Lo spaventoso aumento di un torbido vizio ha costretto il Governo britannico a sferrare una campagna che probabilmente condurrà a una riforma della legge
Londra, novembre.
È un argomento scabroso da trattare sui giornali, e infatti si era formata involontariamente, una specie di congiura del silenzio. La realtà è esplosa violentemente nei giorni scorsi, quando Sir David Maxell Fife, il ministro degli Interni, convocò gli alti eponenti della magistratura per discutere assieme i rimedi onde porre un limite allo spaventoso diffondersi della omosessualità in Inghilterra.
Allora rotto il ghiaccio, tutti i più autorevoli giornali, “Times” in testa, hanno messo il dito sulla piaga e ne è sorta una polemica che ha scosso profondamente la nazione.
Basti pensare che l’anno scorso la magistratura britannica dovette giudicare in merito a 5.001 offese omosessuali (maschili) contro le 2.321 del 1938. Un giudice di un tribunale del West End di Londra, ha dichiarato che soltanto nella sua corte ogni anno vengono discussi 600 casi di pervertiti.
Ora la polizia ha iniziato una vasta azione di rastrellamento e di controllo in alcuni centri indiziati dalla città, mentre Scotland Yard ha posto all’ordine del giorno un elenco di personalità di primo piano, sia di Londra che della provincia, note per essere dedite a questo orribile vizio.
Esso include i nomi di celebri divi del cinema e del teatro. Alcuni di essi sono stati ammoniti privatamente dalla polizia di controllare scrupolosamente la loro condotta in pubblico, altri invece sono stati consigliati di non frequentare più certi ritrovi pubblici di Mayfair e di Soho.
Contemporaneamente Scotland Yard ha ricevuto l’ordine di sorvegliare da vicino individui facenti parte di uffici governativi segreti, noti per essere coinvolti in pratiche omosessuali. È la possibilità che agenti stranieri ricattino individui in situazioni compromettenti, che preoccupa le autorità inglesi.
Ma questo non è che un aspetto, sebbene forse il più grave, dell’intero problema. Restano le cifre citate a dimostrare che esso è ormai divenuto un problema nazionale, riguardante tutte le classi sociali. I giornali riportano con frequenza casi in cui sono coinvolte alte personalità.
Per esempio, tanto per citare due dei più recenti, il caso del giovane Lord-Edward Montagu di Beaulieu, denunciato per avere usato violenza a un giovane quattordicenne; e quello di Sir John Gielgud, ritenuto il più grande attore scespiriano vivente.
Ma che dire di tutti gli altri casi , quelli che rimangono nell’ombra degli archivi dei tribunali, e, soprattutto, quelli che rimangono nell’oscurità assoluta?
All’acme della polemica, l’ottantenne Lord Samuel, il grande statista liberale, ha pronunciato l’altro giorno un discorso alla Camera dei Lord riportato dalla stampa col titolo di “Sodoma e Gomorra”.
Dopo aver lamentato l’aumento della criminalità nel dopoguerra, specialmente quella giovanile, il vecchio Lord ha tolto le bende a quella che egli definisce l’ultima piaga, i vizi di Sodoma e Gomorra, divenuti ormai comuni. "Se essi continueranno a diffondersi, allora il castigo non sarà da ricercarsi nelle conflagrazioni o nei terremoti, ma in qualche cosa di più mortale: il lento avvelenamento del senso morale".
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Lord Edward Montagu, oggi
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La legge inglese, a differenza di quella di altri Paesi europei, punisce gli omosessuali, anche adulti, anche consenzienti.
Si ricorderà il processo che rovinò Oscar Wilde all’apice della gloria. La sua colpa fu punita con due anni di carcere che lo scrittore dovette scontare.
Il tono prevalente della stampa britannica è che, in tale campo, la legge è assai discutibile.
E di questo parere sono state quasi tutte le risposte dei lettori ai vari giornali.
Si reclama che tale piaga venga trattata più con spirito scientifico che strettamente giuridico. Sia la società che gli individui sarebbero più protetti se l’omosessuale venisse, anziché punito, compreso e rieducato.
Questo punto di vista sta a metà strada tra i due estremi. La maggioranza del volgo - specifica il “Times” - considera l’inversione maschile un abominevole vizio da cancellare dalla faccia della Terra (e sono soprattutto i genitori che, preoccupati per i loro ragazzi, impugnano la spada della giustizia a tutti i costi).
Per contrasto, gli strati più evoluti della società sono inclini a trattare l’omosessualità con una specie di benevola tolleranza, definendola una semplice aberrazione, casi da psichiatra, che bisogna lasciar stare.
Comunque sia - spiega il giornale - la società non può disinteressarsene. La classe degli invertiti (poiché in Inghilterra la persecuzione della legge li induce a costituirsi in classe, come una società segreta), anche se nella storia umana si sono verificati casi di geni creativi omosessuali, è una classe di individui frustrati, instabili, malsicuri, soggetti al ricatto, alla paura, in definitiva, ad altri crimini.
Onde - e qui “Times” collima, tirando le somme, con la tesi degli altri fogli - gli invertiti sono socialmente dannosi.
Come tali, bisogna combatterli, ma non certo ficcandoli in prigione.
Una delle analisi più esaurienti e coraggiose, e che ha riscosso il maggior credito, è stata quella di “The New Statesman”. Dopo aver convenuto che l’omosessualità è un male sociale, il periodico afferma che soltanto il due per cento degli invertiti sono tali per incurabile natura, mentre gli altri, nati e cresciuti normali, non sono mai divenuti sessualmente maturi per essere stati sottoposti, negli anni della prima giovinezza, a violenza da parte di altri individui già pervertiti attraverso analogo processo.
Questa catena, afferma il giornale, fa sì che in certi circoli l’omosessualità diventi un culto, e gli adepti finiscono per credersi incurabilmente invertiti. Da qui la necessità di affrontare il problema scientificamente, modificando la legge che, in Inghilterra, colpisce gli invertiti alla stregua dei criminali comuni e li caccia in prigione ad aumentare, nella reclusione con altri uomini, la malattia.
In questo senso si sono pronunciati anche lo “Spectator”, l’”Observer” ed altri tra i più seri giornali. Mai se n’era parlato con tanto impegno e preoccupazione.
È soprattutto la preoccupazione per i ragazzi, facili alla persuasione, che ha sollevato questo putiferio. Parlamentari, sacerdoti, uomini e donne di tutte le professioni, hanno preso la parola nei vari giornali, quasi che le misure annunciate dalla polizia avesse dato finalmente il via a una campagna preparata da tanto tempo.
Ministri del culto, conformisti o no, hanno iniziato, a quanto riporta il “Sunday Chronicle”, preghiere e sermoni contro il flagello dell'omosessualità e la congiura del silenzio nel quale si avvolge.
Da parecchie fonti si invoca la costituzione di una Commissione Reale che compia un’inchiesta sul problema.
Oswald Brenton, vicario di St. James, Gunnesbury - tanto per citarne qualcuno - afferma nel suo foglio parrocchiale che Pari e Sir trovati colpevoli di tale vizio, dovrebbero perdere automaticamente il titolo.
Un altro riferisce per certo che in alcuni circoli altolocati, la carriera di un uomo è compromessa se egli non si sottopone a concessioni personali.
Fra tanti lamenti e sdegni , può sembrare strano che quale soluzione sia invocata una riforma della legge penale, in base alla quale l’omosessualità venga dichiarata lecita tra individui adulti, e punita soltanto quando rivolta ai ragazzi. Ma è soltanto cosi, cioè in stato di libertà, che l’invertito perderà il complesso di persecuzione e, in Inghilterra, non sarà più schiavo del suo principale nemico: il ricatto. |