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Alan Dean Foster, Alien,
Fabbri, 1995 [1979].
Recensione di Giovanni Dall'Orto
Bravo l'autore, ma dopo aver visto il film... resta poco all'immaginazione.
Alan
Dean Forster è un bravo scrittore di fantascienza, ed è riuscito
a dare a questa novelisation tratta dal celebre film un certo spessore
aggiuntivo (qui tutto lascia sospettare che l'origine degli aliens
sia il risultato più della creazione come arma biologica che frutto
spontaneo dell'evoluzione) e perfino a colmare qualche incongruenza del
film (ad esempio, il mistero di come avesse fatto l'alieno a diventare
grande e grosso senza mangiare: in realtà aveva saccheggiato la
dispensa dell'astronave...).
Le
4 stelle del mio giudizio si riferiscono a questa sua capacità.
(Nota:
contrariamente a
quanto scrivono alcuni recensori su Anobii.com, il film
Alien è tratto da un soggetto di Dan O'Bannon e Ronald
Shusett, e non di Alan Dean Forster, che
è, lo ripeto, solo autore di una novelisation, ossia di una
riduzione a stampa della vicenda di un film.
Anzi,
di due novelisations, dato che ne ha scritto una per adulti - questa
-, ed una per ragazzi).
Ciò premesso, dopo avere visto il film, che per la riuscita geniale delle immagini è uno dei capolavori del genere horror-SF, all'immaginazione del lettore resta davvero ben poco spazio. Non c'è nulla da fare: leggendo le pagine del libro si continuano a visualizzare le immagini del film...
Forster
si è ovviamente reso contro dell'immanità del compito, e
quindi ha scelto di ampliare la parte della vicenda che precede la caccia
all'alieno, la quale nel film è invece per forza di cose ridotta.
Se
ciò è bastato a riequilibrare la narrazione, daccapo, chi
ha visto il film non prova egualmente nessuna sorpresa per quanto accade,
dato che non esiste nessun colpo di scena aggiuntivo, o alternativo. Da
qui una certa delusione all'ultima pagina.
Il
guaio è che questo libro è stato concepito troppo pedissequamente
come supporto alla promozione del film e troppo poco come opera a se stante.
Una
maggiore libertà di discostarsi dalla trama del film, il permesso
dato allo scrittore di aggiungere dettagli e spiegazioni di testa sua,
avrebbero in effetti giovato molto alla novelisation.
Purtroppo
così non è stato.
Conclusione,
chi non ha ancora visto il film, legga prima il romanzo, se lo ha per le
mani.
Chi
invece ha visto il film, a meno che non sia un fan all'ultimo stadio
che non vuole perdere neppure un atomo di quanto è collegato alla
saga, può tranquillamente astenersi dal leggerlo.