Il 16 settembre del 1983 Ferruccio Castellano se ne andava per sempre. Era uno dei cattolici più impegnati nella militanza gay, e cercare di conciliare questi due aspetti così importanti della sua vita gli creava dei problemi gravissimi.
Alla fine, l'intolleranza dell'ambiente cristiano stantio e strumentale, vincerà su tutto il resto, e Ferruccio si suiciderà.
A 18 anni esatti dalla sua morte vi ripropongo un suo articolo che, nel 1980, non riuscii a pubblicare visto che partii per l'America, insieme all'inizio della sua lettera di accompagnamento.
Ho firmato l'articolo con il suo nome, e non con lo pseudonimo come avrebbe voluto lui visto che, dopo tanto tempo, i motivi di riservatezza originari non hanno più motivo di essere.
<Massimo Consoli>
Torino, 26 giugno 1980
Caro Massimo Consoli,
Grazie per la tua lettera del 23 c.m.
Ti mando subito il "pezzo" sul campo di Agape. Poiché sono uno degli organizzatori, ho preferito non scrivere io degli articoli sul convegno.
In questo caso, però, reputo importante fare uscire qualcosa su "Ompo", anche perché alcuni dei partecipanti avevano saputo del campo proprio attraverso il vostro periodico.
E allora ti prego di pubblicarlo con lo pseudonimo che ho indicato. Spero che vada bene, ho cercato di ascoltarti e non fare una cosa troppo pesante, ma neanche banale…
Ferruccio Castellano
Impensabile! Gli omosessuali
cattolici
provano l'orgoglio
gay!
Cattolici e froci a convegno per tre giorni in Italia, otto mesi dopo il discorso di Chicago di Giovanni Paolo II: nessun dubbio che questa sia una "notizia".
Ritiro spirituale?
Non proprio.
Pregano.
Fanno la comunione e fanno all'amore con grande disinvoltura e soprattutto - e non si capisce bene il perché - rifiutano la pubblicità e mandano a casa i giornalisti saliti fin lassù.
Fin lassù, sì, perché Agàpe - questo è stato il luogo del raduno - si trova a 1600 metri sulle Alpi Cozie.
Oltretutto è un luogo significativo per la sua storia e per i legami internazionali. Ciò che avviene ad Agape valica subito le Alpi e ciò che succede oltr'alpe arriva presto ad Agape.
Diciamo: un luogo di frontiera in tutti i sensi.
I partecipanti erano un centinaio e la maggioranza erano uomini, omosessuali, credenti, italiani. Ma non tutti. C'è la frocia italiana emigrata tanti anni fa in Svezia e ridiscesa a vedere cosa succede nella vecchia patria dei latin lover. C'è quella salita dal Sudafrica. C'è un po' di tutto. E tutte le regioni italiane sono rappresentate, anche se la maggioranza proviene dal Nord.
Alcuni sono preti o pastori protestanti. Tra essi c'è don Franco Barbero delle comunità cristiane di base, che si dichiara etero, e il pastore battista <Jean> Doucé, del Centro del Cristo Liberatore, che dichiara la sua omosessualità.
Il tema del convegno era Fede Cristiana e Omosessualità, un tema contraddittorio perché, come ha affermato in apertura Ferruccio Castellano - un giovane torinese impegnato da dieci anni nel movimento ecumenico e che ha tutta l'intenzione di restarci anche dopo aver dichiarato la sua omosessualità - "la fede cristiana e l'orientamento sessuale sono due realtà indipendenti".
"Io credo - dice un altro alla fine - che il percorso dove l'omosessualità incrocia la ricerca cristiana può diventare anche il luogo di una insospettata freschezza dell'Evangelo".
"Non si è trattato di un congresso - precisa uno degli animatori - ma di tre giorni di riflessione, di confronto, di gayezza".
Difficoltà con la gerarchia? "A noi interessa più il Vangelo che il papa", risponde secco.
E nel clima eccezionale di questi giorni, dove più che a pensare al papa si pensa a fare amicizia, c'è persino chi rilancia un motto: "Liberté, Diversité, Fraternité".
Sorprese del riflusso!
Alcuni partecipanti
avevano saputo dell'incontro attraverso "Ompo",
altri attraverso "Lambda" o il "Fuori!" [2].
"Abbiamo delle difficoltà a essere accettati in parrocchia - dice un militante che è anche credente - ma non a entrare nei movimenti e nei collettivi esistenti, anzi molti di essi ci hanno aiutato, perciò non abbiamo bisogno di creare un movimento specifico di frocie cattoliche.
Sarebbe assurdo".
Al termine dell'incontro è venuta una proposta concreta anche dalla Chiesa: le comunità cristiane di base hanno deciso di aprire le porte ai gay.
Inoltre, è stato approvato all'unanimità un appello nel quale si chiede "che le Chiese cristiane alzino la loro voce contro le quotidiane violenze che si compiono contro gli omosessuali".
E detto dagli stessi cattolici, non è poco.
Ad Agape è
cominciato qualcosa: un nuovo modo di essere cristiani o un nuovo modo
di essere omosessuali? Cos'è cambiato? [3].
Dino Santhià [Ferruccio Castellano]
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La tomba di Ferruccio Castellano a Pinerolo. (Grazie a Gustavo Gnavi di Torino per le foto).
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