XVI LEGISLATURA
CAMERA DEI DEPUTATI
N. 2802
/p.
1/
PROPOSTA DI LEGGE
d'iniziativa dei deputati
SORO, SERENI, BRESSA,
FERRANTI, CAPANO, CAVALLARO, CIRIELLO, CONCIA, CUPERLO, GIANNI FARINA,
MELIS, ROSSOMANDO, SAMPERI, TENAGLIA, TIDEI, TOUADI, VACCARO, POLLASTRINI
Norme per la tutela
delle vittime di reati per motivi di omofobia e transfobia
Presentata il 14 ottobre
2009
Onorevoli Colleghi! - La
presente proposta di legge intende porre rimedio a una grave lacuna del
nostro ordinamento che non prevede attualmente una tutela nei confronti
delle persone vittime di reati anche in ragione del loro orientamento sessuale.
La proposta di legge si rende di urgente approvazione alla luce dei sempre
più frequenti episodi di violenza a sfondo omofobico. Solo nella
città di Roma, dove la comunità omosessuale è più
numerosa e cerca con maggior fiducia e consapevolezza di rivendicare la
propria condizione sociale, essa è vittima da alcuni mesi di attentati
e di intimidazioni nei suoi abituali luoghi di ritrovo, attentati che si
stanno ripetendo con una periodicità davvero preoccupante. Da febbraio
ad oggi si sono registrati otto atti di violenza omofobici e transfobici,
tra i quali un omicidio. Tra il 2006 e il 2007 in Italia si sono verificati
42 delitti contro omo e transessuali, 11 omicidi, 23 violenze e 8 atti
vandalici.
La presente proposta di legge
intende anche dare attuazione al Trattato di Lisbona, ratificato da questo
Parlamento ai sensi della legge 2 agosto 2008, n. 130, con unanimità
di consensi. Gli articoli 1 e 2 del citato Trattato, che recano modifiche
al Trattato sull'Unione europea (TUE) e al Trattato istitutivo della Comunità
europea /p. 2/ (TIUE), prevedono l'introduzione
di norme per combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza
o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità,
l'età o l'orientamento sessuale (articolo 2 del TUE e articoli 5-ter
e 16E del TIUE). Tutte queste discriminazioni sono già perseguite
penalmente nel nostro ordinamento. In particolare il legislatore ha normato
nel recente pacchetto sicurezza (legge n. 94 del 2009) le aggravanti a
tutela di soggetti deboli vittime di reati, come minori, anziani e disabili
(articolo 36 della legge 5 febbraio 1992, n. 104; e articoli 61, numeri
5) e 11-ter), e 609-ter, numero 5-bis), del codice penale).
Per colmare tale grave lacuna,
la presente proposta di legge all'articolo 1 introduce nel codice penale
tra le circostanze aggravanti cosiddette «comuni» una circostanza
che si applica ai reati contro la persona, in particolare ai reati che
siano stati commessi per motivi di omofobia e transfobia. Per omofobia
e transfobia si intendono, in linea con la legislazione dell'Unione europea
e con quella dei principali Paesi membri della stessa, l'odio e la discriminazione
in ragione dell'orientamento sessuale di una persona verso persone del
suo stesso sesso, persone del sesso opposto, persone di entrambi i sessi.
Con l'articolo 2, consapevoli
che l'aggravante penale di cui all'articolo 1 sia solo una delle misure
necessarie ma non sufficienti per il contrasto delle discriminazioni, si
prevede che il Ministro per le pari opportunità, annualmente presenti
al Parlamento una relazione sulle azioni intraprese contro le discriminazioni
operate per motivi di omofobia e transfobia, sugli obiettivi raggiunti,
nonché sugli indirizzi da seguire.
/p.
3/
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
1. All'articolo 61 del codice
penale è aggiunto, in fine, il seguente numero:
«11-quater) l'avere,
nei delitti non colposi contro la vita e l'incolumità individuale,
contro la personalità individuale, contro la libertà personale
e contro la libertà morale, commesso il fatto per motivi di omofobia
e transfobia, intesi come odio e discriminazione in ragione dell'orientamento
sessuale di una persona verso persone del suo stesso sesso, persone del
sesso opposto, persone di entrambi i sessi».
Art. 2.
1. Entro il mese di febbraio,
a decorrere dall'anno successivo a quello in corso alla data di entrata
in vigore della presente legge, il Ministro per le pari opportunità
presenta al Parlamento una relazione sulle azioni intraprese contro le
discriminazioni operate per motivi di omofobia e transfobia, sugli obiettivi
raggiunti, nonché sugli indirizzi da seguire.
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