Da: Le manuscript du prieur
de Sennély (1700) / Il manoscritto del priore di Sennély
[1700] [1]
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Les filles ne saccusent
jamais qu'a la mort de leurs impudicitez quoiquelles y soient très
sujettes. |
Le ragazze non confessano mai
le loro impudicizie, se non in punto di morte, nonostante vi siano assai
soggette. |
Il
est très rare aussi que l'on s'accuse des pechez de sod<omi>e
et de bestialité excepté à la mort ou dans les temps
de jubilé.[2].
C'est pourquoi il est necessaire de les en jnterroger, mais il faut que
ce soit avec une singulière prudence de peur de leur aprendre peut-etre
des pechez quils n'ont jamais connus ni eu, par consequent, la pensée
de commettre. |
È anche
assai raro che si confessino peccati di sodomia e di bestialismo, salvo
in punto di morte o nei periodi di giubileo.[2].
È per questo che è necessario
interrogarli su ciò, ma occorre farlo con una singolare prudenza,
per timore d'insegnare loro peccati che forse non hanno mai conosciuto
né avuto, di conseguenza, il pensiero di commettere. |
On peut dans
les demandes qu'on leur fait les jnterroger de cette sorte: n'avez vous
point commis le peché de la chair avec quelques filles ou femmes!
N'avez vous pas eu le désir et la volonté de le faire et
n'avez-vous pas fait des avances des recherches et des declarations pour
cela? N'avez vous pas fait de mauvois attouchemens sur vous meme? N'avez-vous
point perdu v.re semence? N'avez pas eu en folatrant
et bourraillant avec vos camarades, de mauvaises inclinations de pechér
du peché de la chair avec eux et sur eux? Et ensuite leur
parler des bestes. |
Si può,
nelle domande che si rivolgono loro, interrogarli in questo modo: non avete
mai commesso il peccato della carne con qualche ragazza o donna! Non avete
avuto il desiderio e la volontà di farlo e non avete fatto
avances, insinuationi e dichiarazioni a quello scopo?
Non avete fatto toccamenti malvagi su
voi stesso?
Non avete forse disperso il vostro seme?
Non avete avuto, ridendo e scherzando
coi vostri compagni, inclinazioni malvage a peccare il peccato della carne
con loro e su di loro? E dopo di ciò, parlare loro delle bestie. |
Ces infames
et detestables crimes ne leur sont que trop communs et ils ont le malheur
de ne sen accuser presq'jamais qu'a la mort ou aux Jubilez. |
Questi infami e
detestabili delitti non sono altro se non troppo comuni fra loro, che hanno
la disgrazia di non confessarli quasi mai, se non sul letto di morte o
ai giubilei. |
L'autore ringrazia fin
d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su
persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1]
Il testo da: Le manuscript du prieur de Sennély (1700),
''Mémoires de la Société Archéologique de l'Orléanais'',
XXXII 1908. Online
su Gallica. Traduzione mia.
L'autore fu dal 1675 al
1710 parroco di Sennely, un paesino francese (che nel
censimento del 1793 aveva 580 abitanti).
Nel 1700 iniziò a
tenere questo celebre diario in cui descriveva, con piglio quasi "antropologico",
i suoi parrocchiani e la loro mentalità. Il diario è considerato
un importante documento sulle mentalità contadine del XVII/XVIII
secolo.
[2]
Nonostante l'esecrazione di Sauvageon, la scelta di non confessare certi
peccati se non nei momenti in cui era garantita una "amnistia spirituale"
(durante i giubilei), per quanto dettata in parte da pudore e vergogna,
era anche una reazione perfettamente razionale alla trasformazione di tali
peccati in "riservati", che cioè il parroco non avrebbe potuto assolvere
senza una speciale autorizzazione del vescovo, con una prassi lunga e costosa.
In punto di morte poteva invece essere anche il parroco a dare l'assoluzione,
laddove il Giubileo aveva effetto sui peccati di qualsiasi tipo. |