Pietro Solari
mi raccontava che, corrispondente d'un giornale a Berlino verso
il 1930, e avendo scritto della corruzione omosessuale senza soverchia
simpatia, una mattina s'era visto capitare in casa una delegazione di tre
persone in gibus
e redingote, piene di sussiego, le quali, al suo comparire stupito,
gli annunziarono con una certa solennità: "Wir sind Päderasten..." [2].
Forse, in
quel tempo, esisteva
un sindacato, e costoro ne erano l'ambasceria.
Qui a Parigi,
per una colonia almeno altrettanto numerosa che una volta a Berlino, non
si è mai ricorso a tanta enfasi.
Non che
i parigini siano meno sfacciati e presuntuosi dei
berlinesi: tutti coloro che sono affetti da tale difettuccio sono sempre
in guerra per la loro emancipazione corporativa, anzitutto per lottare
contro i loro intimi complessi d'inferiorità. Ma la emancipazione
in Francia è stata ottenuta senza trarre la spada e forbire discorsi:
con una semplice e subdola invasione di tutte le roccaforti, - l'Accademia,
la Legion d'Onore, la Prefettura di Polizia, o addirittura il Governo.
Tanto che
ormai, a vittoria ottenuta, il fenomeno non è più fenomeno,
e quasi non ci si bada più: risultato prezioso, i pederasti
non seccano più la gente con la difesa dei loro diritti, e una rivista
come il "Crapouillot" può pubblicare senza scandali o guai
un
numero speciale illustrato su codesti speciali superuomini di
ieri e d'oggi.
Jean
Genêt ha rinunziato a portare una testa rasa da galeotto
e scrive perfino
dialoghi per cinematografo.
Julien
Green rinunzia a dar fuori un romanzo che cova e nasconde
da vent'anni perché troppo rivendicativo: pare sia, come
si dice, sorpassato.
E Montherlant
accetta sia rappresentata quella sua "Città
il cui principe è un bambino", che sarebbe il capolavoro
del suo teatro [3].
I santi,
beninteso, restano santi: Santo Verlaine,
Santo Gide,
Santo
Proust.
Ma la maledizione è sfumata, e uno di questi giorni vedremo pubblicare
un'edizione definitiva, riveduta e corretta, di -Albertina
scomparsa, col titolo Alberto
scomparso.
Né
è poi da escludere che, come si fanno edizioni in lingue estere
dei grandi romanzi d'amore, se ne facciano in lingua maschile, e si dia
un Paolo e Virginio, un Tristano e Isottino.
A questo
ramo della letteratura francese abbiamo visto partecipare fin d'ora un
rappresentante dell'Italia, Carlo
Còccioli, con opere del resto notevoli per numero
e passione.
Di tutto
questo non conviene affatto dir male. L'uranismo
dilagante stava diventando un vero flagello, e la gente ortodossa
cominciava a sentirsi un po' sopraffatta. Venivano fuori sodomiti
per interesse, sodomiti per snobismo, sodomiti per sentito dire, e tutti
i valori sociali, quegli stessi dell'autentica omosessualità [4],
erano falsati dall'irruzione di tanti volenterosi poco sinceri.
Perfino le
donne, sempre attratte da tutto quanto sia moda, si preparavano a studiare
la maniere di diventare pederasta, che era poi abbastanza ardua
da trovare.
Ma,
con tante conquiste sociali, l'inflazione è finita per nascere.
Parigi, fra ballerini, scrittori, sarti, cinematografai, musici,
attori, e decoratori, avrebbe potuto conservare un equilibrio diciamo numerico,
se non fosse intervenuto l'afflusso degli africani del nord, quei
poveri algerini o marocchini attratti dalle luci della metropoli:
non trovando lavoro e quattrini sotto queste luci, sono stati costretti
a ricorrere a espedienti di ogni genere, che vanno dal furto con assassinio
alla prostituzione maschile.
L'oasi di
Biskra
tanto cara a Gide si è trapiantata in vari quartieri di Parigi
e, a quanto pare, nei dintorni del caffè più esistenzialista
di Saint-Germain-des-Près, che fa funzione da borsa di commercio;
e oggi il barone
di Charlus non avrebbe da rovinarsi per trovare pane per i suoi
denti, in quanto se la caverebbe, a quanto dice, con soli cinquecento franchi.
Il denaro
è la rovina dell'umanità: guasta le più belle cose,
perché mena inesorabilmente all'inflazione.
La preziosa
psicologia di Jouhandeau,
le amicizie speciali di Peyrefitte,
la tenerezza di cento altri letterati in fiore, - tanto attraente mistero
rovinato da un semplice prezzo d'ingresso di cinquecento franchi, meno
di quanto costi un misero pranzo in trattoria... Così il fenomeno
è andato in fumo, e lo snobismo, l'interesse, il sentito dire hanno
dovuto rivolgersi verso altra conquiste sociali.
Non so poi
se i sociologi, spesso preoccupati dalla corruzione sodomitica che
caratterizzava Parigi nel decennio di questo dopoguerra, abbiano
ravvisato questo fenomeno e ritrovato calma e sangue freddo. Gli uomini
di scienza, come i generali francesi, giungono sempre in ritardo agli appuntamenti
con la storia. Dovrebbero badare a queste novità e, benedicendo
gli africani del nord venuti a scongiurare la maledizione, studiare fin
da ora che succederà se poi, per frivole ragioni d'indipendenza
o altro, codesti antibiotici umani dovessero ritornarsene a casa loro.
Che farebbe Parigi privata di mano d'opera? La crociata ricomincerebbe?
Non credo.
Le conquiste sociali della sodomia sono definitive: s'è raggiunta
una certa anormale normalità, per cui un tale che vive storto
non dà nell'occhio più di un tale che vive diritto.
Ognuno,
in questo campo, bada ai fatti suoi, e la letteratura si prepara
a passare a cose un po' più serie.
Mi dicono
perfino si stia facendo qualche cosa di meglio: venendo via di moda la
letteratura pederastica maschile, sarebbero da ora in poi le
scrittrici a occuparsi di tale faccenda; prenderebbero così
una rivincita sui colleghi uomini, che da secoli si cimentano ad analizzare
la psicologia femminile nelle storie d'amore. In nome di Santa Colette,
(ortodossa almeno in vecchiaia, dal punto di vista dei costumi), studierebbero
la psicologia maschile in istorie di amor
socratico...
Se davvero
avviene così, il guaio sarà liquidato definitivamente, e
gli scrittori del sesso
intermedio, sbarazzati dei loro complessi, potranno tentare di
scrivere da uomini; non sarà una cattiva cosa. |