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Giacomo Castoreo (sec. XVII)

Luigi XIV come Re Sole nel 1653
Il Re Sole (1653).
 
Da: Pericle effeminato  [1653[1] 
.
Atto primo, scena XI

Atto primo, scena XI

[Il paggio Elmiro, nel maledire la Corte, canta un'aria che dice fra l'altro]:

Maledetta la corte, e chi vi stà;
in dura servità,
passo mia verde età;

(...)
[Il paggio Elmiro, nel maledire la Corte, canta un'aria che dice fra l'altro]:

Maledetta la corte, e ci sta;
sto trascorrendo la mia giovinezza
in dura schiavitù.
(...)
2. S'egli è Paggio Sbarbato
si tien discorso, che
voi m'intendete n'è?
O ch'egli è un dissoluto, un disgratiato
son di natura uguale
la Corte, e l'hospitale;
(...).
2. Se uno è un paggio sbarbato,
gli si dice dietro che...
voi mi capite, neh?
Oppure che è un dissoluto, o un disgraziato:
hanno la stessa natura
la Corte, e l'ospizio per i derelitti.
(...)
 
L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti.
Note 

[1] Il testo da: Giacomo Castoreo, Pericle effeminato, Batti, Venezia 1653, p. 32. Online su Archive.org.

Si tratta di un libretto d'opera.



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