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Clonario
Ho sentito
una novità su di te, Leena: che Megilla di Lesbo, la riccona, ti
ama come un uomo e che vi congiungete facendo non so cosa l'una con l'altra.
Come? Arrossisci?
Dài, dimmi se è la verità!
Leena
E vero,
Clonario: ma mi vergogno, perché è una cosa strana.
Clonario
Per la dea
nutrice, ma che roba è questa, cosa vuole quella donna? Cosa fate,
come vi congiungete?
Vedi? Non
mi vuoi bene, sennò non me lo nasconderesti.
Leena
Ma ti voglio
bene, più di ogni altra! Ebbene, questa donna è terribilmente
virile.
Clonario
Non capisco
che vuoi dire, sarà mica una "compagnaccia"?
Dicono che ci sono donne
del genere a Lesbo che sembrano maschi, che non vogliono essere
toccate dagli uomini ma si avvicinano alle donne come fossero uomini.
Leena
È
proprio questo!
Clonario
Dunque,
Leena, raccontamelo proprio, come hai provato la prima volta, come ti sei
fatta convincere e il resto!
Leena
Quella,
insieme a Demonassa di Corinto, ricca pure quella e della stessa razza
di Megilla, dopo aver organizzato una bevuta, mi ha invitato a suonare
la cetra per loro.
Dopo che
ebbi suonato, ed era già tardi - ora di andare a dormire, e ancora
si ubriacavano - Megilla dice: "Su Leena, è bene mettersi a dormire,
coricati qui tra di noi".
Clonario
Ti sei coricata?
E dopo che è successo?
Leena
Dapprima
mi baciavano come gli uomini, non solo accostando le labbra, ma aprendo
la bocca, e mi stringevano e mi toccavano le tette.
Demonassa
intanto mi dava anche morsi, baciandomi; io non riuscivo a figurarmi come
stesse la faccenda.
Dopo
un po', Megilla - che si era già scaldata - si è tolta la
parrucca: sembrava proprio vera! E si è mostrata com'era sotto,
tutta rapata come gli atleti più virili; e io mi sono spaventata
a vederla!
E lei mi
fa: "Leena, hai mai visto un ragazzo così bello?".
Ho risposto:
"Ma non vedo ragazzi, Megilla!".
"Non ti sbagliare
su di me, infatti sono detta Megillo ed è tanto tempo che ho sposato
Demonassa, che è mia moglie".
Allora ho
sorriso, Clonario, e ho detto: "Dunque, Megillo, sei un uomo e mi hai ingannata,
come Achille
nascosto tra
le vergini, e hai il coso dei maschi e ti fai Demonassa come
gli uomini?".
Lei mi fa:
"Quello non ce l'ho, Leena; ma non ce n'ho bisogno: vedrai che ti farò
una cosa che ti piace ancora di più".
"Ma non sarai
mica un ermafrodito",
le ho detto, "di cui dicono che ce ne sono molti, che hanno tutt'e due
le cose?". Non avevo ancora capito la situazione, Clonario.
"No - mi
fa - ma sono uomo in tutto e per tutto". Dopo aver sentito questo, ho detto:
"Ho sentito da una flautista di Beozia una storiella di quelle che si raccontano
davanti al fuoco, che a Tebe uno divenne uomo da donna che era, un
grandissimo indovino, credo, di nome Tiresia. Forse ti è
capitato qualcosa del genere?".
"Ma no, Leena!
sono nata uguale a voi, ma il pensiero, il desiderio e tutto il resto sono
da uomo".
"E ti basta,
il desiderio?".
"Stacci se
non ci credi, Leena, e ti accorgerai che non ho nulla in meno degli uomini.
Infatti ho una cosa, al posto dell'affare che hanno loro. Stacci dunque,
e vedrai".
E insomma
ci sono stata, Clonario, ma dopo essermi fatta pregare tanto, e dopo aver
ricevuto una collana delle più care e vesti fini. Così l'ho
stretta come un uomo, e quella si dava da fare, e mi baciava, e ansimava
e sembrava godesse da morire!"
Clonario
"Ma cosa
faceva, Leena, e in che modo? È questo che voglio sapere!".
Leena
Non chiedermi
i dettagli, sono davvero zozzi. Al punto che - per Afrodite
Urania! - mi sa che non te li racconto[2]. |