Home page Giovanni Dall'Orto > Recensioni > Recensioni di fantascienza > Hyperversum
Cerca in questo sito [powered by FreeFind]
 
Cecilia Randall, Hyperversum, Giunti, Milano 2006.
 
Copertina di ''Hyperversum'' di Cecilia Randall.

[Romanzo di fantascienza]

Recensione di Giovanni Dall'Orto


Un romanzo di "fantasy storica", particolarmente indicato per ragazzi e ragazze

Questo romanzo, il primo d'una trilogia, è nato come narrativa per ragazzi, e in questa categoria ha anche vinto un premio letterario.
Non sorprende quindi il fatto che la vicenda funzioni particolarmente bene se la si valuta in rapporto al pubblico a cui era stata in origine destinata.

I pregi della scrittura di Randall (l'italianissima Cecilia Randazzo, nonostante lo pseudonimo anglico) sono la scorrevolezza, la capacità e il gusto di raccontare. Il difetto di questo romanzo è invece il sapore fiabesco, poco aderente alla realtà storica, di tutta la vicenda. In effetti è stato bene classificato come "fantasy storica", non risultando né vera fantascienza né vero romanzo storico.
Il medioevo di questo romanzo è infatti molto idealizzato e stereotipato, "da cartolina", o da "gioco di ruolo", come quello che dà il titolo alla trilogia, nel quale medioevo fantastico, per motivi non chiariti, si trova sbalzato un gruppo di amici del XXI secolo (chi desiderasse la trama dettagliata la trova qui).
Popolano la vicenda virginee donzelle romanticamente innamorate, intrepidi paladini senza macchia e senza paura, cavallereschi guerrieri, amici ansiosi di sacrificarsi per i loro amici fino a donare la vita per loro...
Anche i sentimenti sono quelli totalizzanti che piacciono nell'adolescenza, come gli amori in grado di durare per sempre e scavalcare i secoli, o la fedeltà assoluta capace di andare oltre la morte... (poi uno diventa adulto e si accorge del fatto che "nun è ccosa"...).


Ambientato nella Francia del 1214, questo romanzo ricorda per molti versi Timeline di Michael Crichton, con il quale ha in comune diversi elementi (incluso perfino lo scontato torneo...), ma del quale non condivide l'accuratezza storica e la ricerca di realismo.
Ed anche qui, proprio come in Timeline, il lettore dovrà aver la pazienza di lasciar correre su alcune premesse al massimo livello d'inverosimiglianza, che vanno dal viaggio nel tempo innescato da un fulmine (!), al fatto che tutti riescano a parlare senza problemi la versione medievale dell'inglese e del francese, alla presenza - quanto mai provvidenziale per il gruppetto di amici - d'un atletico giovanottone "casualmente" esperto (guarda tu la fortuna che ha certa gente) sia di storiografia medievale che di arti marziali medievali: binomio che immagino sia molto comune, oggidì.

Non parliamo poi della plausibilità del fatto che il suddetto giovanottone riesca a sconfiggere nel corpo a corpo, come fa, i componenti d'una casta dominante che fondava il suo potere sul monopolio della capacità professionale di usare le armi...


Ciò detto, resta il fatto che se forse l'autrice racconta storie per ragazzi e ragazze, almeno le sa raccontare bene, catturando così l'attenzione di chi avesse iniziato a leggerla.
Alla scorrevolezza contribuisce pure il fatto che l'editore sembra aver fatto un lavoro redazionale "come dio comanda", col risultato che il testo è gradevolmente privo degli strafalcioni che di solito pullulano in opere di questo tipo.

Come se non bastasse, a sorpresa, l'autrice dimostra di non essere una scontata "romanziera rosa", dando il meglio di sé inaspettatamente nelle scene di battaglia. In effetti il capitolo dedicato alla battaglia di Bouvines risulta coinvolgente e ottimamente orchestrato, con i giusti risvolti epici, smentendo lo stereotipo che vorrebbe le donne condannate a scrivere bene solo scene romantiche, e gli uomini solo scene epiche.


In conclusione direi che il libro funziona al meglio se usato per lo scopo per cui è nato, cioè come romanzo per adolescenti, ma può piacere anche a un adulto non troppo affezionato alla verosimiglianza storica.
Gli appassionati del romanzo storico, invece, potrebbero esserne delusi, giudicandolo poco aderente alla realtà storica.

Quanto a me, il libro m'era stato consigliato come romanzo di fantascienza (cosa che non è: qui non ha la pretesa di una base scientifica neppure il meccanismo del viaggio nel tempo), addirittura come migliore di Timeline (e non lo è), e non mi era stato detto che si trattava di narrativa per adolescenti.
Inizialmente, quindi, sono rimasto deluso, ma la scorrevolezza della scrittura mi ha convinto ad arrivare fino in fondo, e tutto sommato non posso affermare che mi sia pentito di averlo fatto. Tant'è che alla fine il volume due, che avevo improvvidamente acquistato assieme al volume uno, me lo sono letto lo stesso.


 
 
Quest'opera è pubblicata sotto una Licenza Creative Commons "Attribuzione - Non opere derivate 2.5" Italia.
La ripubblicazione integrale è consentita a chiunque sotto i termini di tale licenza. La ripubblicazione parziale è concesso esclusivamente previo accordo con l'autore: scrivere per accordi.
[Torna alla pagina principale] [Torna all'indice delle recensioni]
[Mandami correzioni, suggerimenti o proponimi un nuovo link]