Da:
Carmina
[sec. IX] [1].
Ad amicum
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All'amico
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Cum splendor lunae fulgescat ab aethere purae,
tu sta sub divo cernens speculamine miro,
qualiter ex luna splendescat lampade pura
et splendore suo caros amplectitur uno
corpore divisos, sed mentis amore ligatos. |
Mentre splende il chiarore della luna nell'aria,
tu resta sotto la divina meravigliosa vista, guardando
in qual modo dalla luna splenda una luce pura
e nel suo chiarore abbracci in un solo
corpo coloro che sono divisi, ma legati dall'amore della mente. |
Si facies faciem spectare nequivit amantem,
hoc saltim nobis lumen sit pignus amoris.
Hos tibi versiculos fidus transmisit amicus;
si de parte tua fidei stat fixa catena,
nunc precor, ut valeas felix per saecula cuncta. |
Se il viso non poté contemplare il viso dell'amante,
almeno questa luce sia per noi pegno d'amore.
Un amico fidato ti portò questi versetti;
se da parte tua la catena della fedeltà sta salda
io prego che tu stia bene e felice per tutti i secoli. |
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo è nei: Monumenta Germaniae Historiae, Poetae II, 403, ed online nella "Bibliotheca augustana".
La traduzione in italiano, inedita, è offerta da Lorenzo Gallo, che ringrazio.
Questa breve, delicata poesia d'amore omosessuale esprime sentimenti ammessi come "amicali" dalle convenzioni dell'epoca, ma che oggi ci appaiono sotto altra luce. |