Da: Lettere patenti del
vicerè di Sicilia [1 ottobre 1585] [1]
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Illustres
Regiae fideles dilectae, |
Illustri fidi dell'amato potere
regio, |
per un vosto memoriale
ni havete exposto che molti volti vi sucede proseguire alcuni giovinetti
pacienti li quali, per essere minorj, non potete contra quelli procederj.
Perciò ni haveti suplicato vi dassimo auctorità di potersj
contra quelli procederj ad atione di punire ex ordinario.[2]
et, conformi al delitto, farli brugiare le
natiche. |
attraverso un vostro
memoriale mi avete raccontato che molte volte vi succede di processare
ragazzini sodomiti passivi i quali, essendo minorenni, non possono essere
condannati. Perciò ci avete supplicato che vi diamo l'autorità
di condannare costoro con pena ordinaria [2]
e, conformemente al delitto, far loro bruciare
le natiche. |
Lo che inteso,
provvidimo, ad relationi del spectabili Regio Consiliario Giov. Francisco
Rao a 4 di settembro presenti [anno], habeat licenzia ad
comburendum nates, tanti come per detta provvisione Regia nello officio
del Magn.co de Salamagna.[3]
si demonstra. |
Ciò inteso
provvediamo, su relazione dello spettabile consigliere reale Giovanni
Francesco Rao in data 4 settembre corrente, che sia concesso il permesso
di ustionare le natiche, come previsto nella Provvigione Regia emanata
nell'Ufficio del Magnifico della Sala Magna [3]. |
In exequcione della
quale per li presenti vi damo licentia et potestà che contro li
pacienti minorj possiate procedere tantum a brugiarce le natiche,
conforme a la data nostra provisione. |
Per metterla in
atto vi diamo da subito permesso e potere di condannare i passivi minorenni
esclusivamente ustionando loro le natiche, secondo questa nostra
provvisione. |
Et cossì exequireti si la gratia
de Sua Maestà teneti chara. |
E così farete, se vi sta a cuore
il favore di Sua Maestà. |
Data Panormi, 1 ottobre 1585.
Il Conte di Alba. |
Data a Palermo, 1 ottobre 1585.
Il Conte di Alba <de Liste> |
L'autore ringrazia fin d'ora
chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone,
luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.Eventuale dida |
Note
[1]
Il testo, che risponde a una richiesta dei magistrati della Contea
di Modica, l'ho ricopiato da: Francesco
Ereddia, Ebrei, luterani, omosessuali e streghe nella contea di Modica,
Sellerio, Palermo 2009, p. 215, che trascrive da: Archivio di Stato di
Modica, "Lettere patenti", III, f. 170v.
Il decreto è emanato
da Diego
Enriquez de Guzmán, conte di Alba de Liste, vicerè di
Sicilia dal 1581 al 1591.
Il testo originario mescola
latino, italiano e siciliano; la parafrasi in italiano moderno è
mia.
[2]
Ricordo che la "pena ordinaria" nel caso di sodomia era il rogo.
[3]
La sala in questione si trova nel Palazzo
Chiaramonte-Steri di Palermo, ma non ho scoperto quale magistratura
vi avesse sede. Ringrazio anticipamente chi volesse colmare
questa mia lacuna. |