Dal: Liber canonis
de medicina [1]
.
Liber III, Fen
XX, Tractatus I, cap. 42.
De alabone vel alabene.
|
Libro 3, Fen 20, trattato
1, cap. 42.
Su "al ubna" o
"alabene".
|
/ folio 377v. / Alabene secundum veritatem est aegritudo
accidens ei qui consuescit ut super eum iaceant homines, et habet desiderium
plurimum meditativum. |
L'alabene secondo il valore etimologico è una malattia che viene a chi ha l'abitudine che gli altri uomini si corichino sopra di lui, e ne ha soprattutto un desiderio intenzionale. |
Et
est in ipso sperma plurimum, non motum, et cor eius est debile, et eius
erectio debilis in radice: aut debilitatur nunc, et fuit iam assuetus coitu
quare affectat ipsum, et non potest super* [2]
ipsum: aut potest super* ipsum potentia debili: quare
desiderat ut videat coitum currentem inter duos: et propinquior est ille,
qui est cum eo, tunc enim movetur desiderium eius: quod si emittat sperma
quando cum eo aliquis coit, aut erigitur cum eo membrum, suum, tunc potest
perficere desiderium suum, et est quaedam secta eorum, quorum desiderium
non excitatur, et non movetur, nisi quando cum eis coitur: et tunc advenit
eis delectatio emissionis spermatis, sive cum operatione illius, sive non. |
E
vi è in lui soprattutto sperma [desiderio carnale?], non sentimento,
da una parte il suo cuore è debole e dall'altra la sua erezione
è impotente all'origine: oppure è divenuto impotente ora,
e fu già abituato al coito per cui aspira a un tale, e non può
al di sopra di questi: oppure può al di sopra di questi con scarsa
potenza: per cui desidera vedere il coito che intercorre fra due: e quanto
è più vicino chi è con lui, tanto più viene
eccitato infatti il suo desiderio: poichè qualora emetta sperma
quando qualcuno copuli con lui, oppure alzi con lui il proprio membro,
allora può soddisfare il suo desiderio e vi è una certa setta
di coloro il cui desiderio non viene eccitato e non viene stimolato se
non quando ci si accoppia con loro: e allora gli viene il godimento dell'emissione
di sperma, o con l'intervento di quel tale oppure no............................... |
Et
secta
eorum est, quod quando cum eis coitur, non emittunt sperma tunc, immo
declinat ad hoc, ut coeant cum alijs: et sunt in veritate prostratae animae,
et malignae naturae et malae consuetudinis* et complexionis
muliebris. |
Ed esiste una setta di quelli, che allorquando ci si accoppia con loro, allora appunto non emettono sperma, anzi lo evitano quando si congiungano carnalmente con altri: e sono in verità anime avvilite, di natura maligna, di cattiva abitudine e di costituzione femminea. |
Et quandoque
sunt membra eorum meliora quam membra virorum. |
Ma qualche volta i loro genitali sono migliori dei genitali dei maschi. |
Et
scias
quod omnia quae dicuntur praeter ista, vana sunt. Et stulti homines
sunt qui volunt eos curare. Nam aegritudo eorum est mentalis, non naturalis.
Si vero confert cura eis,
tunc est illud quod frangit desiderium eorum ex tristitia, et fame, et
vigiliis, et carcere, et percussione. |
E sappi che tutte le cose che vengon dette su questo argomento sono false. E sciocchi sono gli uomini che li vogliono curare. Infatti la loro malattia è mentale, non fisica.
Se certamente una cura giova loro, allora è quella che affievolisce il loro desiderio tramite l'asprezza, la fame, le veglie, il carcere e le percosse. |
Et dixerunt quidam quod
causa alabene est, quod nervus sensibilitatis qui venit ad virgam, ramificatur
in illis in duos ramos, quorum subtilis radici virga continuatur, et grossus
declinat ad caput virgae: quare indiget ille qui tenuis est, fricatione
vehementi, donec sentiat: quare fit erectio in homine, et tunc advenit
ei explementum libidinis: et haec res est sicut illud quod remotum est. |
E dissero alcuni che la causa dell'alabene è che il nervo della sensibilità che giunge alla verga in costoro si ramifica in due rami, dei quali il sottile si congiunge alla radice del membro e il grosso piega verso la testa della verga: per il qual motivo colui che è sottile ha bisogno per sentire di uno sfregamento energico: per cui avviene l'erezione nell'uomo e allora gli arriva ciò che serve a soddisfare la libidine: e questa cosa è proprio come quello che è lontano. (Cioè il godimento ottenuto con il nervo anteroflesso è identico a quello ottenibile con il nervo estroflesso degli uomini "normali"?) |
Et prima est super quam
est innitendum, et auditum est ex quibusdam, quibus est scientiae pars,
et in arte maligna introitus, et verificata sunt verba omnium illorum super
illud quod dixerunt. |
Ed è la prima cosa sopra la quale si deve poggiare, e fu ascoltata da alcuni, [per i quali è parte della conoscenza e introdotto nell'arte maligna] e furono verificate le parole di tutti coloro sopra ciò che affermarono. |
|
Medico e pazienti: miniatura rinascimentale dal Canon medicinae di Avicenna.
|
Liber III, Fen XX,
Tractatus I, cap. 43.
De hermaphrodito
|
Libro 3, Fen 20, trattato
1, cap. 43.
L'ermafrodito.
|
Illi qui est hermaphroditus
non est membrum viri, neque membrum mulieris. |
Chi è ermafrodito non ha né il membro virile né il membro femminile. |
Et
de illis est qui habet utrumque, sed unum eorum est occultius, et debilius,
et aliud est e contrario: et egreditur urina ex uno eorum absque altero. |
E fra costoro c'è chi ha sia l'uno che l'altro, ma uno di essi è più nascosto e più debole, e l'altro è al contrario: e l'urina esce da uno di essi ma non dall'altro. |
Et
de illis est in quo ambo sunt aequalia, et pervenit ad me, quod de illis
est qui agit et patitur, sed parum verificatur hoc ** [3]. |
E
fra costoro c'è chi li ha entrambi uguali, e giunse alla mia conoscenza,
che c'è tra essi chi è attivo e passivo, ma
questo è poco verificato ** [3]. |
Et
multoties curantur per incisionem membri occultioris, et regimine vulneris
eius. |
E spesso vengono curati tagliando il membro più nascosto, e poi con la solita cura della ferita. |
|
Massaggio turco. Incisione antica (non è un rapporto sessuale).
|
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo da: Avicenna, Liber canonis de medicina, Iuntae, Venezia 1582-1584, 2 voll., liber III, fen XX, tractatus I, cap. 42, folio 377v.
Di Avicenna si veda nel presente sito anche l'estratto dalla Metaphysica.
*****
"Sono sciocchi coloro che cercano di curare quanti preferiscono subire il coito piuttosto che praticarlo, perché la loro malattia è mentale, non organica".
Freud? Lacan? Giovanni Paolo II? No: un filosofo/medico mussulmano, e nell'XI secolo.
Di fronte alla sua discussione sul dubbio se l'omosessualità (passiva) sia una malattia organica oppure mentale, fanno tenerezza i sostenitori del "costruzionismo storico", così convinti (e così illusi) sul fatto che i termini del "discorso medico" dell'Ottocento siano nuovi, inediti, inauditi nella storia umana.
L'analisi di Avicenna è di straordinario interesse: vi si percepisce quasi lo sforzo dell'autore che, con vero atteggiamento scientifico, vuol capire per che motivo alcuni individui non riescano ad eccitarsi in presenza di donne, mentre si eccitano se "un maschio monta loro addosso".
Non si tratta di un fatto individuale, ma di un fatto che riguarda un gruppo di esseri umani (est quaedam secta eorum).
Questa condizione per cui un maschio preferisce la sottomissione sessuale e il coito con il maschio ha addirittura un nome, al-ubna, che il traduttore latino ha reso con "alabone".
Visto che è una condizione mentale, conclude l'autore, l'unico modo per curarla è stroncare il desiderio sessuale -- se necessario con la violenza. Salvo poi contraddirsi riprendendo l'ipotesi dello pseudo-Aristotele dei Problemata, che ipotizzava un difetto fisiologico: i nervi del piacere anziché andare al pene si sarebbero diretti verso... l'ano.
Impeccabile infine la descrizione dello pseudoermafroditismo, lontano anni luce dalle fantasiose descrizioni che di questa condizione si davano nell'Europa cristiana dello stesso periodo.
L'unica discussione recente di questo testo che io conosca è: Bassem Natham, Medieval Arabic medical views on male homosexuality, "Journal of homosexuality", XXVI 1994, pp. 37-39.
[2]* Arist<otelis apocryphi>. 4. Probl<ematum>. 27 [nota originale del testo].
[3]** Paul. lib.<er> 6. c.<aput> 69 [nota originale del testo].
|