Basilikòn
dòron [1599] [1]
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Basilikòn dòron (institutio ad filium)
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Dono regale (ammaestramento al figlio)
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(...) Sed
cum isti tuae severitati et modus et tempus, quòd antea dixi, statuenda
sint, tum alia quaedam ita atrocia et enormia crimina reperiuntur, ut nullam
vel remissionem, vel moderationem admittant. |
(...) Ma mentre occorre stabilire
alla tua severità una moderazione e un tempo opportuno, che ho detto
prima, ci sono altri delitti tanto atroci ed enormi da non ammettere nessun
perdono,
o
indulgenza. |
Ea autem eiusmodi [2].sunt,
maleficium, homicidium volontarium, incestus seu stuprum, prepostera
libido, veneficium, falsa moneta. |
E tali [2].sono
i seguenti: stegoneria, omicidio volontario, incesto o strupro, libidine
contronatura, avvelenamento, falsa moneta. |
Si quae verò contra
personam et authoritatem tuam offensio contigerit; /p. 32/ in hisce, quoniam teipsum solùm attingunt, tuo
utere iudicio, vel in puniendo, vel in praetermittendo... |
Se poi accadrà una
qualche offesa contro la tua persona e la tua autorità, in queste
cose, dato che toccano solo te stesso, userai il tuo giudizio, sia nel
punire, sia nel lasciar correre... |
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Una splendida miniatura di George Villiers, duca di Buckingham (1592-1628) opera di Jean Petitot [circa 1620]. Con Villiers, James I perpetrava il crimen non remittendum della prepostera libido.
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Note
[1] Tratto da: Basilikòn dòron, sive regia institutio ad Henricum principem primogenitum suum et heredem, Norton, Londinii 1604, pp. 31-32.
La traduzione dal latino è di Giovanni Dall'Orto.
Il Basilikòn dòron ("dono regale") è un manuale che il re di Scozia Giacomo VI Stuart (poi re Giacomo I d'Inghilterra e Scozia) scrisse per il figlio Enrico.
Nonostante Giacomo fosse omosessuale e nonostante abbia lasciato una quantità impressionante di tracce su questo fatto (comprese esplicite lettere d'amore) egli non può qui che collocare la prepostera libido (la sodomia) fra i crimini più gravi. Segno che anche un re era forse al di sopra della morale del suo tempo, ma non ne era certo al di fuori.
[2].Cioè: crimina quae remittenda non sunt, "crimini che non possono essere perdonati". |