L'omosessualità
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37/ La perversione
sessuale è legata, comunemente ad uno stato di immoralità
e, spesso è causa occasionale di reati anche gravi.
Questo vizio
non
riveste in Italia il carattere di reato e, non avendo mai formato
oggetto di appositi provvedimenti legislativi, viene considerato solo per
alcuni aspetti particolari, qualora essi si concretino in delitti
punibili per configurazione giuridica propria, indipendentemente dalla
causa dalla quale furono generati.
Lo stato
d'immoralità tipico degli omosessuali resiste a qualsiasi intervento
della Polizia.
Gli omosessuali
sono generalmente predisposti al delitto.
Il quartiere
generale degli invertiti torinesi era al Valentino.
Per i loro incontri essi si spostavano nelle
sottostanti rive del Po, sotto la muraglia, che imbriglia il
rapido fluire delle acque e ne incrocia le sponde.
Il vizio
era abbastanza diffuso e dilagava anche fra le alte sfere sociali.
Qualche pederasta
aveva sviluppati i caratteri di ambedue i sessi, con tendenza ad una forte
attrazione verso gli uomini, pure avendo moglie e figli, altri, non idonei
a compiere la normale funzione fisiologica erano soltanto attratti verso
individui dello stesso sesso.
Il loro stato
di immoralità tipica costituiva, quasi sempre, l'occasione per
perpetrare delitti.
Molti invertiti,
da me interrogati, riconoscevano la colpevolezza e l'ignominia della
loro vergognosa passione, ma non sapevano spiegarne la causa, dichiarando,
però, energicamente di non poterla vincere e di essere nella impossibilità
di emendarsi.
La pederastia
è uno dei mali sociali più pericolosi, che
dovrebbe preoccupare seriamente i legislatori, poiché, oltre
ad estrinsecarsi a danno della morale pubblica, dà luogo a gravi
azioni criminose, tra cui primeggiano il ricatto per evitare uno
scandalo, il furto, la truffa, /
p. 38 / la violenza e spesso l'omicidio.
I
pervertiti, alla anomalia sessuale, accoppiano sempre altre anomalie
etiche, che li conducono al delitto.
Ricordo di
avere arrestato un maturo, impettito ed elegante signore, che nelle vicinanze
delle scuole e delle caserme adescava soldati e ragazzi. Li conduceva in
una elegante garçonnière, dove, dopo uno squallido
incontro, li compensava lautamente e li riaccompagnava con la propria automobile.
Un tale,
molto ricco, per soddisfare le sue abiette [sic] abitudini, sotto
il tetto coniugale, tollerava che la moglie e la figlia, entrambe linfomani
[sic,
per "ninfomani"], ricevessero contemporaneamente i loro amanti. Arrestati
tutti e tre, dato che la legge non mi consentiva di poter rubricare
alcun reato a loro carico, dopo averli trattenuti qualche tempo in carcere,
col pretesto di indagini, adottai il provvedimento del rimpatrio obbligatorio.
Una mattina
sul greto del Po, fu rinvenuto un tedesco coperto da ecchimosi e da
contusioni varie. Si ritenne, dapprima, vittima di una grave rapina.
Trasportato all'Ospedale di S. Giovanni vi fu ricoverato, ma non fu possibile
cavargli una plausibile spiegazione sull'aggressione subita. Egli tergiversava
ed ammetteva soltanto che due individui, mentre ammirava la corrente del
fiume, lo avevano, senza alcun motivo, aggredito e percosso. Escludeva
recisamente il furto.
Intuii che
non diceva la verità e che la sua reticenza nascondeva qualcosa
di poco chiaro.
Facemmo
delle indagini e ci risultò che lo straniero aveva attirato in quella
località due giovani studenti del Politecnico, i quali, fingendo
di aderire alle sue vergognose proposte, lo avevano ripetutamente colpito,
lasciandolo a terra privo di conoscenza.
Naturalmente
gli studenti non furono mai identificati e lo straniero, guarito dopo pochi
giorni, fu associato alle Carceri
nuove e, successivamente, espulso dall'Italia [2].
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"Due
'amichetti' sorpresi dal fotografo al Pincio". "Il Borghese", 22/12/1960.
Foto: archivio
G.
B. Brambilla.
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Tenacissimi
nelle torbide passioni, gli omosessuali, non si vergognano del loro
stato e si adattano ad ogni bassezza pur di soddisfare le loro insane
voglie.
Pericolosissimi
sono quelli che prendono una cotta per il loro amante: lo seguono
ovunque, gelosi fino al parossismo, non tollerano che guardi donne, gli
scrivono lettere vibranti di affetto, sature d'incontenuto desiderio, piene
di volgari lascivie. Dotati di capacità immaginativa, che
raggiunge la fantasiosità, predisposti alle più assurde inventive,
alla bugia, alla calunnia, esuberanti di lussuria sfrenata e /
p. 39 / d'incontenuta emotività,
privi di freni inibitori, di volitività e di senso morale, violenti
contro se stessi e contro gli altri, si
rendono spesso colpevoli di sanguinose reazioni verso i propri amanti che
li tradiscono, o che intendono troncare la vergognosa tresca [3].
Il loro turbamento
neuropsichico conduce al delitto passionale, che ha uno sfondo di
vendetta per il tradimento subito ed è una conseguenza della gelosia
che si sviluppa al punto da diventare delirio.
Parecchi
degli omicidi nel torbido mondo degli omosessuali hanno origine
dallo speciale impeto di passionalità, dall'affievolimento delle
capacità di resistenza, dallo stato di morbosità, in cui
cade il soggetto.
Rari sono
i casi in cui la reazione contro il proprio amante è immediata,
il più delle volte si matura con lenta preparazione che spesso si
può sentire e prevedere.
I pederasti
rappresentano un grave pericolo per la società, giacché,
essi sono sempre predisposti a compiere efferati e preordinati
delitti di sangue.
Severe disposizioni,
che non sono contemplate dalla nostra legislazione penale, dovrebbero
colpire questa ignominiosa attività.
Gli invertiti
dovrebbero essere ricoverati in appositi istituti.
Oggi quelli
colpevoli di reati sono associati nelle carceri comuni, dove, le prolungate
privazioni, si risolvono in fenomeni di omosessualità episodica
o abituale, o in turbamenti neuro-psichici.
L'arrivo
di un pederasta in un carcere è una manna per i reclusi,
costretti ad una dura astinenza ed è una gioia per il pederasta
che è messo in condizioni di soddisfare senza freni, con tutta libertà,
ed incontenutamente, le sue squallide abitudini, per cui, il più
delle volte, egli ha vinto sulla legge, che ritiene di averlo colpito,
mentre lo ha messo, invece, nella migliore delle condizioni per soddisfare
la sua turpe passione.
Bisogna reagire
a questo grave stato di cose, che è dannoso per la società,
e vergognoso per una nazione civile. Lo
stato ha il dovere di legiferare per prevenire e reprimere la
perversione sessuale.
Non concedendomi
la legge alcuna facoltà repressiva, mi avvalsi dei sistemi
di prevenzione:
sorveglianza continua delle zone in cui questi
individui si riunivano,
sistematici
fermi per misure di pubblica sicurezza e rimpatri dei non
iscritti all'anagrafe di Torino, proposte di ammonizione per gli
oziosi, vagabondi e coloro che avevano precedenti penali, retate
allorquando avvenivano gravi delitti ad opera di /
p. 40 / ignoti, con parecchi giorni di
detenzione prendendo a pretesto presunte indagini; pedinamenti,
che rendevano impossibile qualsiasi convegno: ecco le armi di ripiego di
cui mi servivo per perseguitare gli omosessuali.
I risultati
furono soddisfacenti: la massa degli invertiti, vessata ad oltranza
in tutti i modi e con tutti i mezzi, si sbaragliò, ed isolatamente,
i pederasti più noti si ecclissarono [sic]
cercando
di far dimenticare la loro esistenza, per non inciampare nelle reti fittissime,
che erano state tessute attorno a loro.
Solo così
fu possibile prevenire molti reati, che questi psicopatici, avrebbero,
senza
dubbio, commesso. |