Da: Istoria
del concilio tridentino [1608-1619] [1]
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Libro
III, cap. 3.
[(...)
Umori naturali e politici del papa.]
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Libro III, cap. 3.
Preferenze politiche e
personali del papa.
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/ p. 52 / Si confermò maggiormente
l'opinione che il
papa dovesse riuscir più attento agl'affetti privati che alle
publiche essiggenze, per la promozione che fece il dì 31 maggio
d'un cardinale, a cui diede, secondo il costume usato, il suo capello. |
L'opinione per cui il
nuovo papa <Giulio III> sarebbe
stato più attento agli interessi privati che alle esigenze pubbliche
si confermò ancora di più per la promozione, che fece il
31 maggio <1550> di un cardinale, a cui diede, secondo la consuetudine,
il posto che era stato suo. |
Essendo Giovanni
Maria di Monte ancora vescovo
sipontino al governo della città di Bologna, ricevette nella
sua famiglia un putto piacentino di nazione, de' natali del quale non è
passato notizia al mondo. |
Essendo ancora Giovanni
Maria del Monte vescovo
di Manfredonia e governando la città di Bologna [2],
accolse fra la sua servitù un ragazzino piacentino, sulla cui origine
famigliare non c'è stata nessuna notizia degna d'essere tramandata
dalla storia. |
A
questo prese tanto affetto, quanto se gli fosse stato figlio. |
A
questo ragazzino s'affezionò tanto, quanto se fosse stato suo figlio. |
Vi
è memoria che, essendo quello infermato in Trento di morbo grave
e longo, con opinione de' medici che doveva condurlo a morte, per conseglio
loro lo mandò in Verona per mutar aria, dove avendo ricuperato la
sanità e ritornando in Trento, l'istesso giorno del suo arrivo uscì
il legato
dalla città per diporto, accompagnato / p. 53 / da gran numero de prelati, e l'incontrò appresso
la città con molti segni d'allegrezza; |
Si
tramanda che, essendosi il ragazzino ammalato a Trento d'una malattia grave
e lunga, che secondo il parere dei medici lo avrebbe portato alla morte,
per loro consiglio <Giovanni Maria> lo mandò a Verona per cambiar
aria, e avendo qui recuperato la salute e ritornando a Trento, lo stesso
giorno del suo arrivo il Legato
uscì per svago dalla città, accompagnato da un gran numero
di prelati, e lo incontrò vicino alla città, dando molti
segni di felicità, |
che diede da parlar
assai, o fosse stato questo incontro per caso, o fosse il cardinale
andato a studio sotto altro colore a questo effetto d'incontrarlo. |
cosa che fece discutere
molto sul fatto se fosse stato un incontro casuale, o se il cardinale
fosse uscito apposta, con un pretesto, al preciso scopo di poterlo incontrare. |
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Stemma di Giulio III a palazzo Spada, Roma.
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Egli
era solito dire che l'amava e favoriva come artefice della sua fortuna,
atteso che dagli astrologi era predetta gran dignità e ricchezze
a quel giovine, quali non poteva aver se egli non ascendeva al papato. |
Giulio
III era solito dire che lo amava e favoriva perché era l'artefice
della sua fortuna, dato che dagli astrologi a quel giovane era stata predetta
gran dignità e ricchezza, che costui non avrebbe potuto ottenere
se egli non fosse diventato papa. |
Subito creato pontefice
volle che Innocenzio (così era il nome del giovine) fosse
adottato per figlio di Baldoino del Monte, suo fratello, per qual
adozzione si chiamò Innocenzio di Monte e conferitogli molti
beneficii, il giorno sopra detto lo creò cardinale, dando materia
di discorsi e pasquinate
a' corteggiani romani, che a gara professavano dire la vera causa d'un
azzione tanto insolita per congetture di varii accidenti passati. |
Non appena eletto pontefice
volle che Innocenzo (questo era il nome del ragazzo) fosse adottato
come figlio di Baldovino del Monte, suo fratello, per via della
quale adozione si chiamò Innocenzo del Monte, e gli concesse
molti benefici ecclesiastici, nel giorno sopraddetto lo nominò cardinale,
fornendo ai cortigiani romani occasione per discorsi e pasquinate,
che a gara proclamavano di dire la vera causa di un'azione tanto insolita,
congetturando a partire da vari avvenimenti passati. |
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo da: Paolo Sarpi, Istoria del concilio tridentino, Laterza, Bari 1935, 3 voll., vol. 2, pp. 52-53 come digitalizzato e messo online sul sito "Biblioteca italiana".
La parafrasi in italiano moderno è mia.
Il brano che ho qui riportato tratta dell'elezione al papato, come Giulio III, di Giovanni Maria Del Monte, nel 1550, e la sua immediata elevazione al cardinalato dell'amante appena sedicenne, Innocenzo.
Sulla vicenda vedi nel presente sito la mia biografia di Giulio III.
Per una critica a questo brano vedi il card. Sforza Pallavicini (1607-1667), Istoria del Concilio di Trento [1656-1657] (mia edizione, "ridotta da Giampietro Cataloni": Corvo, Roma 1666), XI 39 (p. 293), sub anno 1550.
[2] Come legato pontificio, cioè come delegato del papa, che era padrone della città. |