Da: Rituale romano
illustrato
[1742] [1]
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Cap. IV
Primo documento
al Confessore, ponderar egli, e metter in considerazione a' Penitenti
la
gravezza, e moltitudine de i loro peccati.
§. 1
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Capitolo
4.
Primo documento per il confessore: deve riflettere, e fare comprendere
ai penitenti la gravità, e la moltitudine dei loro peccati.
§ 1
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p. 225/ Contro il vizio nefando
vi è: |
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p. 225/
Contro il vizio nefando si può ricordare che:
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Primo:
Che di nessun altro parlò mai lo Spirito Santo con formole più
gagliarde: Homines
autem Sodomitae, dice, pessimi erant, & peccatores coram
Domino
nimis. Gen. 13. 13. |
Primo: che di nessun altro peccato lo Spirito Santo
parlò con espressioni più veementi: "Infatti gli uomini di Sodoma",
dice, "erano pessimi, e gravemente peccatori al cospetto del Signore".
(Genesi, XIII
13).
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E quasi che Dio non potesse
abbastanza stimar possibile una tanta mostruosità su la terra, disse
di voler egli stesso andare a chiarirsene in persona; Descendam,
& videbo utrum clamorem, qui venit ad me, opere compleverint, an
non
est ita, ut sciam. |
E quasi che Dio non riuscisse a considerare possibile
una tale
mostruosità sulla Terra, disse di volere egli stesso andare a
chiarirsene di persona: "Scenderò, e vedrò se il grido, che sale
fino a me, corrisponda ai fatti o no, in modo da sapere" [Genesi, XVIII
20-21]. |
Ciò vien detto, non perché egli non
vedesse, ec. ma la Sac. Scrittura, per farci conoscere la gravezza del
peccato, così l'esprime, come dice S. Ambrogio in lib. de Noè,
& Arca, cap. 4. |
Questo non viene detto perché Egli
non lo vedesse eccetera, ma la Sacra Scrittura si è espressa in questo
modo per farci capire la gravità di questo peccato, come
dice Sant'Ambrogio nel libro Noè e l'arca,
capitolo 4.
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II.
Ch'egli è una ribellione totale dalla natura; onde come dopo aver
punite le persone ribelli si sogliono gittar anche a terra le loro
case; così Dio alla Città di Sodoma, ec. prime inventrici di questo
orrendo delitto, ec. Gen. 19. 25. |
2. Che è una
ribellione totale contro la natura, tant'è che come dopo avere punito
le persone ribelli si usa abbattere anche le loro case, così fece Dio
con le città di Sodoma eccetera, che per prime praticarono questo
orrendo delitto, eccetera: Genesi,
XIX 25.
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III.
Ch'egli è tanto contrario alla nobiltà di una Creatura ragionevole,
che il Demonio, dopo aver tentato ad un tal atto, fugge via per
vergogna di rimirarlo; né mai ha servito con tal atto alla libidine
sfrenata
di chi che sia. |
3. Che esso è
tanto contrario alla nobiltà di una creatura ragionevole, che il
Demonio, dopo avere tentato con successo a compiere questo atto, fugge
via perché si vergogna a vederlo, né si è mai prestato a soddisfare la
libidine sfrenata di chicchessia in questo modo [2].
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IV.
Che per questo peccato, al dire di S. Girolamo, rapportato da S. Antonino nel luogo citato,
tardò Dio tanti secoli a vestirsi della nostra carne mortale; per questo
peccato, vestito che ne fu, fece morire nella notte, ch'ei nacque, tutti coloro
in qualunque parte di mondo si trovavano infetti di sì rea peste,
non sostenendo neppure di aver con essi comune l'aria; |
4.
Che fu per
questo peccato, secondo
quanto disse San Girolamo, riportato da sant'Antonino nel brano già citato, che Dio ritardò così tanti secoli a
rivestirsi della nostra carne mortale; e una volta che ne fu vestito,
per questo peccato fece morire, nella notte in cui nacque, tutti coloro che
in qualunque parte del mondo si trovavano infetti di questa peste tanto
iniqua, che neppure l'aria sopporta di avere a che fare con loro [3];
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per
questo peccato
affretterà la fine de i tempi, e si deduce dal cap. di Gioele, dove si
rende questa ragione principale della venuta del Giudice; perché posuerunt
puerum in postribulo. |
per questo peccato si affretterà la fine dei tempi, e ciò si deduce dal capitolo di Gioele, dove la ragione principale della venuta del
Giudice è questa, che "misero un ragazzino nel bordello" [4].
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V.
Che non solo i Giudici umani puniscono qui questo vizio con la pena
maggiore, che è quella del fuoco; ma Dio medesimo, non avendo quasi
pazienza di aspettare a punirlo nell'altra vita, come ne fanno fede le
istorie sacre ed Ecclesiastiche. |
5.
Che
non solo i giudici umani puniscono qui questo vizio con la massima
pena, che è quella del fuoco, ma Dio stesso lo fa, non avendo quasi la
pazienza di aspettare a punirlo nell'altra vita, come testimoniano le
storie sacre e della Chiesa [5].
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Ecco in qual forma deve il Confessore tener pronto ciò che gli vaglia a
dimostrar la bruttezza e la gravezza, propria di ciascun delitto. |
Ecco in che modo il confessore deve preparare gli argomenti che gli
serviranno a dimostrare la bruttezza e la gravità, propria di ciascun
delitto.
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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su
persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1]
Il testo da: Cardinale Delfino, patriarca d'Aquileia, Rituale romano illustrato, Bettinelli, Venezia 1749. La parafrasi in italiano moderno è mia.
Online
su Google books.
[2] Si allude qui alla
superstizione (che però era dottrina cattolica ufficiale!) secondo cui
il diavolo poteva avere rapporti sessuali con
i suoi seguaci in forma maschile (incubus) o femminile (succubus),
mai
però per rapporti omosessuali.
Si noti come qui l'autore stia qualificando la sodomia come
quel peccato che si compie avendo rapporti con persone dello stesso
sesso, e non come il coito anale, dato che quest'ultimo era al
contrario una delle pratiche sessuali che il demonio imponeva, sempre
secondo le superstizioni dell'epoca, alle donne nei sabba.
[3] Luogo comune retorico
dell'epoca: non è lecito neppure nominare questo peccato, perché l'aria
stessa non sopporta di trasportare il suono del suo nome.
[4] La frase (Gioele,
III 3) "Posuerunt puerum in postribulo" nasce da
un'errata traduzione in latino del testo ebraico.
Ritraducendo secondo il latino della Vulgata
il passo dice infatti: "hanno messo nel bordello un ragazzino ed
hanno venduto una bambina in cambio di vino", mentre la moderna
traduzione CEI dice ora: "hanno dato un fanciullo in cambio di una
prostituta, hanno venduto una fanciulla in cambio di vino, ed hanno
bevuto".
Si tratta insomma d'una condanna biblica "fantasma" dell'omosessualità:
presente alle menti dei predicatori antichi, ma assente nelle Bibbie di
oggi.
[5] Allusione alla punizione di
Sodoma e Gomorra, che Dio volle punire già in questa vita, senza
riuscire ad aspettare il momento della punizione eterna.
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