Da: Itinerario
para parochos de indios / Itinerario per i parroci di indios [1668] [1]
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Tratado X. De los
Misioneros.
Session VIII.
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Trattato 10. Dei missionari.
Sezione VIII.
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Del cuidado que
debe tener el Ministro Evangélico en quitar a los convertidos algunos
vicios y pecados.
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Della sollecitudine
che il ministro evangelico deve dimostrare nell'eliminare nei convertiti
alcuni vizi e peccati.
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p. 182 / El primer vicio que ha de quitar es la sodomia, y bestialidad,
porque como dize Antonio
de Herrera, hablando de la Isla Española y
de la Isla de Corro, es muy comun entre aquellos Barbaros. |
Il primo vizio da eliminare
è la sodomia e la bestialità, perché, come sostiene
Antonio
de Herrera <y Tordesillas> parlando dell'isola di San
Domingo e dell'isola di Corro, è assai comune tra quei barbari. |
Y
Garcilaso
Inga dize de los Indios del Perú, que eran muy dados
al pecado nefando, y Fray
Pedro
Martyr, Decada 3. in Historia
Generali Indiarum, cap. 62, cuenta, que en la conquista que
hizo
Blasco
Núñez Balboa en la Provincia de Escaraguan,
halló tan manchada aquella tierra deste vicio, que muchos Indios
estavan vestidos en trage de mugeres, para denotar con el hábito
su torpeza, y fu tanto lo que se embraveció desto el Capitan, que
quarenta deslos, que pudo coger a las manos, los
echó a los perros, para que muriessen despedacados, con admiración
y gusto de los demás Indios. |
E
Garcilaso
"l'Inca" aggiunge degli indii del Perù, che erano assai
dediti al peccato nefando, e frate
Pietro-Martire
<d'Anghiera>, nella terza decade della Storia generale delle Indie,
al capitolo 62, racconta che durante la conquista della provincia di
Escaraguan da parte di Vasco
Nuñez de Balboa, si scoprì che quella terra era così
insozzata da questo vizio che molti indii erano vestiti con abiti da donna,
per evidenziare con l'abito la loro turpitudine, e così tanto s'infuriò
di ciò il Capitano che quaranta di loro, che poté catturare,
li
gettò ai cani perché morissero dilaniati, nella generale
ammirazione e gusto degli altri indii. |
Americo
Vespusio dixo en la relacion que hizo de fu primera navegación
a las Indias, que entre esta gente bárbara la defundez <scil.
desnudez,
NdR> total no era viciosa, porque no era provocativa a luxuria,
pero como no sabia el interior de los coracones, no haze mucha fee su dicho. |
Amerigo
Vespucci annotò nella relazione redatta in occasione della
prima navigazione nelle Indie che tra questa gente barbara la nudità
completa non era viziosa, perché non serviva a provocare alla
lussuria; tuttavia non conoscendo l'interno dei loro cuori, la sua affermazione
non è molto affidabile. |
Per altri testi sull'omosessualità e la sodomia
nell'America premoderna, fare clic qui.
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Prete e indio del Perù [disegno di Guaman Poma, 1615].
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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo da: Alonso de la Peña Montenegro, Itinerario para parochos de Indios, En León de Francia, a costa de Joan-Ant. Huguetan, 1678, come citato online nel saggio anonimo: Sexualidad en el antiguo Perú, sul sito Islaternura.
Ho corretto i numerosi refusi, dovuti anche a poca familiarità dell'autore con la trascrizione di testi a stampa antichi.
Ne esiste ristampa recente: Alonso de la Peña Montenegro, Itinerario para párrocos de indios, Consejo superior de investigaciones científicas, Madrid 1995.
La traduzione in italiano, inedita, m'è stata offerta da Salvatore Grillo, che ringrazio. Revisione della traduzione, aggiunta di neretti e acapo, sono opera mia.
L'autore fu vescovo di Quito (Perù) e il brano qui citato è tratto da un suo manuale per i parroci incaricati di seguire (e tenere sotto controllo) gli indigeni. |