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Note
[1]
Da: Nicolo de’ Nicolai, Le
navigationi et viaggi fatti nella Turchia, Ziletti, Venetia 1580
(Venezia, biblioteca marciana), che è traduzione italiana di: Nicolas
de Nicolay, Les
navigations peregrinations et voyages faicts en la Turquie, Silvius,
Anvers 1576, online su Gallica (in formato .pdf).
Nicolay, geografo
reale di Enrico II di Francia, nel 1551 accompagnò a Costantinopoli
l'ambasciatore francese. I due brani che presento sono tratti dalla descrizione
delle quattro principali confraternite religiose islamiche che egli osservò
in quella città.
[2]
"Geomaileri": mi informa per email Lino G. Beretta: "Ritengo
che il nome sia la deformazione del termine turco "Cemaliye" (da
pronunciarsi "Gemalie") nome di un ordine derviscio, così
come è definito alla pag. 220 del Redhouse, Turkish/Ottoman-English
Dictionary, Istanbul 1968".
[3] "Se presso noi cristiani si facesse la stessa cosa". [4] "Sono certo che la maggior parte dei nostri giovani si dedicherebbe a questo ordine religioso, piuttosto che a quelli ortodossi cristiani". [5] I torlaq sono una confraternita sufi. [6] Una lettrice, che ringrazio, mi ha gentilmente comunicato che "Sulla confraternita Torlacq lei non sa spiegare il nome di una pianta usata dalla confraternita: matslack.
La trascrizione fatta da un europeo che ne sentiva solo il suono è
approssimativa perciò, levando la lettera -t davanti a una -s perchè il
turco non ama l'accumulo di due consonanti, resta maslach, che non esiste in quella lingua ma può suonare come un -k ossia verosimilmente resta maslak. Sul Redhouse esistono due maslak, ma il primo significa "altro" mentre subito dopo trovo "maslik" scritto con la i turca senza puntino, che è una vocale che ha un suono particolare tra i e a.
Maslik è la forma arcaica del termine che significa hashish, droga. Notoriamente tali sette religiose ne facevano largo uso per scopi mistici. Si veda il termine italiano: "assassini", ossia fumatori di hashish, setta ismailita dell'Iran sciita. |
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