Da: El primer nueva
corónica y buen gobierno / Nuova cronaca e buon governo [1596-1616] [1]
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/p. 103/ En su tienpo deste dicho Ynga abía muy mucho mortansa de yndios y hambre y sed y pistelencia y castigo de Dios, que no llouió ciete años; otros dizen que dies años. Y abía tenpestades, lo más tienpo era todo llorar y enterrar defuntos. |
Ai tempi di tale imperatore inca gli indi morivano in gran numero e pativano fame, sete, pestilenze e castigo di Dio, perché non piovve per sette anni, o addirittura per dieci, a dire di altri. E c'erano tempeste, e per la maggior parte del tempo era tutto un piangere e sotterrare morti. |
Y ací este dicho Ynga se llamó Pachacuti Ynga, grandícimos castigos de Dios en este rreyno y en el mundo, el qual por el pecado ydúlatra del Ynga castigó Dios. |
E tale Inca si chiamò Pachacuti Inca [2] e per castigare il peccato di idolatria dell'Inca Dio mandò grandissimi castighi nel suo regno e nel mondo. |
Como fue el castigo del ángel Luysber y se hizo Luzefer y de todos sus seguases, castigo del primer hombre con las aguas del [di]lubio.
Como a la ciudad de Sodoma tragó en cinco pedasos la tierra.
Como las cinco ciudades que ardió con llamas del cielo. |
Fu come il castigo dell’angelo Luysber, che divenne Lucifero, e di tutti i suoi seguaci; come il castigo del primo uomo mediante le acque del diluvio.
Come la città di Sodoma il cui territorio ruppe in cinque pezzi.
Come le cinque
città, che [Dio] bruciò con fiamme dal cielo [3]. |
Pachacutec Inca.
Disegno autografo dalla Nueva corónica di Guamán
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Note
[1] Dal sito del dizionario della RAE, che ripubblica il testo tratto da: Felipe Guamán Poma de Ayala, El primer nueva corónica y buen gobierno, Historia 16, Madrid 1987. Il brano è online anche qui. Le straordinarie illustrazioni del manoscritto sono integralmente online.
La traduzione in italiano, inedita, m'è stata offerta da Salvatore Grillo, che ringrazio.
L'autore era un nobile indio, educato come cristiano.
[2] Pachacuti Inca Yupanki [1438-1471] o Pachacutec, nono Inca (imperatore) e conquistatore del Perù.
[3] La "catechizzazione" di Guamán lo porta a citare acriticamente la punizione di Sodoma (in "cinque pezzi"!?) quale modello della "punizione" dei suoi avi "idolatri". La sodomia vera è però qui taciuta.
Sulla sodomia sotto Pachacutec, cfr. Garcillaso de la Vega e Antonio Vásquez
de Espinosa. |