Da: Tratado de
la redención de cautivos / Trattato sul riscatto dei prigionieri
[1597] [1]
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Cap. III
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Cap. 3
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De los muchachos y mozos desbarbados, por maravilla se escapa alguno; porque, aunque sea un grumete o el más bajo y pobre, le compran los turcos por excesivo precio para sus maldades y de tan mal principio fácil es la herejía. |
Dei bambini e dei ragazzi imberbi è un miracolo se scampa qualcuno, perché se anche se fosse un mozzo o il più basso e povero, i turchi lo comprano a prezzo esagerato per le loro malvagità, e da tanto cattivo inizio, l'eresia segue facilmente. |
Luego, en comprándole, le visten ricamente y le regalan con comidas y halagos, persuadiéndole se vuelva turco.
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Poi, dopo averlo comprato, lo vestono riccamente e gli regalano cibi e lo lusingano, persuadendolo a farsi turco.
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Un frate redentorista paga il riscatto di quattro schiavi cristiani. Altorilievo di Pedro de la Cuadra [1599].
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(...) Desde la mezanía de la galeota desde donde yo iba preso oía parlar a dos muchachos que fueron cautivos conmigo, y les tenían en la cámara de la compañía sin ninguna presión, sino con mucho regalo, y decía el uno al otro: "¿De qué sirve que tu te resistas a lo que el sotacómitre nos pidió el otro día? Ello ha de ser por fuerza, y aquí nos dan de comer cuanto queramos".
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(...) Dalla mezzeria della galeotta nella quale io ero prigioniero sentivo parlare due ragazzi che furono catturati con me, e li tenevano nella camera della ciurma senza imprigionarli, ma anzi con molti regali, e l'uno diceva all'altro: "A cosa serve che tu resista a quello che il sottocòmito ci ha chiesto l'altro giorno? Deve comunque succedere per forza, e almeno qui ci danno da mangiare quanto vogliamo".
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Y pasó que luego renegaron de la fe; y si alguien resiste, trátanle muy mal, hácenle fuerza en el pecado, y por ningún caso le permiten confesar, oír misa ni hablar con cristianos. |
E successe che poi rinnegarono la fede; e se qualcuno resiste, lo trattano molto male, lo costringono a forza al peccato, e in nessun caso gli permettono di confessarsi, sentir messa o parlare coi cristiani. |
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Schiavi cristiani incatenati.
Dettaglio da altorilievo di Pedro de la Cuadra [1599].
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Per altri testi sull'omosessualità e la sodomia nell'Africa premoderna (Nordafrica ed Africa Nera), fare clic qui.
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Note
[1] Il testo spagnolo da: Jerónimo Gracián (= Heronymus a Matre Dei, Girolamo Grazian), Tratado de la redención de cautivos, Roma 1597, così come riedito in: Alberto Cardín, Guerreros, chamanes y travestis. Indicios de homosexualidad entre los exóticos, Tusquets, Barcelona 1984, p. 81.
Gracián fu catturato da una nave turca nel 1593, mentre navigava da Gaeta a Roma, e fu portato schiavo a Tunisi, dove rimase per 15 mesi, prima d'essere riscattato dai cristiani.
A Gracián sfugge il meccanismo di "arruolamento" in atto in questo frangente, nel quale la lussuria omosessuale è solo elemento marginale.
I corsari nordafricani (di Algeri, Tunisi, Tripoli...) organizzavano veri e propri "sequestri di persona" di massa, per farsi pagare il riscatto dai ricchi.
Con i poveri si puntava invece sulla cooptazione (senza rinunciare, come qui, a usarli se caso come oggetti sessuali).
Le città corsare nordafricane offrivano opportunità d'ascesa sociale (impensabili nella società feudale europea) al "mozzo o il più basso e povero" che avesse accettato di integrarsi: le guerre e le catture da parte dei corsari cristiani creavano continui vuoti da riempire.
Così, mentre i cristiani avrebbero espulso fino all'ultimo convertito musulmano (ed ebreo) dalle loro terre, i mussulmani si sarebbero arricchiti per secoli con le competenze dei cristiani.
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