Da: Diario ferrarese
[1476] [1]
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/ p. 11 / A dì 26, de mercuri.
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Giorno 26 <giugno>,
di mercoledì.
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Siando io a Modena,
fui presente ad oldire legere a la rengera del palazo, a sono di campana,
sedendo per tribunale il podestà e suo vicario e suo zudexe; |
Essendo io a Modena,
fui presente ad ascoltare i proclami dall'arengario del palazzo, al suono
di campana, avendo formato il tribunale il podestà col suo vice
e il suo giudice; |
/ p. 12 / e ne la quale fu condennato uno zoppo da una zancha,
prexo a li dì passati, per havere cridà: vela
vela e diamante diamante.[2].e
merda merda in dispecto al duca nostro, como appare in la fazada denanti
in la presente carta, e anche per essere sottomito e avere robbato. |
fu condannato un tale zoppo
da una gamba, catturato nei giorni passati per avere gridato "vela vela
e diamante diamante.[2].e
merda merda", in spregio del nostro duca, come ho già scritto
sul lato precedente della presente pagina, e anche per essere sodomita
e avere rubato. |
E
fu condennato a la morte, per il che fu apichato e poi brusato [3]. |
E
fu condannato a morte, per la qual cosa fu impiccato e poi bruciato [3]. |
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.475 circa. |
Note
[1] Il testo da: Bernardino Zambotti, Diario ferrarese dall'anno 1476 sino al 1504, Rerum italicarum scriptores, tomo XXIV, parte VII, Zanichelli, Bologna 1937, pp. 11-12.
[2] La vela è insegna araldica di Leonello d'Este, il diamante una delle insegne di Ercole I d'Este, che era in quel momento il duca di Ferrara e Modena.
[3] La pena di morte sarà stata inflitta anche per il furto e la "Lesa maestà", ma il rogo del cadavere fu sicuramente aggiunto per la sodomia. |