Si celebrano
il quattordici luglio [1989, N.d.R.] i duecento anni della rivoluzione
francese. Un avvenimento che all'epoca fu condannato da alcuni
come l'avvento del "mondo alla rovescia", anche in campo sessuale. Come
dimostra un curioso libello antirivoluzionario del 1790 da cui traduciamo
un brano.
Agli esponenti
dell'Ancien
Régime la rivoluzione francese apparve certamente,
fin dai primi passi, il trionfo del disordine e il rovesciamento di tutto
ciò che è giusto e sensato.
L'Assemblea
nazionale, questo parlamento ribelle in cui i plebei avanzavano
le pretese più scandalose, simboleggiò immediatamente la
quintessenza del disordine eretto a ordine.
Perciò
è logico che l'Assemblea nazionale divenisse bersaglio di satire
da parte degli avversari. I quali, per meglio mettere alla berlina il
carattere contronatura di questo parlamento, diedero alle stampe attorno
al 1790 una serie di libelli.
In essi si immagina
che la categoria più
"contro natura" che esista, quella dei sodomiti, si riunisca
in assemblee che scimmiottano e dissacrano l'Assemblea nazionale.
In opere intitolate
Dom Bougre aux États generaux(di Rétif
de La Bretonne), Les petits bougres
au Manège, o Les enfants
de Sodome à l'Assemblée nationale, le penne
ostili ai nuovi tempi "dimostrarono" che essi erano il preludio, con la
loro "mania" della "libertà", all'accoglimento delle pretese
più pazze ed esorbitanti.
Cosa succederebbe,
si chiedono questi scrittori, se i "buggeroni"
e le "bardasse"
(rispettivamente i sodomiti attivi e passivi) reclamassero i loro
cosiddetti "diritti
dell'Uomo"? Se pretendessero di inserire nella Costituzione
il diritto ad amare chi si vuole?
È interessante
rileggere con il "senno di poi" questi libretti. Specialmente oggi, alla
luce delle opinioni
"revisioniste" di certi storici conservatori, che insinuano
che la Rivoluzione francese fu in realtà un grosso errore, per di
più evitabile.
Naturalmente
questi storici hanno ragione: lo diceva il buon (e moderato) Camillo
Benso di Cavour che "le riforme fatte
a tempo opportuno, prima che queste siano imposte dalle passioni delle
masse, sono quelle che allontanano le rivoluzioni".
Il punto è
che nel 1789 la Francia era reduce da un secolo di
non-riforme ed era dominata da un'aristocrazia follemente
reazionaria che rifiutava di cedere la minima briciola di potere. Se lo
avesse fatto in tempo, avrebbe probabilmente evitato la rivoluzione...
ma la storia non si fa coi "se".
Per quel che
riguarda poi il tema dell'omosessualità, be', non c'è neppure
da discutere. La rivoluzione francese applicò
regole di "giustizia e umanità" nei confronti dei "sodomiti",
abolendo la pena
di morte per questo "reato", mentre ad esempio una nazione come
l'Inghilterra
impiccò i sodomiti fin quasi a
metà Ottocento.
Noi omosessuali
non possiamo dimenticare che dalla rivoluzione francese prende le mosse
quella tradizione legislativa che,
filtrata dal Codice
penale di Napoleone (il Code Napoléon),
ha ottenuto che oggi in gran parte d'Europa, Italia compresa, l'omosessualità
non sia reato.
Gli "antifisici"
hanno diritti
Vediamo allora
uno di questi documenti dell'epoca. Si tratta de: I figli di Sodoma
all'Assemblea nazionale, pubblicato originariamente nel 1790.
Si tratta di
un testo goliadico-politico, di ispirazione anti-rivoluzionaria
(ma con più di uno spunto anti-nobiliare).
Descrive un'assemblea,
parodia delle assemblee rivoluzionarie, in cui i sodomiti fiancheggiati
dalle "tribadi"
(lesbiche), eleggono i loro rappresentanti per l'Assemblea Nazionale.
Nei loro discorsi
gli eletti fanno l'apologia dell'omosessualità, contestando il diritto
di religione e Stato di punire il gusto "contronatura", affermando addirittura
che lo stesso fondatore della religione cristiana era sodomita!
Il loro programma
richiede: il diritto di disporre a piacere del proprio corpo, la
possibilità di curare le malattie veneree senza temere denunce
da parte dei medici, la stampa di un "Trattato elementare di
contronaturalezza" (un programma che oggi qualunque movimento gay potrebbe
sottoscrivere... se non fosse per il tono sfottente della proposta).
Segue un'impressionante
lista di nomi di "votanti", suddivisi fra uomini e donne, a Parigi e Versailles:
vera lista di proscrizione di sodomiti e tribadi dell'epoca.
L'intento
dell'anonimo autore del libello non è però, come detto,
esaltare l'omosessualità, bensì mostrare, utilizzando
argomenti all'epoca paradossali e assurdi (si veda il discorso del
duca
di Noailles qui tradotto), a quale livello di disordine
e immoralità abbiano portato le idee su cui si fonda la Rivoluzione,
al punto che in base ad esse, se volessero, persino i sodomiti potrebbero
avanzare rivendicazioni...
Ebbene, a due
secoli di distanza la tesi dell'anonimo libellista s'è rivelata,
paradossalmente, corretta. Sia pure non con i tratti beffardi e osceni
attribuitigli dall'autore del libello, oggi esiste davvero un movimento
di "antifisici" che proprio basandosi sulla Dichiarazione
dei "diritti dell'uomo" (figlia di questa Rivoluzione) "pretende"
di veder garantito anche per legge il diritto ad amare.
Insomma, è
paradossalmente un controrivoluzionario ad elencarci i motivi per cui
questa rivoluzione non può non piacerci.
Perciò:
un buon 14 luglio a tutti i gay!
Da: Les enfants de
Sodome (1790)-[1].
Seguendo
l'esempio dei greci e dei romani, presso i quali tutti si radunavano al
solo intendere i nomi di Patria e di libertà, non appena si parlò,
per la prima volta dopo due secoli, di riunire
gli Stati Generali, si considerò la decisione come il
segnale di una riunione praticamente generale in tutta la distesa dell'impero
francese.
(...)
Il
famoso
Ordine dei sodomiti era rimasto fino a quel giorno solo nell'inazione,
nonostante si riunisse, di tanto in tanto, ai giardini
delle Tuileries, nell'allée
des soupirs [2],
nel chiostro dei certosini, e presso l'abate Viennet,
il più zelante partigiano della sodomia-[3].
Tuttavia
non si riuniva per proporre mozioni relative agli affari del tempo, ma
per lavorare congiuntamente a operare grandi colpi di culo (detti "la bruciatura
parigina") così come i
sodomiti avevano un tempo fatto bruciare la loro città, per
mezzo della stessa azione.
Ma l'Essere
supremo-[4],
divenuto meno rigido su bagattelle del genere, non divertendosi più,
per un'inezia, a incendiare città, ha inviato sulla terra una sana
filosofia, che ha dato una bella lezione al pregiudizio, e i buggeroni
hanno preso come motto quello del Cavaliere
de Florian:
I gusti
sono nella natura:
il migliore
è quello che si ha.
(...)
Ora, nel
corso di queste assemblee, passato il momento prediletto, il quarto d'ora
di "entrata", non ci si poteva impedire di parlare di politica. Perciò
l'Ordine dei sodomiti, dato che molti dei suoi novizi e dei suoi candidati
erano stati eletti all'Assemblea nazionale, finì col dichiarare
che era assolutamente necessario che la sodomia riprendesse nuova forza,
una maggiore consistenza, e che la libertà del suo esercizio dovesse
assolutamente essere uno degli articoli costituzionali dello Stato.
Per questo,
avendo convocato un'Assemblea generale dell'Ordine, sotto
gli ippocastani dei giardini delle Tuileries, fu innanzi tutto
dichiarato che non si sarebbe fatta nessuna proposta, e nessun denudamento
di posteriore, se non si fosse preventivamente decisa la delegazione che
doveva chiedere la parola all'Assemblea nazionale, e fare entrare nella
Costituzione gli statuti dell'Ordine.
Questa assemblea
generale fu l'occasione per uno degli spettacoli più belli: fu realmente
qui, molto più che all'Assemblea del Maneggio-[5]-che
tutte le classi sociali si mescolarono, e che, nonostante la proibizione
fatta alle classi di cercare di compenetrare l'una nell'altra, i ribaldi
ci si dedicarono tutti.
(...)
Passato il
momento di questo piacere maschile, Godefroy,
il notaio, che aveva preso in prestito la campanella dei saltimbanchi degli
Champs Elysées, si ricordò dell'uso e costume dell'Assemblea
delle Tuileries, e mettendolo in pratica, suonò la campanella e
richiamò all'ordine tutti i Fratelli. Costoro, rimettendo a posto
braghette e ponti levatoi, passarono alla più importante delle discussioni,
con la stessa facilità del visconte
di Mirabeau quando (assai imbevuto di un nettare aristocratico,
e richiamato all'ordine dal suono della campanella dell'Assemblea
Nazionale) fu costretto a ricoprire le sue parti genitali, che per la sua
ubriachezza aveva lasciato in esibizione.
Furono proposte
numerose mozioni; non restava da fare altro che dare loro una consistenza,
stabilendovi una specie di ordine.
(...)
Si passò
in seguito alla maniera di votare, e ne risultò una gran discussione:
i più sciocchi pretendevano che si votasse per testa-[6],
ma
i più sperimentati, fedeli ai princìpi dell'Ordine, fecero
approvare che ciò avvenisse non per testa ma per culo.
(...)
Si decise
poi che si passasse in seguito alla nomina di un presidente.
(...)
[Segue la descrizione
della laboriosa elezione. Vince infine il duca
di Noailles (forse Philippe de Noailles,
duca di Muchy, 1715-1794?), che pronuncia il seguente discorso]:
"Signori,
l'antifisìa-[7],
che
i suoi detrattori hanno chiamato spregiativamente
sodomia, e che
l'ignoranza dei secoli aveva fatto considerare, fino ai nostri giorni,
un gioco illecito della lussuria, e che i giureconsulti chiamano bestialità,
sarà dunque in avvenire una scienza conosciuta e insegnata
in tutte le classi della società.
Grazie
ai
lumi
della filosofia i tempi sono tuttavia molto cambiati: non avremo
più la vergogna di vedere l'Italia marciare gloriosamente
sola verso la sua perfezione in questa scienza-[8].
Poiché
la natura ci ha dato tutte le conoscenze richieste per farne conoscere
i primi e principali elementi, spetta a noi utilizzare i mezzi più
saggi e sui quali si è riflettuto nel modo più maturo, per
affrettarne il progresso in questa nazione che abitiamo.
E per arrivare
a questo, signori, la più importante delle operazioni è quella
di annientare fino all'ultimo residuo i pregiudizi che, in ogni tempo,
si sono sforzati di distruggerci, e hanno fatto nel nostro Ordine martiri
di cui rimpiangeremo per sempre la perdita.
La barbarie
delle leggi criminali ci ha portato via Urbain
Grandier, [Etienne Benjamin] Deschauffours
e mille
e mille altri. L'invidia ci ha dispersi infinite volte, la libertà
ci riunisce: facciamone un nobile uso, insegniamo
a tutta la Terra che i grandi uomini sono stati, per la maggior
parte, antifisici, e che questo Ordine famoso ed illustre può tenere
testa, per numero di aderenti e per qualità, a quelli di Malta
e del Santo
Spirito.
Insegniamo
dunque ai secoli a venire a riverire i Mani-[9]-degli
sfortunati che sono periti sotto gli sforzi della tirannia femminile,
e a non vedere nelle loro tragiche morti altro che assassinii.
Quanto a
me, signori, io lo confesserò senza vanità: penetrato
dai godimenti legati a quest'Ordine, io me ne sono sempre mostrato il più
zelante partigiano.
La religione
armata della sua frusta politica ha preteso invano di castigarcene,
di essere penetrata nel più dolce dei suoi misteri.
Il suo stesso
Legislatore-[10],
animato
dalla più tenera propensione per il suo cuginetto[11],
non ci ha forse condotti, tutti quanti siamo, verso il sentiero della
luce? E non ci ha forse indicato i primi elementi di questo gusto, che
gli sciocchi giudicano mostruoso e bizzarro, ma di cui noi abbiamo riconosciuto
l'essenza divina?
Non mi accusate,
signori, di ostentare una vana gloria, se io ricordo qui quello che ho
potuto fare per l'Ordine, e quante creature gli ho legato.
Sì,
dappertutto io mi sono dichiarato l'infaticabile precursore dei
ribelli alle leggi sentimentali della nostra istituzione. Ho espugnato
la mia servitù e i suoi familiari, ho buggerato-[12]-i
miei vassalli finché ho potuto, ho sodomizzato mia moglie e mia
nipote, e ho introdotto la mia chiavarda perfino nel culo del mio palafreniere.
Insomma, di tutti quelli che mi circondavano ho fatto buggeroni,bardasse,
bardassini e bardassuole-[13]:
ecco i miei garanti.
Ho aggiunto
a tutto questo la dimostrazione del fatto che il concubinaggio non era
più naturale dell'antifisìa, e che poiché appartiene
all'essenza di ogni uomo libero potere tutto ciò che vuole, ciascuno
deve essere libero di approfondire o meno questa materia.
Io non ho
dubbi, signori, sul fatto che i membri di questa augusta assemblea
siano perfettamente d'accordo su tutti i punti e i princìpi che
ho appena stabilito; ma, secondo la mia opinione ora non ci resta da erigerli
a Leggi, per farli conoscere e rispettare sulla terra dei francesi, e probabilmente
farne adottare la costituzione all'Assemblea Nazionale, all'interno della
quale noi contiamo tanti dei nostri, per unirla a quella <Costituzione>
che essi cercano di estrarre dal seno delle tenebre". |
L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi
gli segnalerà
eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1]-Les
enfans de Sodome à l'Assemblée Nationale, s.e.,
Paris 1790. Riedito dai Cahiers
GKC, Lille 1989.
[2]
"Passeggiata dei sospiri".
Il "Muro del
pianto" di Venezia o la -"Fossa
dei leoni" di Milano hanno predecessori lontani...
[3]
Ovviamente siamo al pettegolezzo su luoghi e persone accusate o
note per essere parte del mondo omosessuale d'allora. Le ricerche storiche
hanno però confermato che i luoghi citati erano davvero punti d'incontro
per i sodomiti di allora.
Si noti poi
che ieri
come oggi i reazionari amino presentare gli omosessuali come pericolosa
lobby di congiurati o mafia che trama nell'ombra per assicurarsi il
potere.
Lo stesso concetto
si applica del resto anche ad altre minoranze, come per esempio nel falso
noto come Protocolli
dei savi di Sion, opera antisemita scritta per "provare" che gli
ebrei vogliono impadronirsi del mondo, congiurando nell'ombra.
[4]
Presa in giro del linguaggio "filosofico" dei rivoluzionari, che così
definivano Dio.
[5]
L'Assemblea nazionale, che si era riunita, appunto, presso il Maneggio
delle Tuileries.
[6]
Cioè secondo il principio "un voto per ogni convenuto", stabilito
dopo accese discussioni all'Assemblea nazionale. Nobili e preti, che costituivano
due dei tre "stati" riuniti, volevano che si votasse "per stati", in modo
da avere sempre la maggioranza dei due terzi, nonostante il loro numero
fosse un'infima minoranza della popolazione francese. Ovviamente il "terzo
stato", quello borghese, pretese il voto "per testa", che garantisse la
maggioranza numerica ai suoi rappresentanti.
Perciò
questo libretto antirivoluzionario, sfottendo, fa votare i sodomiti "per
culo".
[7]
Eufemismo settecentesco, dalle parole greche antì e fysis:
"contro" e "natura".
Purtroppo non
ho maggiori informazioni su questo "duca di Noailles" accusato di essere
un accanito propalatore di teorie che giustificavano una morale sessuale
alquanto lassa.
[8]
Luogo comune settecentesco, al punto che la sodomia era chiamata in Francia
anche Vice
italien (vizio italiano) o Vice
ultramontain (vizio transalpino).
[9]
Gli spiriti. Altra sfottuta della retorica neopagana (e anticattolica)
in voga tra alcuni rivoluzionari.
[10]
Gesù.
La presentazione
di Gesù come semplice "legislatore religioso" (collocato assieme
a Mosè e Maometto fra i "tre
impostori" fondatori di religioni) è
tipica della polemica antireligiosa Libertina.
Un clamoroso
errore (di cui alla nota seguente) rivela nell'autore una scarsa conoscenza
dei Testi sacri, suggerendo, (ovviamente assieme al suo uso blasfemo dell'argomento
religioso), di collocarlo nell'àmbito della nobiltà libertina
antireligiosa, ultima propaggine di una tradizione che la Rivoluzione francese
avrebbe estinto, distruggendo la base sociale in cui sopravviveva ancora.
[11]-Allude
a san
Giovanni evangelista, il bersaglio
preferito delle "bestemmie" sodomitiche libertine (che lo dicevano amante
di Gesù), tuttavia lo confonde clamorosamente con san
Giovanni Battista, dagli evangelisti presentato come cugino di Gesù.
[12]
Sodomizzato.
[13]
Da "vassalli,
valvassini e valvassori" (cioè dipendenti, in base all'ordinamento
feudale) quali erano prima.
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