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Giovan Francesco Bini (1484-1556)

Anonimo veneto, Adolescente, sec. XVI.
Anonimo (sec. XVI),
Ritratto di ragazzo.
 
Da: Lettera a Giovan Battista Mentebuona [1524] [1]
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Da Francesco Bini in Roma a Giovan Battista Mentebuona. 
[li 29 agosto 1524].
Da Francesco Bini in Roma a Giovan Battista Mentebuona. 
[li 29 agosto 1524].

/ p. 253 / Mi son messo a farvi questi versi, o pochi, o assai,
/ p. 254 / che saranno, per ricordarvi, che voi vi ricordiate qualche volta del christianello [2], il quale vi ama di buono, & tre (sic) buon cuore, ma non lo puo mostrare con scrivervi, perche lo fa mal volentieri non per amor vostro, ma per amor suo, cioè per non li saper buono durar fatica. Noi stiamo tutti bene.

(...)


Mi sono messo a scrivervi questi versi, o pochi o tanti che siano, per ricordarvi che vi ricordiate qualche volta del mio cristianello [2], il quale vi ama con sincerità e di buon cuore, ma non lo può mostrare scrivendovi, perché lo fa malvolentieri, e non per riguardo a voi, ma per riguardo a sé, cioè, perché non gli gusta molto dover far fatica.
Noi stiamo tutti bene.

(...)
/ p. 255 / Hieri, che fu il dì innanzi hoggi, avanzandomi un poco di tempo, lo consumai in andar facendo la nimpha [3] per Roma, & passando per caso, cio è, a posta, da casa il christianello, mi deliberai di favellarli, ma la disgratia volle, che vi era uno a cavallo a ragionar con lui, il quale perche non si vergognasse di me, ne io di lui, passai oltre, facendo le vista di non vedere. Ieri, che è stato il giorno prima di oggi, poiché avevo un poco di tempo libero lo consumai facendo il bellimbusto [3] per Roma, e passando "per caso" (cioè, apposta) da casa del cristianello, decisi di parlargli, ma la disgrazia volle, che ci fosse un tizio a cavallo che parlava con lui, e per evitare che lui si vergognasse di me, ed io di lui, passai oltre, facendo finta di non vederlo.
Vi scrivo queste cose, per haver poco tempo da scriver baie, però mi perdonerete. Vi scrivo queste cose perché ho poco tempo per scrivere scherzi, perciò mi perdonerete.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Il testo da: Delle lettere facete, et piacevoli di diversi grandi huomini (...) raccolte per M. Dionigi Atanagi. Libro 1, Zaltieri, Venezia 1561, pp. 253-255. Online su: Google books.
Bini, assieme al Molza, è il destinatario di alcune delle composizioni più espressamente omosessuali di Francesco Berni, di cui chiaramente condivideva i gusti. Anche questa lettera parla dei suoi amori dietro un velo trasparentissimo, appena camuffato da un tono scherzoso.

[2] "Cristiano" nel linguaggio colloquiale antico stava per: "essere umano"; il diminutivo mostra che si sta parlando d'un ragazzo, che dal testo si capisce essere stato "frequentato" anche da Mentebuona.

[3] Si noti l'espressione usata per esprimere il concetto: "Fare la ninfa". L'espressione è usata anche in altri contesti non in senso omosessuale, ma trattandosi d'una lettera scherzosa e piena di sottintesi, in questo caso non escluderei che lo sia.

 
 


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