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Nicolas de Nicolay (1517-1583)
 
Istanbul in una mappa tardorinascimentale
Il "corno" (la penisola) di Istanbul
in una mappa tardorinascimentale.

Da: Le navigationi et viaggi fatti nella Turchia  [1567] [1].
Tomo terzo, cap. XV, p. 105.

<La confraternita religiosa dei> Geomaileri.[2].

(...) ... et in tale superstitioso habito [vestito, N.d.R.] vanno tapinando [mendicando] pel mondo, portando in mano un libro scritto in lingua Persica [persiana], pieno di canzone, ò sonetti amorosi composti all’usanza loro. 
Un ''geomailero'': illustrazione originale del testo di Nicolay
 Un "geomailero": illustrazione
originale del testo di Nicolay.

Ma trovandosi di compagnia insieme <in> gran numero, rendono [creano] i loro sonagli & dappresso [da vicino], & da lungi [da lontano] un’armonia tale, che assai gran diletto vi prendono gli ascoltanti: &, se per forte [caso] questi gentili Religiosi innamorati s’abbattono [imbattono] per le strade <in> un bel giovane subitamente sel mettono trà loro nel mezo, & carezzandolo gli fanno una bella, & sonora Musica colla voce, & col suono de’ cimbali; laqual melodia ogniuno corre in gran frotta per ascoltare.

(...) Frà questi devoti, & amorosi pellegrini, se ne trovano alcuni, i quali secretamente, & sotto pretesto di religione, traggono [seducono] d’ardente amore à se i cuori delle piu vaghe, & belle donne; & de’ piu bei giovani; de’ quali non men che delle donne s’infiammano

Si che in tal modo vanno triunfando dell’Amore, della voluttà, & de’ piaceri: dandosi buon tempo in ogni paese, come piace loro: di maniera che sotto questo velame, da alcuni Turchi sono chiamati, li Religiosi d’Amore; come in fatto sono, di modo che, se tal ordine si tenesse da noi [3] io m’assicuro che la maggior parte de’ nostri giovani più tosto à tale Religione si dedicherebbe, che à quella dell’Osservanza [4].

fregio di separazionefregio di separazionefregio di separazione

Tomo Terzo, cap. XVIII, p. 111.

La quarta setta de’ religiosi Turchi, detti Torlachi.[5].

(...) Mangiano altresi l’erba detta Matslach.[6], come fanno i Dervisi: & dormono in terra, non meno ignudi di vergogna che di abigliamenti [vestiti]; usando fra loro l’abominevole peccato di Sodoma, piu che non fanno [più di quanto non facciano] le bestie brute & salvatiche.

Un ''torlacco'': illustrazione originale del testo di Nicolay
Un "torlacco": illustrazione 
originale del testo di Nicolay.

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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. 

Note

[1] Da: Nicolo de’ Nicolai, Le navigationi et viaggi fatti nella Turchia, Ziletti, Venetia 1580 (Venezia, biblioteca marciana), che è traduzione italiana di: Nicolas de Nicolay, Les navigations peregrinations et voyages faicts en la Turquie, Silvius, Anvers 1576, online su Gallica (in formato .pdf). 
I brani qui citati si trovano alle pp. 178-181 e 189-192.

Nicolay, geografo reale di Enrico II di Francia, nel 1551 accompagnò a Costantinopoli  l'ambasciatore francese. I due brani che presento sono tratti dalla descrizione delle quattro principali confraternite religiose islamiche che egli osservò in quella città.
Si tratta di confraternite sufi viste attraverso l'occhio (non si sa se smaliziato o solo fazioso) di un occidentale.

[2] "Geomaileri": mi informa per email Lino G. Beretta: "Ritengo che il nome sia la deformazione del termine turco "Cemaliye" (da pronunciarsi "Gemalie") nome di un ordine derviscio, così come è definito alla pag. 220 del Redhouse, Turkish/Ottoman-English Dictionary, Istanbul 1968".
Purtroppo ulteriori ricerche su Internet non mi hanno portato ad alcuna notizia aggiuntiva circa l'ordine in questione".
Lo ringrazio per il suo aiuto.

[3]  "Se presso noi cristiani si facesse la stessa cosa".

[4] "Sono certo che la maggior parte dei nostri giovani si dedicherebbe a questo ordine religioso, piuttosto che a quelli ortodossi cristiani".

[5] I torlaq sono una confraternita sufi.

[6] Una lettrice, che ringrazio, mi ha gentilmente comunicato che "Sulla confraternita Torlacq lei non sa spiegare il nome di una pianta usata dalla confraternita: matslack. La trascrizione fatta da un europeo che ne sentiva solo il suono è approssimativa perciò, levando la lettera -t davanti a una -s perchè il turco non ama l'accumulo di due consonanti,  resta maslach, che non esiste in quella lingua ma può suonare come un -k ossia verosimilmente resta maslak. Sul Redhouse esistono due maslak, ma il primo significa "altro" mentre subito dopo trovo "maslik" scritto con la i turca senza puntino, che è una vocale che ha un suono particolare tra i e a.
Maslik
è la forma arcaica del termine che significa hashish, droga. Notoriamente  tali sette religiose ne facevano largo uso per scopi mistici. Si veda il termine italiano:
"assassini", ossia fumatori di hashish, setta ismailita dell'Iran sciita.

Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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