Bando malatestiano
contro la sodomia, per Rimini
[febbraio 1397] [1]
De pena blasfemantium,
ydolatrum, superstitionum, luxurie utentium.
[Della pena di bestemmiatori, idolatri, e di coloro che
si danno alle superstizioni e alla lussuria, NdR].
(...)
Ancora perché questo
ultra tutti gli altri è in grandissimo despiaxere del nostro signore
Dio et merita grandissima punitione de Justitia, fa comandare el dicto
Magnifico, signor Carlo che da mo inance zascheduna [= che da ora innanzi
ciascuna, NdR] persona se dibia [debba] guardare de cometere
el nefandissimo peccado de la luxuria contra Natura, e alcuno vicio
sodomiticho.
Faxendo savere che zascuna
persona che incorrerà in questo sceleratissimo vicio serà
ed dibia essere, ultra el fogo eternale [oltre a subire il fuoco eterno],
burxado
[bruciato]
publicamente
in la piaza de quello luogo, dove igli [egli]
commeterà quisti
delicti. |
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Note
[1] Da: Giovanni Remondini, El nefandissimo peccado, "Settepiù" n. 6, anno II, 8/2/1985, p. 18. |