Da: Sumario de
la natural y general historia de las Indias /
Sommario della naturale
e generale istoria dell'Indie occidentali [1526] [1]
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De las cosas de Tierra firme
Capítulo IX (fol. XIr)
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Delle cose della Terra ferma
Cap. IX (pp. 236-237)
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(...) E éstos, que son frecheros, biven desde el dicho Golpho de Urabá o punta que llaman de Caribana, a la parte del levante, e es también costa alta; e comen carne humana. Comen, los indios, carne humana, e son sodomitas, e tiran sus frechas con yerva e son abominables sodomitas e crueles, e tiran sus frechas emponçoñadas de tal yerva que por maravilla escapa hombre de los que hieren, antes mueren raviando, comiéndosse a pedaços e mordiendo la tierra. |
(...)
E questi che sono arcieri abitano nel detto golfo d'Uraba[2],
o
punta che chiamano della Caribana.[3],
verso la parte di levante, la qual costa è similmente alta, e mangiano
carne umana, e sono abominevoli sodomiti e crudeli, e tirano le
sue freccie avelenate di tal erba che gran maraviglia è che ne scampi
uomo.
Quelli che sono feriti muoiono rabbiando, mangiandosi a pezzo a pezzo e mordendo la terra. |
Indio in canoa, dall'edizione del 1535 della
Historia general y natural de las Indias.
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Diversas particularidades de cosas
Capítulo LXXXII (fol. XLIV v)
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Diverse particolarità di cose
Cap. LXXXII. (pp. 319-32)
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(...) Entre los indios, en muchas partes, es muy común el pecado nefando contra natura. Son, en muchas partes, los de tierra firme, los indios sodomitas e públicamente los indios que son señores e principales que en esto pecan, tienen moços con quien usan este maldito pecado, e los tales moços paçientes, assí como caen en esta culpa luego se ponen naguas como mujeres, que son unas mantas cortas de algodón con que las indias andan cubiertas desde la cinta hasta las rodillas, y se ponen sartales y puñetes de cuentas y las otras cosas que por arreo usan las mugeres, e no se ocupan en el uso de las armas ni hazen cosa que los hombres exerciten sino luego se ocupan en el servicio común de las casas assí como barrer, y fregar, e las otras cosas a mugeres acostumbradas. |
(...) Fra gl'Indiani [4].in molte parti di loro è molto cosa commune il peccato nefando contra natura, e quelli che sono signori e principali usano questa cosa publicamente, e tengono giovani con chi usano [= con cui praticano] questo maladetto peccato, i quali giovani, sì come si danno a questo mestiero, subito si vestono di alcuni panni che si chiamano naquas, come fanno le femine, che è una mantellina corta di cottone che usano le donne dalla cintura fino al ginocchio; e di più portano questi giovani maniglie [= braccialetti] fatte a modo di pater nostri [= rosari], e tutte l'altre cose appartenenti alle femine, né più se essercitano nelle cose dell'armi, e in fine non fanno più mestiero alcuno che si convenga ad uomini, ma subito si danno alle cose famigliari di casa, come è spazzare, nettare, e simili novelle [faccende] appartenenti a donne. |
Son aborreçidos estos tales de las mugeres en estremo grado, pero como son muy subjetas a sus maridos no osan hablar en ello sino pocas vezes, o con los christianos. |
Questi tali sono estremamente odiati dalle femine, ma essendo loro soggette [sottomesse] molto alli loro mariti, non ardiscono parlar di loro se non qualche volta, overamente [oppure] con li cristiani. |
Llaman en aquella lengua de Cueva, a estos tales pacientes, camayoa, e assí entr'ellos quando un indio a otro quiere injuriar o dezirle por vituperio que es afeminado, e para poco le llama camayoa. |
Chiamano in suo linguaggio di Cueva questi tali pazienti [passivi], camayoa, e quando fra loro Indiani si ingiuriano overo si vituperano, che sono effeminati e da poco, chiamano [gridano] camayoa. |
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Note
[1] Il testo spagnolo è quello messo online nel sito del dizionario della RAE, sub voce "sodomita", e che riproduce: Gonzalo Fernández de Oviedo, Sumario de la natural y general historia de las Indias, CILUS, Salamanca 2000.
La traduzione italiana è quella antica scelta da Giovanni Battista Ramusio (1485-1557) e messa online dal Progetto Manuzio: Gonzalo Fernández de Oviedo, Sommario della naturale e generale istoria dell'Indie occidentali, composta da Gonzalo Ferdinando d'Oviedo. In: Giovanni Battista Ramusio, Navigazioni e viaggi, Einaudi, Torino 1985, vol. 5, pp. 211-339.
Fernández de Oviedo è stato uno dei primi e più insistenti sostenitori della diffusione abnorme della sodomia fra gli indios; non tanto nella presente opera quanto nella Historia general y natural de las Indias [1535-1557]
[2].Golfo della Colombia.
[3] Sempre in Colombia.
[4] Qui l'autore sta parlando del Mar delle Antille e di Panama.
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