Da: De varia historia
/ Storia varia [1531] [1]
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Liber III, cap.
XXV.
Unde primum masculae
abusus Veneris coeperit.
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Libro 3, capitolo
25.
Dove abbia avuto origine
l'abuso erotico dei maschi.
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/p. 288/ Puerorum amores, masculaeque abusus Veneris unde primo
coeperint
anceps est explicatio, adeo
varij varia hac super re memoriae prodiderunt. |
La spiegazione su dove abbiano
avuto origine l'amore per i ragazzini e l'abuso dell'amore per i maschi
è duplice; a tal punto autori diversi hanno tramandato cose diverse
in proposito [2]. |
Quidam enim Thamyrin
Thracem, qui octavus ante Homerum in musicis claruit, Calliopes
et Magnetis filium Hymenaeum primum
in delicijs habuisse ferunt. |
Tramandano infatti che un
certo Tamiri
tracio, che fu l'ottavo fra i più grandi musicisti
prima di Omero, abbia avuto per primo per amante maschile Imeneo,
figlio
di Calliope e Magnete. |
Nonnulli vero cretensem
dicunt Talonem primum Rhadamantum
puerum adamasse.[3]. |
Molti poi dicono che il cretese
Talo
abbia amato per primo il ragazzino Radamante.[3]. |
Sunt qui Laium
asseverent Chrysippum Pelopis filium hunc ad usum rapuisse. |
Non manca chi dica che Laio
abbia rapito a questo uso Crisippo,
figlio di Pelope [4]. |
Alij italos primos in
diutinis bellorum expeditionibus necessitate coactos, maribus fuisse abusos
autumant. |
Altri affermano che gli italici,
costretti dalla necessità per le continue spedizioni di guerra,
abbiano abusato per primi dei maschi. |
Caeterum omnes ferè
in hoc consentire videntur, Iovem
Cretensem Ganymedis pueri forma pellectum,
masculae
Veneris primum apud omnes fuisse autorem. |
Quasi tutti gli altri sembrano
concordare su ciò, che il cretese Giove [5],
sedotto dalla bellezza del ragazzino Ganimede,
abbia inventato, primo fra tutti, l'amore per
i maschi.[6]. |
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Frontespizio della Varia historia, nell'edizione del 1555.
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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo da: Niccolò Leonico (Nicolaus Leonicus Thomaeus), De varia historia libri tres, Frobenius, Basileae 1531. Traduzione dal latino, e aggiunta di "acapo" e neretti, sono opera mia.
Leonico Tomeo fu un grecista d'origine albanese; insegnò all'università di Padova.
[2] Numerosi autori classici discutono sul "primo omosessuale". Questo brano riassume le loro tesi, citando autori classici anche oscuri e rari.
[3] Su Tamiri come primo omosessuale: Apollodoro, Bibliotheke, I 3, 3 (che però lo accoppia a Giacinto).
Per Talo e Radamante: Ateneo, Deipnosofistai, XIII 603d.
Su Laio e Crisippo vari autori, fra cui Eliano, Varia historia, XIII 5; Igino, Fabulae, LXXXV, Platone, Leggi, VIIII 836b-842a, ed altri.
[4] Il fatto che Laio fosse padre di Edipo, e che Freud abbia ignorato questo dato nel creare il suo mito del "Complesso di Edipo", ha fatto parlare di "punto cieco" freudiano, cioè di cecità inconscia al tema. Cfr. Peter E. Brooks, Freud's blind spot, "Christopher street", VII 5, june 1983, pp. 38-42.
[5] Secondo una tradizione evemeristica (resa popolare da sant'Agostino ne La città di Dio), Giove fu un re cretese divinizzato, di cui si mostrava anche la tomba.
[6] Si noti come "mascula Venus" renda perfettamente l'attuale concetto di "omosessualità maschile", smentendo chi, come i "costruzionisti storici", afferma che l'assenza d'una terminologia apposita per l'omosessualità "dimostri" l'assenza del concetto stesso di "omosessualità" in epoca premoderna. |