Da: Carta al padre
Fray Luis de Figueroa / Lettera a fra' Luis de Figueroa [14/11/1521] [1]
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Estas gentes
tienen la tria peccatela que decía el Italiano: no creen en Dios;
son casi todos sodomitas: comen
carne humana: sacrifican todos los días del mundo gentes vivas,
como arriba digo. |
Questa
gente [2]
commette i “tre peccatelli”, che diceva l’Italiano [3]:
non credono in Dio; quasi tutti sono sodomiti; mangiano
carne umana; ogni giorno che Dio manda sacrificano persone vive, come
ho detto sopra. |
Hay entre ellos muchos
pobres a que llaman motolíneas: tienen tal orden que si el tal motolínea
es huérfano de padre y madre, y mozo, pónenlo luego con señor,
de cuyo poder no ha de salir, so pena de muerte, hasta que sea hombre y
lo casen. |
Vi sono molti poveri tra di loro che chiamano "semplicioni", seguendo il principio per cui se il tale "semplicione" è orfano di padre e di madre ed è ancora ragazzino, subito lo mettono con un signore al cui potere non può sottrarsi, pena la morte, fin quando non diventi uomo e lo sposino. |
Scena di sacrificio umano e cannibalismo.
Disegno azteco di età spagnola.
Per altri testi sull'omosessualità e la sodomia nell'America premoderna, fare clic qui.
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Note
[1] Alonso Zuazo, Carta del licenciado Alonso Zuazo al padre Fray Luis de Figueroa, prior de la Mejorada, dalla: Colección de documentos para la historia de México (a cura di Joaquín García Icazbalceta), Antigua Librería, México 1858-1866, online nella Biblioteca Cervantes.
La traduzione in italiano, inedita, m'è stata offerta da Salvatore Grillo, che ringrazio.
[2] Gli aztechi.
[3] Non conosco l'aneddoto a si cui allude.
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