Da: Lettere a Benedetto Varchi
[1548 e 1549] [1]
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Roma, 15 dicembre
1548
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Roma, 15 dicembre 1548
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/p.
35/
Cocomero [2] era stato
in giudizio due volte per buggerone, ma s'era riscattato con danari,
chè era ricco: e ciò fu al tempo de' Medici, che allora non
se ne teneva molto conto; |
/p.
35/
Cocomero [2] era stato processato due volte come buggerone [3], ma
se l'era cavato con una multa, perché era ricco, e questo fu al tempo
dei Medici, dato che allora non ci si faceva molto caso; |
poi al tempo del popolo ruppe il culo a una fante,
ed ella l'accusò, e secondo li Statuti bisognava arderlo in pubblico: |
poi quando tornò la Repubblica ruppe il culo a una serva, ed essa lo
denunciò, e gli statuti stabilivano che bisognasse bruciarlo in
pubblico [4]; |
pure i parenti non poterono ottenere altro, se non che dentro alla porta
del Bargello aperta, fosse impiccato e arso: |
ed i parenti non riuscirono ad ottenere altro, se non che fosse
impiccato dentro la porta del Palazzo del Bargello, aperta, e poi arso. |
non so il tempo [5], nè
chi era di magistrato, eccetto che un Simone Ginori. |
Non so in che anno [5], né sotto quale magistrato, salvo un Simone Ginori. |
Stemma della famglia Altoviti.
Roma, 16 febbraio
1549
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Roma, 16 febbraio 1549
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125/
Qui è un Lottino da Volterra [6], che si va molto giustificando d'un carico che gli ha dato
un so chi di buggeramenti.
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/p.
125/
Abbiamo qui con noi un Lottini da Volterra [6] che non fa altro che giustificarsi per un'accusa di sodomia che gli è stata rivolta da non so chi.
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Sta cincischiato, e si
trova in casa Santa Fiore /p. 126/ con uno
detto il Figliuccio [7];
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Veste stazzonato, e sta a casa di Santa Fiore /p. 126/ con
un altro detto "il Figliuccio" [7]. |
con tutto questo va sovente a vedere un fanciullo
de' Nobili, che ha il vaiuolo, e pratica con un mio amico, e dice che vuole
star cheto un pezzo, e poi, ec. |
Nonostante quanto appena detto, va
spesso a trovare un ragazzino della famiglia Nobili, che ha il vaiolo,
e frequenta un mio amico, e dice che vuole stare tranquillo per un bel
po', ma dopo... eccetera. |
State sano. |
Statemi bene. |
L'autore ringrazia fin d'ora
chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone,
luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1]
Il testo da: Giovan Battista Busini, Lettere di Giovanbattista Busini
a Benedetto Varchi sopra l'assedio di Firenze, Le Monnier, Firenze
1860.
Online
sul sito "Internet Archive".
[2] Soprannome di un certo Piero di Giovanni di Baldo Altoviti.
[3] Sodomita attivo.
[4]
La pena poteva essere pecuniaria solo per le prime due condanne, alla
terza scattava la pena di morte. A questa data però il rogo era
inflitto solo al cadavere, quindi il reo veniva impiccato o decapitato.
[5] L'episodio avvenne nel 1529.
[6] Il diplomatico e trattatista Giovanfrancesco Lottini (1512-1573).
Il duca Cosimo I, al cui servizio si trovava, lo aveva appena licenziato perché aveva rapporti con ragazzi, "facendo un bordello in fatti e in detti per tucta la casa" (cit. dal Dizionari biografico degli italiani,
s.v.). Cosimo aveva promulgato nel 1542 una legge contro la
bestemmia e la sodomia, che aveva già colpito Giovanni Bandini e
Pandolfo Pucci. Del caso parla anche Bernardo Segni (1504-1558), Istorie fiorentine dall'anno 1527 al 1555 [1527-1555], Barbera, Firenze 1857, libro X, p. 409, sub anno 1542: "Il Signor Duca
stimava assai l'onestà e molto più l'obbedienza da' suoi;
per lo che non vi andò molto, che a Giovanfrancesco Lottini
da Volterra giovane di grande spirito suo Segretario dette licenza, con
avergli fatto intendere, che voleva che i suoi più familiari servitori
vivessero con temperanza e con buoni costumi".
[7] Il senese Felice Figliucci (ca. 1518-1595). Frate domenicano e letterato.
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