Da: Jus canonicum universum
/ Diritto canonico completo [1700/1710] [1]
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De divortio, quoad thorum perpetuo
ex causa adulterii.
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Sulla separazione perpetua del
letto coniugale, per causa di adulterio.
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Tomus II, Liber IV, Tit.
XIX, p. 3, n. 59
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Tomo II, libro 4, titolo 19,
p. 3 n. 59. |
<Licet instituere
Divortium jure divino & humano>
(...)
59 Idem est, si alterutra pars sodomiam
committat, aut bestíalítatem.
|
<È lecito
prevedere la separazione coniugale sia per il diritto divino che per quello
umano>.
(...)
59. Lo stesso avviene, se qualsiasi dei
coniugi si macchi di sodomia, o di bestialismo. |
59. Resp.
II.
Licitum est parti innocenti instituere
praefatum Divortium, non tantum propter alterius carnalem copulam adulterinam
naturalem, sed etiam propter sodomiticam, aut bestialem, et bestialitatem
sive activam, sive passivam. |
59. Responso
2.
È lecito concedere alla parte innocente
la predetta separazione coniugale, non solo a causa della congiunzione
aldulterina secondo natura dell'altro coniuge, ma anche per quella sodomitica,
o bestiale, e per il bestialismo sia attivo, che passivo. |
Sanchez lib.<er> 10 disp.<ositio>
4 n. 3 [2];
Covarruvias de Spons<alibus>. part. 2 c. 7 § 3 n. 8 [3];
Pontius l. 9 c. 16 num. 5 [4];
Pirihing h. t. n. 5 [5],
cum communi aliorum, arg. can. Meretrices, caus.<a> 32 q.<uaestio>
4, & can. Dixit Dominus eod.<em> caus.<a> q.<uaestio> 1. |
Così Sanchez,
libro 10, disposizione 4, n. 3 [2];
Covarruvias,
De Sponsalibus, parte 2 cap. 7 § 3 n. 8 [3];
Pontius,
libro 9 cap. 16 n. 5 [4];
Pirihing, Op. cit., n. 5 [5],
e concordi gli altri, al canone "Meretrices",
causa 32, questione 4 e canone "Dixit Dominus"
stessa causa, questione 1. |
Ratio est; quia
etiam per talem copulam carnem suam in aliam carnem dividit contra Matrimonii
fidem exigentem, ut sint duo in carne una Genes.<is> 2, hinc dicitur
cit.<atus> can. Dixit Dominus caus.<a> 32, quaest.<io> 1.<:
">Cum illam unam carnem in aliam
diviserit, & se fornicatione a marito separaverit, non debet teneri<"> [6]. |
La spiegazione
è che, anche con tale congiungimento carnale condivide la propria
carne con un'altra, contro la fedeltà richiesta dal matrimonio,
"affinché
siano due in una sola carne"; Genesi 2:<24>, come
dal citato canone "Dixit Dominus" causa 32,
questione 1: "Poiché ha condiviso con un'altra carne l'unità
carnale, e con la fornicazione s'è separata dal marito, costui
non è più tenuto a mantenerla con sé" [6]. |
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chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone,
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eventuali errori in essa contenuti.Eventuale dida |
Note
[1]
Il testo è ricopiato da: Jus canonicum universum [1700-1710],
Liber IV, Tit. XIX, p. 3, n. 59. Edizione da me usata: Bortoli,
Venetiis 1760, tomo II, online su Google books.
La traduzione dal latino,
inedita, è mia.
Reiffenstuel era
un francescano, giurista di diritto canonico.
[2]
Tomás Sánchez
(1550-1610), Disputationes de sacramento matrimonii, Madrid 1602-1605
(3 tomi).
[3]
Diego de Covarrubias y Leyva (1512-1577), In librum IV Decretalium,
De sponsalibus ac matrimoniis,1545.
[4]
Basilio Ponce de León [Pontius]
(1569-1629), De sacramento matrimonii libri XII, Ioannes Meerbecius,
Bruxellis 1627.
[5]
Henri
Pirihing, Jus canonicum in V libros decretalium distributum,
Remondini, Venetiis 1759. Online
su Google books.
[6]
Citazione da San Girolamo, De ecclesiasticis officiis,
II 20, 11, in: Patrologia Latina, vol. 83 coll. 812-813.
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