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Jean Chardin (1643-1713)
 
Jean Chardin. Incisione coeva.
Jean Chardin. Incisione coeva.

Da: Voyages / Viaggi [1686] [1]
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Du Palais des femmes du Roi
Il palazzo delle mogli del re

/ p. 25 / On les observe de fort près, de peur, dit-on, qu'elles ne fassent des intrigues ou des complots contre leur rivales, ou qu'elle ne deviennent amoureuses les unes des autres.

Le si sorveglia strettamente, per paura, dicono, che tessano intrighi e complotti contro le rivali, o che divengano amanti le une delle altre.
Les femmes orientales ont toujours passé pour tribades. J'ai oui assurer si souvent, et à tant de gens, qu'elles le sont, et qu'elles ont des voies de contenter mutuellement leur passions, que je le tiens pour fort certain. Le donne orientali hanno sempre avuto la fama di tribadi. Ho sentito dire tanto spesso, e da tante persone, che lo sono, e che hanno certi mezzi per contentare a vicenda le loro passioni, che la ritengo una cosa assodata.
On les empêche d'y satisfaire tant qu'on peut, parce qu'on prétend que cela diminue leur appas et les rend moins sensibles à l'amour des hommes. Per quanto possibile si cerca di impedire loro questa soddisfazione, perché si afferma che essa diminuisce il loro fascino e le rende meno sensibili all'amore degli uomini.
Les femmes qui ont été dans le sérail rapportenet des choses surprenantes de la passion avec laquelle les filles s'y font l'amour, de la jalousie qui y entre, comme aussi de celle que les favorites ont l'une contre l'autre, jusqu'à la fureur; de leurs haines, de leurs trahisons, de leur méchans tours. Le donne che sono state nel Serraglio raccontano cose sorprendenti sulla passione con cui le donne amoreggiano fra loro, della gelosia che vi è presente, come pure della gelosia che le favorite hanno l'una per l'altra, sino al furore; dei loro odii, dei loro tradimenti, dei loro tiri mancini.
Elle s'entr'accusent et découvrent réciproquement leurs fautes. Celles qui sont dans les bonnes grâces du roi, comme celles qui lui plaisent le plus par le / p. 26 / chant, par la danse, ou dans la conversation, sont la butte de l'envie et de l'aversion des autres. Esse si accusano a vicenda e denunciano reciprovamente le loro colpe. Quelle che sono nelle buone grazie del re, come coloro che gli piacciono di più per il canto, la danza, o nella conversazione, sono il bersaglio dell'invidia e dell'avversione delle altre.
Chacune a ses rivales; et les emportées, comme je dis, sont celles qui n'espèrent plus de sortir du haram, et qui ainsi sont réduites par désespoir à rechercher les faveurs du roi, comme le seul et unique bien qui leur reste dans la vie. Ciascuna ha le sue rivali; e le donne vittime di rapimenti, come ho detto, sono quelle che non sperano più di uscire dall'Harem, e che così sono ridotte per disperazione a cercare i favori del re, come solo ed unico bene che resti loro nella vita.

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Note

[1] Da: Voyages du chevalier Chardin, en Perse, et autres lieux de l'Orient [1686], Le Normant, Paris 1811, 10 voll. Vol. VI, chapitre XII, pp. 25-26.
La traduzione in italano, inedita, è mia.

L'edizione del 1686.è online (come .pdf) sul sito di gallica.com.

L'opera descrive i viaggi in Persia del protestante francese Jean Chardin nel 1673-1677. Il brano che qui presento racconta del "tribadismo" (lesbismo) negli harem reali.
 
 

Biografia francese di Chardin

 

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