen è solo un "dilettante"!). Oppure se, più semplicemente,
questo sia un pamphlet in favore della censura.
Leggendo
a p. 17 si capisce che è vera la seconda ipotesi: Keen dice che
preferisce che le notizie sulla guerra in Iraq vengano diffuse solo dal
New York Times.
Cioè
il
giornale che si era bevuto tutte le
bufale sulle inesistenti "armi di distruzioni di massa"...
O si
prenda a p. 113 il racconto di come un anonimo bloggettaro abbia duffuso
calunnie su Obama, che essendo state riprese dal network televisivo Fox
News hanno danneggiato Obama.
Questo
episodio dimostra, secondo Keen, quanto sia inaffidabile la Rete.
Secondo
me invece dimostra quanto sia inaffidabile "Fox News", che rilancia
"notizie" anonime senza averne verificata la fonte, l'attendibilità
e la provenienza.
In
altre parole dimostra come la stampa "professionista" sia "dilettante"
tanto quanto la Rete, con l'aggravante che dai professionisti ci si aspetta
professionalità, dai blogger no.
Conclusione:
la verità delle notizie non dipende dal medium che utilizzano,
ma dalla credibilità di chi le dà.
Il
che vale per la Rete, quanto per i giornali cartacei.
Il
punto è che Keen parte dall'assioma per cui i giornali su carta
sono sempre attendibili... ed io non so quante persone possano ascoltare
una dichiarazione del genere senza scoppiare a ridere.
E
se queste sono le premesse...
Eppure
non mi pento dell'acquisto.
Questo
libro è un lucido, chiaro riassunto di tutto quello che una persona
di destra, legata all'idea che l'informazione va sottoposta a controllo,
ha da dire sulla Rete.
Conoscere
le idee di questo mondo, che ha una FORTE influenza sui legislatori, è
molto importante.
Quindi
questa è una lettura assai istruttiva e interessante.
In assenza di tale chiarimento, è per lo meno legittimo il sospetto che il livore di Keen non parta da motivi razionali bensì da rancore verso un medium che gli ha fatto perdere denaro...