Da: Narrazione
della
vita e de' costumi degli uomini della India, e di tutto il paese di
Oriente
[1439] [1]
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Capitolo 41.
Divisione
dell'India in tre parti, e qual sia la più ricca e più civile, e de'
suoi costumi, e d'altre cose notabili di più luoghi.
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Capitolo 41
Divisione
dell'India in tre parti, e quale sia la più ricca e più civile, e dei
suoi costumi, e di altre cose notevoli di più luoghi. |
/p. 262/ <In
India>
le donne publiche, in ciascun luogo che l'uomo le vuole, le trova
immediate,
perché sono sparse per tutta la terra e hanno case proprie, nelle
quali tengono olii, unguenti, profumi e altre cose odorifere; e con
molte
lusinghe e parole accarezzano mirabilmente gli uomini, ciascuno secondo
l'età loro, e sono molto accorte e gran maestre a provocar gli uomini
ai lor diletti: |
/p. 262/ <In
India> le prostitute possono essere trovate in qualsiasi luogo un
uomo le cerchi, perché sono sparse dappertutto ed hanno case proprie,
nelle quali tengono olii, unguenti, profumi ed altre sostanze odorose,
e con molte lusinghe e parole seducono mirabilmente gli uomini,
ciascuno secondo la sua età, e sono molto abili e gran maestre nel
provocare gli uomini al piacere.
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e di qui nasce che tra gl'Indiani non si sa ciò
che sia quel vizio abominevole. |
E da qua nasce il fatto che tra gli indiani non si sa cosa sia quel vizio
abominevole <della sodomia>. |
L'autore
ringrazia fin
d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su
persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1] Nicolò o Niccolò
de' Conti, Narrazione della vita e de' costumi
degli uomini della India, e di tutto il paese di Oriente, in: Luigi Carrer (cur.), Relazioni di
viaggiatori, Co' tipi del gondoliere, Venezia 1841, vol. 1, pp. 260-278. La parafrasi in italiano moderno è mia.
Online
su Google book.
Online anche qui.
Questo testo è una traduzione (di Giovan Battista Ramusio) dal portoghese dell'originale latino
dettato
nel 1439 al segretario papale, Poggio Bracciolini,
che incluse questa relazione nel quarto libro del suo De varietate fortunae
[ca.1445]. |