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"L'Adriatico" [15/8/1908]

Cameriere e cliente. Da una pubblicità del 1908.
Cameriere e cliente. (Da una pubblicità del 1908).
 
Un casetto... piccante  [15/8/1908] [1].

L'altra sera, al Lido <di Venezia>, sul viale principale un signore forestiero avvicinò evidentemente agitato, due agenti di Pubblica Sicurezza che si dirigevano al vaporetto per venirsene a Venezia, e li pregò di voler allontanare due sconosciuti che lo importunavano con le loro prepotenze.

Quasi nello stesso tempo, i due sconosciuti indicati dal forestiero, avvicinavano a lor volta gli agenti per riferire che il signore che li accusava di prepotenze ebbe ad avanzar loro delle proposte punto... accettabili.

Gli agenti non sapendo fra le deposizioni tanto diverse ed altrettanto gravi, quali pesci pigliare, invitavano tutti e tre gli sconosciuti a seguirli a Venezia alla Questura.

Giunti a San Marco, il delegato di servizio signor Galli che li sottopose ad uno ad uno ad un abile interrogatorio poté ricostruire a colpo sicuro tutto un romanzetto... niente edificante, svoltosi nel breve giro di alcune ore fra i tre messeri.

Il forestiere sconosciuto che si qualificò per un avvocato di Torino, ammise apertamente, sostenendo che era nel suo diritto di farlo, quanto risultò dall'interrogatorio, e gli altri due, che sono camerieri d'albergo, masticando amaro per essere stati tratti in trappola come ingenui nell'interrogatorio subìto, confessarono che assecondarono gli strani desideri dell'avvocato... perché disoccupati, avevano bisogno di guadagno per vivere.

Invece tutti e tre furono passati alle carceri di San Marco e denunciati per offese al pudore, giacché tutti e tre ammisero d'aver approfittato della solitudine che regnava nella camera del vaporetto che da Venezia andava al Lido.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.
Note 

[1] Anonimo, Un casetto... piccante, "L'Adriatico", 15/08/1908, n. 225.
Il testo m'è stato comunicato da Claudio Dell'Orso, instancabile ricercatore della storia della Venezia "arcana" e "trasgressiva" del passato, che ringrazio.

Dietro il racconto divertito del giornalista s'intuisce una vicenda boccaccesca di "atti osceni in luogo pubblico" a tre, su un vaporetto deserto di Venezia, concluso in questura per un litigio, che non è difficile immaginare scatenato da questioni di soldi.
In base a vicende simili immagino infatti che i due camerieri veneziani avranno voluto, magari insistentemente e ricorrendo anche a minacce di violenza fisica, essere pagati per la compiacenza, mentre il "forestiero", non conoscendo gli usi locali, s'era illuso che i due "ci stessero" a puro titolo gratuito e per la sua bella faccia, avendo magari ceduto solo per le sue grandi doti di seduttore.


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