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Juan de Velasco, sj (1727-1819)

Huaynacápac, undicesimo imperatore incaico. Arte indigena post-Conquista
Huaynacápac, undicesimo
imperatore incaico.

Da: Historia del reino de Quito en la América Meridional / 
Storia del regno di Quito in America del Sud [1789] [1]

5.
5.

/p. 20/  Pasó a la Provincia de Manta, entre cuyas numerosas parcialidades, era una la de los Pichunsis, sumamente disolutos, habiendo heredado sus ascendientes el vicio de la sodomía de los gigantes que allí reinaron.

[Huayna Cápac] passò alla Provincia di Manta, tra le cui numerose fazioni ve ne era una, quella dei Pichunsis, che erano massimamente dissoluti, avendo ereditato i loro antenati il vizio della sodomia dai giganti che là regnavano.
A éstos los pasó a sangre y fuego, sin que se le escapase sino rarísimo, y renovó con fuerza la Ley contra ese vicio, pena de la vida. Costoro li passò a ferro e fuoco, senza che ne sfuggissero se non pochissimi, e rinnovò con la forza la Legge contro questo vizio, con la pena di morte.

Per altri testi sull'omosessualità e la sodomia 
nell'America premoderna, fare clic qui.

Guerrieri dell'impero Inca. Arte indigena di epoca post-Conquista
Guerrieri dell'impero Inca. Disegno dalla 
Nueva corónica di Felipe Guamán [1615].

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Dal sito del dizionario della RAE, sub voce "sodomía", che ripubblica il testo tratto da: Juan de Velasco, Historia del reino de Quito en la América Meridional, Ayacucho, Caracas 1981, p. 20.

La traduzione in italiano, inedita, m'è stata offerta da Salvatore Grillo, che ringrazio.

Il testo parla di Huayna Cápac (regnò 1493-1525), inca (imperatore) dell'impero incaico

Questo brano, tardo, risente della polemistica filo-india che respinge la giustificazione della Conquista sulla base dei peccati degli indigeni, fra i quali la sodomia
Al contrario, gli indigeni incas del Sudamerica sono qui presentati come severi repressori dei sodomiti.

L'allusione al mito dei giganti rivela l'ispirazione da Garcillaso de la Vega.
 


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