Da: Lettera
a Giovan
Battista Mentebuona [1524] [1]
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Da
Francesco Bini in Roma a Giovan Battista Mentebuona.
[li 29
agosto 1524].
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Da Francesco
Bini in Roma a Giovan Battista Mentebuona.
[li
29 agosto
1524].
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p. 253 / Mi son messo a farvi questi versi, o pochi, o assai, /
p. 254 / che
saranno, per ricordarvi, che voi vi ricordiate qualche volta del
christianello [2],
il quale vi ama di buono, & tre (sic) buon cuore,
ma non lo puo mostrare
con scrivervi, perche lo fa mal volentieri non per amor vostro, ma per
amor suo, cioè per non li saper buono durar fatica. Noi stiamo
tutti bene.
(...)
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Mi
sono messo a scrivervi questi versi, o pochi o tanti che siano, per
ricordarvi che vi ricordiate qualche volta del
mio cristianello [2],
il quale vi ama con sincerità e di buon cuore, ma non lo può mostrare
scrivendovi, perché lo fa malvolentieri, e non per riguardo a voi, ma
per riguardo a sé, cioè, perché non gli gusta molto dover far fatica.
Noi stiamo tutti bene.
(...)
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p. 255 / Hieri, che fu il dì innanzi hoggi, avanzandomi un
poco di tempo, lo consumai in andar facendo la nimpha [3] per Roma,
& passando
per caso, cio è, a posta, da casa il christianello, mi deliberai
di favellarli, ma la disgratia volle, che vi era uno a cavallo a
ragionar
con lui, il quale perche non si vergognasse di me, ne io di lui,
passai oltre, facendo le vista di non vedere. |
Ieri, che è
stato il giorno prima di oggi, poiché avevo un poco di tempo libero lo
consumai facendo il bellimbusto [3] per Roma, e
passando "per caso" (cioè, apposta) da casa del cristianello,
decisi di parlargli, ma la disgrazia volle, che ci fosse un tizio a
cavallo che parlava con lui, e per evitare che lui si vergognasse di
me, ed io di lui, passai oltre, facendo finta di non vederlo.
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Vi
scrivo queste cose, per haver poco tempo da scriver baie, però mi
perdonerete. |
Vi
scrivo queste cose perché ho poco tempo per scrivere scherzi, perciò
mi perdonerete. |
L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1]
Il testo da: Delle lettere facete, et piacevoli di diversi grandi
huomini
(...) raccolte per M. Dionigi Atanagi. Libro 1, Zaltieri,
Venezia 1561, pp. 253-255. Online
su: Google books.
Bini, assieme al Molza, è il destinatario di alcune delle composizioni
più espressamente omosessuali di Francesco Berni, di cui chiaramente
condivideva i gusti. Anche questa lettera parla dei suoi amori dietro
un velo trasparentissimo, appena camuffato da un tono scherzoso.
[2]
"Cristiano" nel linguaggio colloquiale antico stava per: "essere
umano"; il diminutivo mostra che si sta parlando d'un ragazzo, che dal
testo si capisce essere stato "frequentato" anche da Mentebuona.
[3]
Si noti l'espressione usata per esprimere il concetto: "Fare la ninfa".
L'espressione è usata anche in altri contesti non in senso omosessuale,
ma trattandosi d'una lettera scherzosa e piena di sottintesi, in questo
caso non escluderei che lo sia.
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