Da: Diario di Francia dell'anno
1668 [1668] [1]
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1 maggio.
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(...)
Dopo desinare sono stato alla conversazione
di m.r Justel, essendosi trasferito a domattina l'andare alla libreria:
v'erano sei o sette persone, tra le quali un certo m.r Vaumal, grande amico
e corrispondente di m.r Erbelot. |
(...) |
Ho anche osservato
un carattere particolare franzese nella persona del suddetto m.r Vaumal,
il quale, avendo ragguagliato l'assemblea della liberazione d'un certo
franzese sonator di liuto, per quindici settimane al Sant'uffizio di Roma
inquisito fra l'altre cose di sodomia, ha preso a ristabilire la
sua riputazione in questo genere con un zelo veramente da amico; ed essendogli
riuscito molto bene, ha cominciato subito a dire che veramente per il passato
aveva aùto qualch'inclinazione a' giovani, che in materia di religione
ne ha poca o nulla, che è grand'ingannatore al gioco, e che, dove
potesse, ci farebbe star chi che sia. |
Così
per sottrarlo dal nome di sodomita discreto l'ha fatto passare,
senz'avvedersene, per truffatore e per ateista. |
L'autore ringrazia fin d'ora
chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone,
luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.Eventuale dida |
Note
[1]
Il testo è quello online sul Progetto
Manuzio, presente
anche sul sito "IntraText", che riprende l'edizione: Lorenzo Magalotti,
Relazioni di viaggio in Inghilterra, Francia e Svezia, Laterza,
Bari 1968.
Trovo divertente il modo
in cui Magalotti sottolinea come la morale francese e quella dell'Italia
controriformistica divergessero: per l'italiano era peggiore essere diffamato
come ateo che come sodomita, per il francese, l'opposto.
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