Da: Pericle
effeminato
[1653] [1]
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Atto primo, scena XI
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Atto primo, scena XI
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[Il
paggio Elmiro, nel maledire la Corte, canta un'aria
che
dice fra l'altro]:
Maledetta
la
corte, e chi vi stà;
in dura servità,
passo mia verde età;
(...)
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[Il paggio Elmiro, nel maledire la Corte, canta un'aria
che
dice fra l'altro]:
Maledetta la corte, e ci sta;
sto trascorrendo la mia giovinezza
in dura schiavitù.
(...)
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2. S'egli
è
Paggio Sbarbato
si
tien discorso,
che
voi
m'intendete
n'è?
O
ch'egli è
un dissoluto, un disgratiato
son
di natura
uguale
la
Corte, e
l'hospitale;
(...). |
2. Se uno è un
paggio sbarbato, gli si dice dietro che...
voi mi capite, neh?
Oppure che è un dissoluto, o un disgraziato:
hanno la stessa natura
la Corte, e l'ospizio per i derelitti.
(...) |
L'autore
ringrazia fin
d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su
persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti.
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Note
[1] Il testo da: Giacomo
Castoreo, Pericle effeminato, Batti, Venezia 1653, p. 32. Online su
Archive.org.
Si tratta di un libretto d'opera.
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