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Carlo I Malatesta (1368-1429)

Stemma dei Malatesta con l'elefante, il loro animale araldico.
Stemma dei Malatesta con l'elefante, il loro animale araldico.

 

Bando malatestiano contro la sodomia, per Rimini [febbraio 1397] [1]

  
De pena blasfemantium, ydolatrum, superstitionum, luxurie utentium.
[Della pena di bestemmiatori, idolatri, e di coloro che si danno alle superstizioni e alla lussuria, NdR].

(...)

Ancora perché questo ultra tutti gli altri è in grandissimo despiaxere del nostro signore Dio et merita grandissima punitione de Justitia, fa comandare el dicto Magnifico, signor Carlo che da mo inance zascheduna [= che da ora innanzi ciascuna, NdR] persona se dibia [debba] guardare de cometere el nefandissimo peccado de la luxuria contra Natura, e alcuno vicio sodomiticho.

Faxendo savere che zascuna persona che incorrerà in questo sceleratissimo vicio serà ed dibia essere, ultra el fogo eternale [oltre a subire il fuoco eterno], burxado [bruciato] publicamente in la piaza de quello luogo, dove igli [egli] commeterà quisti delicti.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.

Note

[1] Da: Giovanni Remondini, El nefandissimo peccado, "Settepiù" n. 6, anno II, 8/2/1985, p. 18.


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