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Gonzalo Fernández de Oviedo (1478-1557) 
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Da: Istoria general y natural de las Indias / Storia generale e naturale delle Indie [1535-1557] [1]
Questo testo è in preparazione. L'ho pubblicato in modo provvisorio perché vi fa continuamente riferimento il testo di Bartolomé de las Casas, che è già online.
I, 68
 I, 68

(...)
E así, con justa causa, <Dios> dijo: Poenitet enim me fecisse eos: "Pésame de haber hecho al hombre sobre la tierra".

(...)
E così, a giusta ragione, <Dio> disse: Poenitet enim me fecisse eos: “Sono pentito di avere creato l’uomo sulla terra”.
De que infiero que, no sin grande misterio, tuvo Dios olvidados tantos tiempos estos indios, e después, cuando se acordó dellos, conforme a la auctoridad de suso, viendo cuánta malicia estaba sobre esta tierra toda, e que todas las cogitaciones de los corazones déstos, en todos tiempos, eran atentas a mal obrar, consintió que se les acabasen las vidas, permitiendo que algunos inocentes, y en especial niños baptizados, se salvasen, e los de demás pagasen. Da ciò deduco che, non senza grande mistero, Dio ha dimenticato per tanto tempo questi indi, e poi, quando s'è ricordato di loro, conformemente all’autorità sua, vedendo quanta malizia vi era sopra questa terra tutta, e come tutti i pensieri dei loro cuori fossero intenti a operare il male, ha acconsentito che avessero termine le loro vite, permettendo che alcuni innocenti, specialmente i bambini battezzati, si salvassero, mentre tutti gli altri pagassero.
Porque, en la verdad, segun afirman todos los que saben estas Indias (o parte dellas), en ninguna provincia de las islas o de la Tierra Firme, de las que los cristianos han visto hasta agora, han faltado ni faltan algunos sodomitas, demás de ser todos idólatras, con otros muchos vicios, y tan feos, que muchos dellos, por su torpeza e fealdad, no se podrían escuchar sin mucho asco y vergüenza, ni yo los podría escrebir por su mucho número e suciedad. Perché, in verità, secondo quanto affermano coloro che conoscono queste Indie (o parte di esse), in nessuna provincia delle Isole o della Terra Ferma, di quelle che i cristiani hanno visto finora, sono mancati né mancano sodomiti, oltre al fatto di essere tutti idolatri, e molti altri vizi, talmente brutti, e così sozzi e orribili, da non potersi ascoltare senza provare schifo e vergogna né da poterli descrivere per tanto che sono numerosi e sozzi.
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I, 119
I, 119 [2]

(...)
El cacique Behechio tuvo treinta mujeres proprias, e no solamente para el uso e ayuntamiento que naturalmente suelen haber los casados con sus mujeres, pero para otros bestiales e nefandos pecados; porque el cacique Goacanagarí tenía ciertas mujeres con quien él se ayuntaba segund las vívoras lo hacen. 

(...)
Il cacicco Behechio prese trenta mogli per sé e non solo per usarle per l’accoppiamento, come in genere fanno gli sposati con le loro mogli, ma anche per altri bestiali e nefandi peccati; poiché il cacicco Goacanagarí aveva certe donne con cui si congiungeva al modo delle vipere.
Ved que abominación inaudita, la cual no pudo aprender sino de los tales animales. 
Y que aquesta propriedad e uso tengan las víboras, escríbelo el Alberto Magno: De proprietatibus rerum, e Isidoro en sus Ethimologías, y el Plinio, en su Natural Historia, y otros auctores.
Vedete quale inaudita abominazione, che non poté imparare se non da tali animali. 
E che le  vipere abbiano questa proprietà lo hanno scritto sia Alberto Magno (Delle proprietà delle cose), Isidoro nelle sue Etimologie, sia Plinio nella sua Storia Naturale nonché altri autori.
Pero muy peores que víboras eran los que las cosas tales hacían, pues que a las víboras no les concede natura otra forma de engendrar, e como forzadas vienen a tal acto; pero el hombre que tal imitaba, ved si le viene justo lo que Dios le ha dado, donde tal cosa se usó o acaesció. Tuttavia coloro che compivano tali atti erano ben peggiori delle vipere, posto che alle vipere la natura non concede altra forma per generare e come forzate giungono all’atto; però l’uomo che imitava tale maniera, vedi se fu giusta la punizione che Dio gli ha dato, da cui tale cosa si usò o accadde.
Pues si deste rey o cacique Goacanagarí hay tal fama, claro está que no sería él sólo en tan nefando e sucio crimen: pues la gente común luego procura (y aun todo el reino), de imitar al príncipe en las virtudes o mesmos vicios que ellos usan. E se questo re o cacicco Goacanagarì gode di tale fama, è chiaro che egli non sarebbe l’unico a compiere un crimine così nefando e sozzo: infatti la gente comune (e così pure tutto il regno) cerca  nelle virtù e negli stessi vizi di cui fanno uso, di imitare il principe.
Y desta causa, sus culpas son mayores, e dignas de mayor punición si son inventores de algún pecado o delicto; y sus méritos y gloria es de mayor excelencia e premio cuando son virtuosos los que reinan; e dando en sus mesmas personas loables ejemplos de virtudes, convidan a sus súbditos a ser mejores, imitándolos. Per questo motivo le loro colpe sono tanto più grandi e degne di più severa punizione se sono inventori di un qualche peccato o delitto; e i loro meriti e gloria meritano maggior riconoscimento e premio quando sono virtuosi i regnanti, dando lodevoli esempi di virtù con la loro persona ed incitando così i sudditi ad essere migliori imitandoli.
Así que, lo que he dicho desta gente en esta isla y las comarcanas, es muy público, y aun en la Tierra Firme, donde muchos destos indios e indias eran sodomitas, e se sabe que allá lo son muchos dellos. Cosicché ciò che ho detto della gente in questa isola ed in quelle vicine, è ben noto e anche nella Terra Ferma, in cui molti di questi indi ed indie erano sodomiti e si sa là lo sono molti di loro. 
Y ved en qué grado se prescian de tal culpa, que, como suelen otras gentes ponerse algunas joyas de oro y de presciosas piedras al cuello, así, en algunas partes destas Indias, traían por joyel un hombre sobre otro, en aquel diabólico e nefando acto de Sodoma, hechos de oro de relieve. E vedi fino a che grado si vantano di questa colpa e, come suole altra gente mettersi al collo gioielli d’oro e di pietre preziose,  così, in alcune parti di queste Indie, portavano come gioiello un uomo sopra un altro, nell’atto diabolico e nefando di Sodoma, fatto in oro sbalzato.
o ví uno destos joyeles del diablo que pesaba veinte pesos de oro, hueco, vaciado e bien labrado, que se hobo en el puerto de Sancta Marta, en la costa de Tierra Firme, año de mill e quinientos e catorce, cuando allí tocó el armada quel Rey Católico envió con Pedrarias Dávila, su capitán general, a Castilla del Oro. Io stesso ho visto uno di questi gioielli del diavolo che pesava venti pezzi d'oro, concavo, vuoto e ben lavorato, nel porto di Santa Marta [3], nella costa della Terra Ferma, l’anno mille cinquecento quattordici, quando sbarcò là l’armata che il Re Cattolico inviò con Pedrarias Dávila, suo capitano generale, alla Castiglia dell'Oro.
E cómo se trujo a montón el oro que allí se tomó, e lo llevaron después a fundir ante mí, como oficial real veedor de las fundiciones del oro, yo lo quebré con un martillo e lo machaqué por mis manos sobre un tas o yunque en la casa de la fundición, en la cibdad del Darién. E quando si divise a mucchi l’oro che venne preso, portandolo poi a fondere davanti a me in quanto ufficiale reale addetto alla fusione dell'oro, io lo ruppi con un martello e lo schiacciai con le mie mani sopra un'incudine nella fonderia, nella città del Darién.
Así que, ved si quien de tales joyas se prescia e compone su persona, si usará de tal maldad en tierra donde tales arreos traen, o si se debe tener por cosa nueva entre indios: antes por cosa muy usada e ordinaria e común a ellos. Cosicché, vedi se chi si vanta di gioielli di tal fatta e se ne adorna la persona, se si userà di tale iniquità nella terra da cui portano tali ornamenti o se si deve considerare una cosa nuova tra gli indi: in precedenza come cosa molto in uso e ordinaria tra di loro.
Y así, habés de saber que el que dellos es paciente o toma cargo de ser mujer en aquel bestial e descomulgado acto, le dan luego oficio de mujer, e trae naguas como mujer. E così, devi sapere che chi di loro è passivo o assume la parte della donna in quell’atto bestiale e scomunicato, gli si dà poi il ruolo di donna e porta gonne come una donna.
(...)
(...)
Tornando a la materia deste pecado abominable contra natura, muy tasado era entre estos indios desta isla; pero a las mujeres aborrescible, por su interés más que por ningún escrúpulo de conciencia, y aun porque, de hecho, había algunas que eran buenas de sus personas, sobre ser en esta isla las mayores bellacas e más deshonestas y libidinosas mujeres que se han visto en estas Indias o partes. Tornando alla materia di questo peccato abominevole contro natura, esso era molto apprezzato tra gli indi di quest’isola <Hispaniola>; era però aborrito dalle donne, per interesse piuttosto che per qualche scrupolo di coscienza, e anche perché, di fatto, sebbene  tra di loro ve ne erano di buone, nell’isole si trovavano le più mascalzone, disoneste e libidinose donne che si siano viste da quelle parti.
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II, 116
II, 116

(...)
Y su religión de los indios de Cuba es adorar al diablo, dicho cemí.

(...)
E la religione degli indi di Cuba è l’adorazione del diavolo, detto cemí.[4].
La lujuria con las mujeres tenían por gentileza, e con los hombres eran abominables sodomitas. La lussuria con le donne era considerata come atto gentile, e con i maschi erano abominevoli sodomiti.
Casábase en los grados que he dicho, e dejaban las mujeres por pequeñas cansas, e las más veces ellas a ellos; algunas méritamente, por ser ellos contra natura inclinados, e otras por no perder ella tiempo en sus vicios e libídine. Si sposavano secondo i gradi che ho detto e lasciavano le donne per futili ragioni, le più volte erano esse a lasciarli; alcune per buone ragioni, essendo i maschi inclinati contro natura, e altre per non perdere lei tempo nei loro vizi e libidine.
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II, 144-145
II, 144-145

(...)
En la costa de aqueste puerto, bien media legua de donde estaban los navíos surtos, había dos árboles que estaban apartados o solos, e debieran ser puestos a mano, y entre ambos árboles estaba, a doce o quince pasos, un cemí de otro, o un ídolo. Por manera que se contaron catorce o quince destos cemís o ídolos de barro, y unos tiestos o cazuelas de barro, con pies a manera de braseruelos para echar lumbre, que se creyó debía ser para sahumerios a los ídolos o cemís que es dicho, porque había en ellos ceniza e tenían encienso, o cierta forma de resina que los indios usan para sahumar. 

(...)
Sulla costa di questo porto [5], a più di mezza lega di distanza dal luogo ove stavano ancorate le navi, v’erano due alberi separati o solitari, e dovevano essere stati piantati dall'Uomo, e tra di loro stava, ogni dodici o quindici passi, un cerní o idolo. In maniera tale che si contarono 14 o 15 di questi cerní o idoli di creta e alcuni vasi o tegami di creta, con piedi fatti a modo di piccoli bracieri per fare luce, che si credette  dovessero servire per fare suffumigi agli idoli o cerní perché v’era in essi cenere ed avevano incenso o un certo tipo di resina che gli indi usano per fumigare.
E los cristianos que lo fueron a ver, dijeron que habían hallado entre aquellos cemís o ídolos, dos personas hechas de copey (que es un árbol así llamado), el uno caballero o cabalgando sobre el otro, en figura de aquel abominable y nefando pecado de sodomía, e otro de barro que tenía la natura asida con ambas manos, la cual tenía como circunciso. E i cristiani che si recarano a vedere dissero che avevano riscontrato tra quegli idoli o “cerní” due persone fatte di copey.[6] (che è un albero chiamato così), l’uno cavaliere o che cavalcava sull’altro, nella figurazione di quell’abominevole e nefando peccato di sodomia e l’altro di creta che aveva il membro afferrato con ambo le mani e come circonciso [7]
Esta abominación es mejor para olvidada que no para ponerla por memoria; pero quise hacer mención della por tener mejor declarada la culpa por donde Dios castiga estos indios e han seído olvidados de esta misericordia tantos siglos ha,  Questo tipo di abominazione è meglio dimenticarla che tenerla a mente; però ne ho voluto fare menzione per dichiarare meglio la colpa a causa della quale Dio castiga questi Indi e che sono stati per tanti secoli dimenticati dalla misericordia,
y como he dicho en el libro segundo desta primera parte, pues Su Majestad manda que me den relación verdadera todos sus gobernadores de las cosas destas Indias, esto tengo yo signado e por testimonio que me fué dado por el teniente Diego Velázquez, pasando yo por aquella isla Fernandina el año de mill e quinientos e veinte e tres; e yo llevé este testimonio a España a su ruego para dar noticia deste descubrimiento suyo e otras cosas a la Cesárea Majestad.  e come ho riferito nel libro secondo della parte prima del libro, in quanto Sua Maestà comanda che mi diano una relazione veritiera tutti i suoi governatori delle Indie, questi fatti li tengo segnati, me ne è testimonio il tenente Diego Velázquez, passando io per quell’isola Fernandina[8] nell’anno 1523; e ho portato in Spagna questo testimone, su sua preghiera, per dare notizia della scoperta sua e di altre cose alla Maestà Cesarea.
Y no es este pecado, entre aquellas malaventuradas gentes, despreciado, ni sumariamente averiguado; antes es mucha verdad cuanto dellos se puede decir e culpar en tal caso. E questo peccato, tra quelle genti disgraziate, non è disprezzato, né accertato sommariamente; anzi vi sarebbe da dire un sacco di cose vere e colpe su di loro su questo tema. 
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III, 35
III, 35

(...)
Todos los indios restantes de la gobernación de Venezuela e sus comarcas traen sus vergüenzas metidas en un palo o canuto hueco, o cuello de calabaza, del largo que quieren, o les paresce que le han menester, y los compañones de fuera colgando. Traen los cabellos cortados cuasi por encima de las orejas, muy redondo.

(...)
Tutti i restanti indi del governatorato del Venezuela e dei dintorni portano le vergogne infilate in un pezzo di canna vuota o in un collo di zucca, della lunghezza che desiderano o come pare loro necessario, mentre i testicoli restano fuori penzoloni. Portano i capelli tagliati quasi fino alla cima delle orecchie, in forma piuttosto arrotondata.
Hay entre esta gente abominables sodomitas, y los culpados en aquel delito nefando contra natura y que son el paciente, aquél tal es amenguado y tenido en poco, y no el otro; y aquel que sirve de hembra en tal crimen, deja crescer el cabello hasta la mitad de las espaldas, como lo traen las otras mujeres.  Vi sono tra questa gente abominevoli sodomiti e i colpevoli di quel nefando delitto contro natura e che sono il passivo, quel tale che è disprezzato e tenuto in poco conto, e non l’altro; e colui che serve da femmina si lascia crescere la capigliatura fino a mezza spalla, come lo portano le altre donne. 
E tejen, e hilan, e hacen todos los otros oficios e servicios que usan y ejercitan las mujeres; y no osan tomar arco ni flecha ni otra arma, ni ocupar sus personas en cosa alguna en que los hombres se ejercitan. E costoro tessono, e filano e svolgono tutti i compiti e servizi che usano esercitare le donne; e non osano prendere in mano arco né freccia né altra arma, né dedicarsi ad alcuna delle occupazioni maschili.
Y no es sola aquesta provincia donde aqueste maldito vicio se acostumbra en la Tierra Firme, por lo cual no me maravillo de mal que haya ni subceda en tal tierra. E non solo in questa provincia in Terra Ferma ci si dedica a questo vizio maledetto, per cui non mi meraviglio del male che accade e che capita in questa terra.
En esas tales cosas querría yo la diligencia de los cristianos para lo punir y castigar, y convertir los indios e apartarlos de sus vicios e idolatrías, y desengañarlos de aquellos sus diabólicos sacerdotes y ritos de Satanás.  In queste cose io vorrei avere la cura dei cristiani per punire e castigare e convertire gli indi e allontanarli dai loro vizi ed idolatrie e disingannarli dei loro diabolici sacerdoti e riti di Satana. 
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III, 82
III, 82

(...)
Son idólatras estos indios, como en todas las Indias destas partes.

(...)
Sono idolatri questi indi, come pure in tutte le Indie di questa parte.

Son sodomitas abominables; y súpose esto, a la sazón, por conjeturas, y después, con el tiempo, por muy cierto. Porque entre otras piezas de oro labrado que se hobo allí en Sancta Marta, y que, huyendo los indios a la sierra, lo dejaban escondido por el campo, en las sabanas e otras partes, se halló una pieza de oro de veinte quilates, o más, que podía pesar hasta veinte e cinco pesos, que era un hombre sobre otro, en aquel malo y nefando acto contra natura, hechos de relieve y muy al proprio; la cual pieza, yo por mis manos la quebré después encima de un ayunque con un martillo, en la casa de la fundición real en el Darién. 

Sono sodomiti abominevoli; e l’ho supposto allora sulla base di congetture e poi, con il tempo l’ho per certo. Perché tra altri pezzi di oro lavorato che si è acquisito in Santa Maria e che, fuggendo gli Indi nella foresta, lasciarono nascosto nella campagna, tra le lenzuola e in altre parti, si trovò un manufatto d’oro di venti carati o più che poteva pesare fino a venticinque scudi d’argento, che raffigurava un uomo sopra un altro, nell’atto malvagio e nefando contro natura, sbalzato e molto preciso; il quale oggetto io con le mie stesse mani ho infranto con un martello su un incudine, nella casa della fondazione reale nel Darién.
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III, 122
III, 122

(...)
Es regla general entre aquéllos indios, que por no enojar al sol, no comen ciertos tiempos del año sal, y en el tiempo que no la comen, no conversan con sus mujeres. No casan con sus parientas, a lo menos hasta pasar del segundo grado, en la tierra de Bogotá, que en la de Tunja no miran en eso.

(...)
È regola generale tra quegli indi che per non fare infuriare il sole non mangiano in certi periodi dell’anno sale e durante tale periodo non hanno rapporti intimi con le proprie mogli. Non si sposano con parenti, almeno fino al secondo grado, nella terra di Bogotà, mentre in quella di Tunja non ci fanno caso.
Son rigurosos en castigar los delictos, en especial los públicos: que es matar, hurtar y el pecado abominable contra natura; porque es gente limpia en ese caso, y así, hay muchos ahorcados como en España y en las otras partes de cristianos donde hay buena justicia. Sono molto severi nel punire i delitti, specialmente quelli pubblici, che sono l’omicidio, il furto e il peccato abominevole contro natura; perché è gente pulita in tal caso, e così vi sono molti impiccati come in Spagna e in altre parti cristiane ove si amministra una buona giustizia.
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III, 132
III, 132

(...)
Yo no sé si la licencia que a estos armadores se dió para este viaje era estando esta gente <de Cartagena> declarada por esclavos enemigos o no, así porque son idólatras e son flecheros e sodomitas, como porque allí comen carne humana; pero sé que este salto y robo lo pagó después el Joan de la Cosa en aquella mesma tierra, como se dirá en su lugar.

(...)
Non so se la licenza che è stata data a questi armatori per questo viaggio comprendesse la dichiarazione che queste genti [9] erano da considerarsi schiavi nemici oppure no, sia perché idolatri, arcieri e sodomiti, sia perché mangiano carne umana; so però che questo assalto e furto lo pagò poi Juan de la Cosa in quella stessa terra, come si dirà a suo tempo.
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III, 137
III, 137

(...)
No me desplacería de hallar desculpado al capitán Joan de la Cosa del salto que hizo en la isla de Codego, como más largamente se dijo en el capítulo precedente; pero no obstante aquesto, considero cómo le trajo Dios desde algunos años a morir allí cerca a manos de los indios de aquella tierra; puesto que cuando este capitán los salteó, no me determino si estaban dados por esclavos esos indios de Cartagena por el serenísimo Rey Católico, así porque allí comen carne humana e son sodomitas abominables, como porque son idólatras e tienen otros muchos vicios.

(...)
Non mi dispiacerebbe discolpare il capitano Joan de la Cosa dell’assalto che fece nell’isola di Codego.[10], come si è detto lungamente nel capitolo precedente, però ciò nonostante considero come lo portò Dio a morire là vicino per mano degli indi di quella terra; posto che quando il capitano li assaltò non so determinare se erano considerati schiavi questi indi di Cartagena da parte del serenissimo Re Cattolico, in quanto là mangiano carne umana e sono sodomiti abominevoli, sono idolatri ed hanno molti altri vizi.
Mas sé que cuando lo mataron, estaban sentenciados a que fuesen esclavos; y porque aquí se tractará de materia que es menester atención, esforzarme he a lo relatar con brevedad y desde su principio, para que mejor se entienda. So che quando lo ammazzarono erano stati condannati alla schiavitù e poiché la materia che sto per trattare richiede attenzione mi sforzerò di riferire con concisione e da principio perché si possa capire meglio.
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III, 160
III, 160

(...)
Allí andan las mujeres sin traer cosa alguna delante de las partes vergonzosas, e desde allí adelante, hasta el golfo de Cenú, andan así todas las mujeres; e desde el Cenú para el Oriente.

(...)
Là se ne vanno le donne senza indossare niente davanti alle parti vergognose e da lì in avanti, fino al golfo del Zenú.[11], così vanno tutte le donne; e dal Zenú verso Oriente.
En esta gobernación andan de la manera que se dijo en el capítulo de suso. 
Allí se hallaron dos indios que traían los cabellos largos como las indias, e los otros indios andaban rapados, e algunos con una sola vedija de cabellos al cogote, redonda, hecha a manera de corona e rapada toda alrededor.
In questo governatorato vanno nella maniera che ho detto nel capitolo precedente.
Là si trovarono due indi che portavano lunghe capigliature come le indie, mentre gli altri erano rapati, e alcuni con un groviglio di capelli sulla nuca, rotondo, fatta come una corona e rapati tutto attorno.
Otros traen trasquiladas las cabezas, e lo redondo de la corona rapado. Altri portano la testa rasata e rapata a forma di corona.
E como el gobernador vido que aquellos dos traían el cabello como las mujeres e servían en lo que ellas, quiso saber la causa; e respondiéronles que aquéllos eran sodomitas e pacientes, y en sus borracheras usaban con ellos como con mujeres en aquel nefando crimen; e por tanto, andaban como mujeres e servían en las cosas que las mujeres acostumbran ejercitarse. E come il governatore vide che quei due portavano i capelli come le donne e si dedicavano a servizi femminili, volle conoscerne la ragione; e risposero che erano sodomiti e passivi e che quand’erano ubriachi usavano con loro come con le donne compiendo quel crimine nefando; e pertanto andavano come le donne e servivano nelle faccende in cui le donne sono solite esercitarsi.
Y el gobernador les dijo que por qué consentían tan grande maldad, e replicaron que porque los servían, e molían el maíz que comen e de que hacen cierto vino. E il governatore chiese loro perché acconsentivano a tanto grande malvagità ed essi replicarono che era perché li servivano e macinavano il mais che mangiano e da cui ricavano un certo tipo di vino.
La excusa es liviana e la maldad abominable; e mintieron, que no lo hacen sino de pésimos pecadores de semejante delicto. La giustificazione è sciocca e la malizia abominevole; e mentirono, perché lo fanno solo perché sono grandissimi peccatori in simile delitto.
E preguntáronles si se usaba aquello en otras partes o lugares, e dijeron que sí.  E chiesero loro se si usava così in altre parti o luoghi e risposero di sì.
El gobernador concertó que fuesen después a Calamar e le llevasen aquellos dos bellacos para los castigar, e volvióse a su asiento. Il governatore decise che si  recassero poi a Calamar e che portassero con loro quei due vigliacchi per castigarli, e tornò a sedersi.
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III, 219
III, 219

(...)
este cacique Pacra cogía oro en su tierra, y que tenía minas ricas. Y Vasco Núñez le rogó mucho y le halagó porque, se las mostrase, y nunca lo quiso hacer: sobre lo cual le hizo atormentar hasta la muerte, y en fin nunca se lo hizo decir.

(...)
Questo cacicco Pacra raccoglieva oro nella sua terra <a Panama>  e possedeva ricche miniere. E Vasco Nuñez lo pregò con insistenza e lo allettò perché gliele mostrasse e mai lo volle fare; perciò lo torturò a morte, e in fine mai glielo fece dire.
Y todos los indios e indias deste cacique confesaron que se echaba con tres o cuatro mujeres que tenía, e que usaba con ellas extra vas debitum, contra natura; y que cuando fué mozo, en la juventud, usaba lo mismo con indios muchos. E tutti gli indi e le indie di questo cacicco confessarono che andava a letto con tre o quattro mogli che aveva, e che abusava di loro “extra vas debitum”, cioè contro natura; e che quand’era ragazzo, in gioventù, faceva lo stesso con molti indi.
Este pecado es muy usado en algunas partes de la Tierra Firme, y a los indios pacientes en tal delicto, llaman, en aquella lengua de Cueva, camayoa. Questo peccato è molto comune in alcune parti della Terra Ferma e gli indi che si comportano da passivi in questo delitto sono chiamati, nella lingua di Cueva, camayoa.
A esta tierra mandó llamar el gobernador Vasco Núñez, la provincia de Todos Sanctos, porque en tal día llegó a ella; y en la lengua de los indios se llama Pacra; pero yo la llamara la tierra de todos los males, pues que tan nefando pecado allí se usaba por el señor della. Questa il governatore Vasco Nuñez volle chiamarla provincia di Tutti i Santi [12], perché arrivò là quel giorno; e nella lingua degli indi è detta Pacra; io però la chiamerei la terra di tutti i mali, perché tanto nefando peccato era compiuto da quel signore [13].
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III, 311
III, 311

(...)
De todos estas mudanzas de gobernadores e del remover indios e otras cosas no bien hechas, ha resultado que en Castilla del Oro, desde el año de mill e quinientos y catorce, hasta el de mill e quinientos e cuarenta y dos, faltaron más de dos millones de indios.

(...)
Da tutti questi trasferimenti di governatori e dalla rimozione di indi ed altre cose non ben fatte, ne è risultato che in Castiglia dell’Oro, a partire dall’anno 1514 fino al 1542, sono venuti a mancare più di due milioni di indi.
Parte, y mucha, para este daño, han seído los gobernadores e los cobdiciosos e desconcertados conquistadores; e mucha más causa, querer Dios castigar las idolatrías, e sodomia e bestiales vicios, e horrendos e crueles sacrificios e culpas de los mesmos indios, e las mezcladas nasciones que allá han pasado de levantiscos e extranjeros. Parte, e molta, per questo danno, hanno avuto i governatori e gli avidi e disordinati conquistatori; e molto maggior causa l’avere voluto Dio castigare le idolatrie, e la sodomia e i vizi bestiali e gli orrendi e crudeli sacrifici e le colpe degli stessi indi, ed i tanti levantini e stranieri che sono passati di là mescolandosi.
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III, 355
III, 355

(...)
Ni tampoco es aquesto sólo la causa de la destruición e asolación de los indios, aunque harta parte para ello ha causado esta mixtura; mas, juntos los materiales de los inconvinientes ya dichos, con los mesmos delictos e sucias e bestiales culpas de los indios sodomitas, idolatrías, e tan familiares e de tan antiquísimos tiempos en la obidiencia e servicio del diablo, e olvidados de nuestro Dios trino e uno, pensarse debe que sus méritos son capaces de sus daños, e que son el principal cimiento sobre que se han fundado e permitido Dios las muertes e trabajos que han padescido e padescerán todos aquellos que sin baptismo salieron desta temporal vida.

(...)
E neppure è questa l’unica causa della distruzione e devastazione degli indi, sebbene buona parte sia stata determinata da tale mistura. In più, (oltre i danni già detti, e agli stessi delitti e alle colpe sozze e bestiali degli indi sodomiti, idolatri e tanto servitori e da tanto antichissimo tempo al servizio e all’obbedienza del diavolo, e dimentichi del nostro Dio trino ed uno) si deve pensare che i loro meriti sono causa del loro danno, e che sono il fondamento principale su cui si sono basate e permesso Iddio le morti e le angustie che hanno patito e patiranno tutti coloro che senza battesimo hanno abbandonato questa terra.
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IV, 243
IV, 243

(...)
Aquella gente e sus costumbres es mucho lo que se puede decir dellos. Comen carne humana; hacen sacrificios matando muchos indios; e abriéndolos por los pechos e sacándoles el corazón, le arrojan al sol.

(...)
Di quella gente [14] e dei loro costumi molto si può dire. Mangiano carne umana, fanno sacrifici uccidendo molti indi, e dopo avere aperto il petto ed estratto il cuore li buttano a terra.
Los que tienen cargo de los uchilobos se llaman papas (que quiere decir persona sancta). Coloro che hanno cura degli <idoli> uchilobos si chiamano papas (che vuol dire "persona santa").
Muchos de ellos no comían sino solamente la sangre de los que sacrificaban. Molti di loro si nutrivano solo del sangue dei sacrificati.
Estos aborrescían el coito e no conversaban con mujeres, e mucho más el pecado de la sodomía. Costoro aborrivano il coito (e non avevano rapporti con donne) e ancora di più il peccato della sodomia.
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IV, 317
IV, 317

(...)
Hay sodomitas entre ellos, e algunos tan abominables, que tienen otro hombre por mujer públicamente; e los tales pacientes afeminados no entienden en cosa alguna de los hombres, sino en todos los ejercicios que se ocupan las mujeres.

(...) 
Vi sono sodomiti tra loro [15], e alcuni sono così abominevoli da tenere pubblicamente un altro uomo come femmina; e questi passivi effeminati non hanno nessuna pratica delle cose virili, mentre si occupano di tutte le attività femminili.
(...) (...)
Dejaban las mujeres por pequeña o ninguna causa, e cásanse con otros. Esto hacen los mancebos e sin hijos; pero los que tienen hijos, no los dejan, e perseveran en su compañía. Abbandonavano le mogli per cause futili o inesistenti, e si sposavano con altri. Questo fanno gli scapoli senza figli; però quelli che hanno figli non li abbandonano e restano in loro compagnia.
Si riñen los naturales, dánse de palos, e no han de entrar, por ningún caso, arco ni flecha en la rencilla; e los que los han de despartir, han de ser las mujeres e no los hombres en ninguna manera.  Quando litigano gli indigeni tra di loro, si colpiscono con bastoni e nella lite non deve entrare per nessun motivo arco né freccia; e solo le donne possono separare i contendenti, in nessun modo gli uomini.
Cuando las mujeres están con su costumbre no buscan de comer sino para sí solas, porque ninguna persona come de lo que ellas traen en el tiempo que están así. E allí es donde un hombre se casa con otro, y el paciente anda como mujer e sirve en todo lo que la mujer ha de servir a su marido. Quando le donne hanno le mestruazioni procurano il cibo solo per se stesse, perché nessuna persona mangia quello che portano durante il periodo che stanno così.
E lì è dove un uomo si sposa con un altro e il passivo va come una donna e serve in tutti i modi con cui una donna deve servire il marito.
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IV, 377
IV, 377

(...)
F. ¿Qué pena dan al que es puto, al cual vosotros llamáis cuylon, si es el paciente? 

(...)
F. Quale pena viene inflitta a chi è finocchio, colui che chiamate cuylon, se è passivo?

I. Los muchachos lo apedrean e le hacen mal, e le llaman bellaco, e algunas veces mueren del mal que les hacen.

I. I ragazzi lo prendono a pietrate e gli fanno male e lo chiamano schifoso, e a volte costoro muoiono per il male che fanno loro.
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IV, 422
IV, 422

(...)
Pues aquestas tales lupanarias moradas, entre cristianos se admiten por excusar otros daños mayores, no me paresce mal que las haya entre aquesta gente pues que hay cuilones (que cuilón llaman al sodomita). 

(...)
Se tra i cristiani si ammettono quelle dimore a uso di lupanare per evitare danni maggiori, non mi parrebbe male che  ve ne fossero anche per quella gente, visto che vi sono cuilones (così chiamano il sodomita passivo).
Pero nunca oí de otra cosa más donosa o viciosa e de bellaca generación que la que estos indios <de Nicaragua> hacen; y es que en cierta fiesta muy señalada e de mucha gente que a ella se junta, es costumbre que las mujeres tienen libertad, en tanto que tura la fiesta (que es de noche), de se juntar con quien se lo paga o a ellas les placen, por principales que sean ellas e sus maridos. Però mai ho udito di cosa più dannosa o viziosa e di trista generazione di quella che fanno questi indi [16]; ed è che in una certa festa molto rinomata e a cui accorre tanta gente è costume che le donne siano libere, per tutta la durata della festa (che si svolge di notte) di accoppiarsi con chi paga o che piace loro, per quanto elevato sia il loro rango e quello dei loro mariti. 
E pagada aquella noche no hay de ahí adelante sospecha ni obra de tal cosa, ni se hace más de una vez en el año, a lo menos con voluntad e licencia de los maridos; ni se sigue castigo ni celos ni otra pena por ello, como se siguió a las romanas de aquella su devoción o putería bacanal que castigó el Senado y el cónsul Postumio, como más largamente Livio la escribe, en el cual diabólico ayuntamiento había homecidios, e adulterios e sodométicos, e tanto más que dice el mesmo auctor aquestas palabras: "Nunca jamás hobo tan grand mal en la república, ni que a tantos hombres tocase". E conclusa quella notte non si ha da allora in poi sospetto di tal cosa, né si svolge più di una volta all’anno, per lo meno con la volontà e la licenza dei mariti; né seguono castighi o gelosie o altre pene per quanto succede, come capitò alle romane aderenti al quella devozione o puttaneria baccanale che punì severamente il Senato ed il console Postumio, come lungamente riferisce Livio, durante la quale diabolica riunione si commettevano omicidi, adulteri e atti sodomitici tanto da fare scrivere allo stesso autore che “mai si è avuto un male tanto grande per la repubblica, né che toccasse tanti uomini”. 
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V, 29
V, 29

(...)
<Los indios de Cartagena> Hablan muy despacio, representando una gravedad de señores. Sus manjares son cazas e muchas hierbas guisadas e muchas fructas de la tierra. E son muy amigos de borrachera e areitos, a los cuales salen muy ricos de joyas de oro e plumajes.

(...)
<Gli indios di Cartagena> Parlano lentamente, con la gravità dei signori. I loro cibi sono cacciagione e molte erbe cotte e molti frutti della terra. Sono molto amici dell'ubriachezza e delle danze, cui si presentano abbigliati con ricchi gioielli d'oro e piume.
Son limpios del pecado nefando contra natura, e antes son muy amigos de las mujeres, y heredan sus mayorazgos entre ellos.  Sono esenti dal peccato nefando contro natura, e anzi sono molto amici delle donne e fra loro l'eredità è riservata ai primogeniti.
V, 93
V, 93

(...)
<En el Peru> Tienen gobernadores e mucha justicia, y en la sierra son gente limpia del pecado nefando de Sodoma, e tienen muchas mujeres, e algunos tienen por mujeres a sus hermanas.

(...)
<In Perù> Hanno governatori ed esercitano la giustizia e nella montagna vive gente pulita dal peccato nefando di Sodoma ed hanno molte mogli ed alcune hanno per mogli le proprie sorelle.
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V, 98
V, 98

(...)
En aquella tierra de Puerto Viejo es tierra rasa e de pocos montes, e arde mucho el sol en ella y es algo enferma.

(...)
In quella terra di Puerto Viejo [17] vi è terra rada e di scarsi rilievi e ove il sole arde molto ed è un po’ malata.
Todos los más indios que habitan en la costa son sodomitas abominables, e usan con los muchachos, e los traen e andan ellos muy enchaquirados e ornados de sartales con muchas joyuelas de oro. Tractan mal las mujeres.  Buona parte degli Indi che abitano sulla costa sono sodomiti abominevoli e si accoppiano con ragazzi e li portano con sé e vanno agghindati come enchaquirados e ornati di collane con molti gioielli d’oro.
E maltrattano le donne.
V, 350
V, 350

(...)
Estonces el licenciado, como juez sagaz e de prudencia, hizo llamar otros amantecas de aquel oficio que las partes le nombraron, e hizo traer allí un lebrel, que era muy fiero perro, con el cual había aperreado en veces más de doscientos indios por idólatras e sodomitas e por otros delitos abominables; e díjoles que si no le pintaban la verdad de los límites e mojones sobre que era aquella diferencia, e de cómo habían seído divididos antiguamente, que les certificaba que los mandaría echar a aquel perro para que los comiese vivos.

(...)
Allora il dottore, giudice sagace e prudente, fece chiamare altri tecnici esperti, che furono nominati dalle parti che litigavano, e fece portare là un levriero, una bestia assai feroce che aveva fatto morire sbranati più di duecento indi idolatri e sodomiti e responsabili di altri delitti abominevoli; e disse loro che se non gli dicevano la verità dei limiti e dei confini per cui erano in causa e su come erano stati divisi in precedenza, garantiva che gli avrebbe lanciato contro quel cane perché se li mangiasse vivi.
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VIII, 27
[Online in parte qui]
VIII, 27

(...)
Hay asimesmo en esta provincia de Cueva <en Panama> sodomitas abominables, e tienen muchachos con quien usan aquel nefando delicto, e tráenlos con naguas, a en hábito de mujer; e sírvense de los tales en todas las cosas y ejercicios que hacen las mujeres, así en hilar como en barrer la casa y en todo lo demás; y éstos no son despreciados ni maltractados por ello; e llámase el paciente, camayoa.

(...)
Vi sono pure in questa provincia di Cueva 
[18].sodomiti abominevoli, e tengono ragazzini con i quali compiono quel nefando delitto e li portano con sé abbigliati con gonne, come usano le donne, e si servono di loro per tutte le attività femminili, per filare o spazzare la casa e quant’altro; ed essi non per questo disprezzati o maltrattati; e il passivo è chiamato camayoa.
Los tales camayoas no se ayuntan a otros hombres sin licencia del que los tiene, e si lo hacen, los mata. 
E por la mayor parte, en este error son los principales, no todos, pero algunos. 
E questi non si congiungono con altri uomini senza l’autorizzazione di chi li mantiene, e se lo fanno lui li ammazza. 
E, per la maggior parte, in questo errore cadono gli uomini più influenti: non tutti, ma alcuni sì.
Estos bellacos pacientes, así como incurren en esta culpa, se ponen sartales y puñetes de cuentas, e otras cosas que por arreo usan las mujeres, e no se ocupan en el uso de las armas, ni hacen cosa que los hombres ejerciten, sino, como es dicho, en las cosas feminiles de las mujeres. Questi tristi passivi, come cadono in questo peccato si mettono collane e braccialetti di fili intrecciati e altri ormamenti da donne, e non usano armi, né si occupano di pratiche da maschi ma solo, come ho già detto, di quelle delle donne.
Dellas son muy aborrescidos los camayoas pero como son las mujeres muy subjectas a sus maridos, no osan haber sino pocas veces, o con los cristianos, porque saben que les desplace tan condenado e abominable vicio. I camayoas sono disprezzati dalle donne, però queste essendo esse molto sottomesse ai mariti, non osano ribellarsi, se non poche volte, o con i cristiani, perché sanno che a loro dispiace un tale vizio abominevole e condannato.
Bien he visto que algunas cosas de las que he dicho y estos indios usan, las escribe de los tártaros el Sancto Antonio, arzobispo de Florencia, tan al proprio, que paresce que los indios a los tártaros lo enseñaron, o que de Tartaria vinieron a la Tierra Firme los tequinas o maestros de sus vicios: porque dice este auctor que son idólatras e sodomitas, e que tienen cuantas mujeres pueden sostener, y en todos los grados de consanguinidad que sean, no guardan cosa alguna; e si se muere la mujer, no dejan de tomar su propria hija o hermana en su lugar. Ho visto direttamente che alcune delle cose che ho raccontato e che questi indi usano, le scrive, dei tartari, Sant'Antonino, arcivescovo di Firenze, così precisamente, che pare che siano stati gli indi ad insegnarle ai tartari o che dalla Tartaria vennero in Terra Ferma gli sciamani o i maestri dei loro vizi, perché dice questo autore che sono idolatri e sodomiti e che tengono tante mogli quante possono mantenere, e di qualsiasi grado di consanguineità, senza risparmiare nulla, e se muore la moglie non hanno ritegno di prendere al suo posto la loro stessa figlia, o la sorella.

Per altri testi sull'omosessualità e la sodomia nell'America premoderna, fare clic qui.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Dal sito del dizionario della RAE  (alle voci pecado contra natura, pacientes, pecado nefando, puto, Sodoma, sodométicos, sodomía, sodomitas, vicio nefando) che ripubblica il testo tratto da: Gonzalo Fernández de Oviedo, Historia general y natural de las Indias, Atlas, Madrid 1992.
La numerazione delle pagine segue quella del dizionario RAE online, che non corrisponde a quella della traduzione italiana antica.

Ne esiste una traduzione italiana antica, scelta da Giovanni Battista Ramusio (1485-1557), messa online dal Progetto Manuzio, che riproduce: Gonzalo Fernández de Oviedo, Della naturale e generale istoria dell'Indie a' tempi nostri ritrovate. Libro primo [1535], In: Giovanni Battista Ramusio, Navigazioni e viaggi, Einaudi, Torino 1985, vol. 5, pp. 345-956.

La presente traduzione in italiano, inedita, m'è stata offerta da Salvatore Grillo, che ringrazio.

[2] Sta parlando dell'isola di Hispaniola, oggi Haiti / San Domingo.

[3]Bogotà, in Colombia.

[4] Statuine magiche o feticci. Gli indios caraibici erano, ovviamente, banalissimi animisti. Quando gli indios si videro regalare crocifissi dagli occidentali, li trattarono come gli altri cernì: per propiziare il raccolto, li seppellirono nei campi e li innaffiaronoorinandoci sopra... Immaginate voi il seguito.

[5]Nello Yucatan (Messico).

[6]"Fico maledetto" o clusia rosa. (Nota del traduttore).

[7]Cioè, col glande scoperto.

[8]Oggi isola di Cozumel, in Messico, di fronte allo Yucatan..

[9] Di Cartagena.

[10]Attuale isola di Tierrabomba, Cartagena.

[11] In Colombia.

[12]Oggi Los Santos.

[13]Si confronti lo stesso episodio nel racconto di Pietro Martire d'Anghiera e di _____ _______

[14] Gli Aztechi (in Messico).

[15]La vicenda si svolge nella Isla de Mal Hado (oggi Galveston, nel Golfo del Messico). Protagonista è Cabeza de Vaca.

[16] In Nicaragua.

[17] In Ecuador.

[18] A Panama.


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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