Da: Les jésuistes
mis sur l'éschafaut... - I gesuiti
mandati al patibolo... [1649] [1]
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Chapitre V.
Les impudicités des jésuites dans leurs classes.
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Capitolo 5.
Le impudicizie commesse dai gesuiti nelle loro classi.
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(...) Les mollesses, les attouchements sensuels, les pollutions, et les ordures sont si communes à leurs jeunes gens, qu'ils en laissent les marques et les vestiges partout avec tant d'horreur, que leur lascivité n'est pas imaginable. |
(...) Le mollezze [2], i toccamenti sensuali, le polluzioni e le sozzerie sono così frequenti fra i loro giovanetti, da lasciarne i segni e le tracce dappertutto, in modo così orribile che la loro lascivia è inimmaginabile. |
Il s'est trouvé des régents parmi eux, qui n'ont pas fait difficulté de se faire toucher déshonnêtement à leurs écoliers, pour se faire exciter à cette abominable infamie, jusque-là que quelques uns de ces enfants s'étant faits dû depuis de leur société ont accusé ces vilains à leur maître de novices. |
Si sono scoperti fra loro professori che non hanno avuto remore a farsi toccare in modo disonesto dai loro scolari, per farsi eccitare in questa infamia abominevole, fino al punto che alcuni di questi fanciulli, nel frattempo sottrattisi alla loro compagnia, hanno denunciato questi esseri spregevoli al loro Maestro dei Novizi. |
Mon encre rougit écrivant ces saletés |
Il mio inchiostro arrossisce nello scrivere queste porcherie. |
Le collège de Limoges ne peut nier qu'un de ses régents nommé Sanguinière n'ait appelé plusieurs fois un beau garçon, les dimanches et jours de congé, sous prétexte de lui corriger ses compositions, ne l'ait entretenu de discours amoureux, et se soit fait toucher avec tant de passion, que l'habitude au mal depuis l'aveugla, et le porta même à le faire venir dans sa grande chaire, ut inter manus illius se pollueret, pendant que ses disciples étaient attentifs à composer dans la classe. |
Il collegio di Limoges non può negare che uno dei suoi professori, chiamato Sanguinière, abbia chiamato molte volte un bel ragazzo, di domenica e nei giorni di vacanza, col pretesto di correggerne i compiti; che l’abbia intrattenuto con discorsi amorosi e che si sia fatto toccare con tanta passione che l’abitudine al male lo accecò, e lo portò sino a farlo venire alla cattedra, “affinché eiaculasse nelle sue mani”.[3], mentre i suoi allievi erano impegnati a svolgere i compiti in classe. |
J'ai surpris moi-même, étant préfet dans le collège d'Agen, le maître de la quatrième, nommé François Mingeloussaux baisant ardemment, et serrant entre ses genoux et ses bras un petit gentilhomme de ses écoliers; l'enfant qui était innocent s'estimait bien chéri; mais si son père, l'un des plus généreux de ce pays, avait appris ces infamies, quelque crédit que les jésuites aient, il lui eût coupé les oreilles. |
Io stesso, quand’ero prefetto nel collegio di Agen, ho sorpreso il maestro della quarta, chiamato François Mingeloussaux, a baciare ardentemente e stringere tra le ginocchia e le braccia un piccolo gentiluomo suo scolaro; il fanciullo, nella sua innocenza, si credeva prediletto; ma se suo padre, uno dei personaggi più generosi di questo Paese, avesse saputo di queste infamie, per quanto prestigio avessero i gesuiti, gli avrebbe tagliato le orecchie. |
Si j'avais à nommer les autres qui dans leur régence tombent et sont tombés dans cette infirmité, je m'arrêterais premièrement dans le collège de Bordeaux, puis parcourrais les autres l'un après l'autre, et finissant par celui de Fontenay, je devrais voir que dans chacun est arrivé quelque saleté de telle nature. |
Se volessi nominare gli altri che nel corso della loro insegnamento cadono e sono caduti in questa malattia, mi fermerei per primo nel collegio di Bordeaux, poi mi sposterei dall’uno all’altro, e terminando in quello di Fontenay dovrei notare che in ciascuno è accaduta qualche porcheria di tale natura. |
Ils ne peuvent tenir les mains sans toucher, ni la bouche sans baiser, et cette parole est ordinaire dans l'entretien des écoliers les plus clairvoyants, un N.N est la Demoiselle de notre Régent. |
Non riescono a impedire alle loro mani di toccare, né alla bocca di baciare, e la definizione che segue è normale nelle conversazioni tra gli scolari più perspicaci: "il tale N.N. è la Damigella del nostro Professore". |
Ces horribles sodomies que quelques uns de leurs régents exercent ne se rencontrent pas seulement dans les grandes académies où ils ont à choisir; mais elles règnent encore dans les plus petits collèges et résidences, tant aujourd'hui le mal est général dans cette société. |
Gli orribili atti di sodomia compiuti da alcuni dei loro professori non si riscontrano solo nella grandi accademie, dove hanno di che scegliere; ma regnano anche nei più piccoli fra collegi e residenze: a tal punto al giorno d’oggi il male è generale in quella Società <di Gesù>. |
Deux écoliers de la petite ville de Saint Macaire se sont plaints à leurs parents, et les parents au supérieur du lieu, qu'un certain Gervaise leur maître les avaient [sic] forcés, et marquaient si distinctement le lieu, la façon, les circonstances, qu'il fut aisé de convaincre ce gomorréen et ce sodomite. |
Due scolari della cittadina di Saint Macaire si sono lamentati con i genitori, e i genitori col superiore del posto, perché un certo Gervaise loro maestro li aveva stuprati, e descrissero in maniera così precisa il luogo, il modo, le circostanze, che fu facile condannare questo seguace di Gomorra e di Sodoma. |
Christophe Penaud son préfet est un témoin irréprochable de cette conviction puisqu'il eut la commission du recteur de Bordeaux d'en faire de véritables et secrètes informations. |
Il suo prefetto Christophe Penaud è testimone irreprensibile di tale condanna, poiché ebbe l’incarico dal rettore di Bordeaux di raccogliere in segreto informazioni autentiche. |
Il y a des seigneurs d'éminente condition dans la ville de Bordeaux qui savent que Léonard Alemay les a fait déchausser, non pour autre fin que pour contempler leur nudité. |
Vi sono signori di condizione eminente nella città di Bordeaux che sanno che Léonard Alemay ha fatto togliere loro le scarpe per nessun altro fine che non fosse quello di contemplare la loro nudità. |
Les fesser de la main par délices est un passe-temps à ces infâmes, que Dieu brûlera de son feu s'ils ne se retirent d'un péché qui couvre de honte et de confusion la nature. |
Sculacciarli con le mani per diletto è un passatempo per tali infami, che Dio brucerà nel suo fuoco se non rinunceranno a un peccato che copre di vergogna e di confusione la Natura. |
Questa incisione devozionale, del 1627 circa, ritrae i sette gesuiti bruciati a Nagasaki nel 1622.
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(...)
Toute la province sait que du temps du provincial Malescot, lé général de l'ordre Mutius Vitelleschi avait écrit de n'attendre plus et de le renvoyer, puisqu'il était incorrigible; le principal crime dont il était chargé était qu'il avait touché déshonnêtement quelques petits écoliers d'une rare beauté, et même dans la maison une nuit il s'était levé de son lit pour aller coucher avec un certain jeune philosophe mon condisciple, nommé Martial Lamy religieux jésuite.
(...) |
(...)
Tutta la provincia [4] sa che dal tempo del provinciale Malescot, il generale dell’ordine Muzio Vitelleschi aveva scritto di non indugiare oltre e di licenziarlo poiché era incorreggibile; il crimine principale a suo carico era avere toccato in modo disonesto alcuni scolaretti di rara bellezza, e perfino nella casa una notte s'era alzato dal suo letto per andare a giacere con un tale giovane filosofo mio condiscepolo, di nome Martial Lamy, religioso gesuita.
(...) |
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo da: Pierre Jarrige, Les jésuistes mis sur l'eschafaut pour plusieurs crimes capitaux par eux commis dans la province de Guyenne. Avec la réponse aux calomnies de Jacques Beaufés, jésuite, Nicolas, Leiden 1649, pp. 42-45. (I gesuiti mandati al patibolo per i tanti crimini capitali da loro commessi nella provincia di Guyenne. Con la risposta alle calunnie di Jacques Beaufés, gesuita).
Il testo francese è tratto dal sito "Kademos".
Ne esiste anche una traduzione latina: Jesuita<e> in ferali pegmate ob nefanda crimina in provincia Guienna perpetrata, Leiden 1665.
Il libro fu inserito nell'Indice dei libri proibiti nel 1688.
La traduzione italiana, inedita, m'è stata offerta da Salvatore Grillo, che ringrazio.
Jarrige era un gesuita, convertito nel 1647 al calvinismo (e ri-convertito al cattolicesimo nel 1650).
L'opera è un libello scritto in occasione di un processo (a me ignoto) che coinvolse alcuni padri gesuiti, che nel Seicento controllavano coi loro collegi gran parte dell'educazione dei figli della nobiltà e dell'alta borghesia cattolica. Da quanto emerge in questo estratto, fra le imputazioni ci furono le "molestie sessuali" sui bambini loro affidati.
Non ho rintracciato una copia a stampa del testo originario, che cito quindi solo dall'estratto online.
Per un processo italiano legato a un collegio, del 1708, anch'esso con molestie sessuali, vedi: Stefano Bolognini, "Giuseppe Beccarelli eretico e sodomita".
Per l'uso dell'omosessualità nella polemica calvinista, si confronti, fra gli altri testi: Pierre Jurieu, Préjugéz légitimes contre le Papisme, Desbordes, Amsterdam 1685, vol. 1 capp. 26-28 e vol. 2 cap. 25.
[2] Qui nel senso tecnico di mollities, eufemismo che contiene anche gli atti di masturbazione.
[3] In latino, nel testo originale.
[4] Intende la Provincia dei gesuiti, una delle "zone operative" in cui è diviso l'Ordine (che nell'organizzazione si ispira a un esercito: non a caso il capo si chiama "generale").
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