Uno scandalo [28/6/1897] [1].
Qualche giorno fa demmo la grave notizia che in un reggimento di stanza a Roma furono scoperti fatti turpi ed innominabili.
Oggi siamo in grado di dare ai nostri lettori maggiori e più dettagliate informazioni.
La natura stessa del fatti è, come ognun vede, d'indole cosi delicata che siamo costretti ad omettere i nomi dei colpevoli.
Tempo
indietro, un furiere del reggimento in parola scoprì che un sergente,
contro il quale nutriva da tempo motivi di rancore, commetteva con dei
soldati atti offendenti la morale.
Il
furiere invitò dapprima il sergente a rassegnare le proprie
dimissioni poi, dietro la repulsa di questi, lo denunziò con un
rapporto particolareggiato ai superiori. Una rigorosa inchiesta, fatta
dal tenente generale Fallanca, assodò che non solo il sergente e tre
soldati erano i colpevoli, ma che anche un ufficiale, il tenente M.,
aveva quelle sozze abitudini.
Il tenente ed
i soldati vennero immediatamente puniti con misure disciplinari. Ora le
autorità cercano di soffocare questo scandalo, che accenna a dilagare
compromettendo altre persone, e cercano pure che nulla di ciò trapeli
al pubblico.
A questo scopo hanno, con fine astuzia, aperta un'altra inchiesta allo
scopo di scoprire e punire (qui sta il bello) i denunciatori di questi
o di altri nuovi fatti.
Così lo scandalo verrà facilmente soffocato, il pubblico non saprà nulla ed... i pederasti seguiteranno tranquillamente nelle loro imprese
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L'autore ringrazia fin d'ora
chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone,
luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1] Ho trascritto il testo da: Anonimo, Uno scandalo, "Avanti!", 28 giugno 1897, p. 3.
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