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Burcardo (Burkhardt) di monte Sion (ca. 1220-dopo 1285)

Distruzione di Sodoma. Miniatura del 1332.
La distruzione di Sodoma (dettaglio). Miniatura del 1332.
Da: Descriptio Terrae Sanctae / Descrizione della Terrasanta [1283[1]
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<Caput XVIII>
<Capitolo 18>

/ p. 271 / A Iericho quinque sunt leucae contra Austrum ad oppidum Segor, sub monte Engaddi positum, inter quem montem et marem mortuum est statua salis, in quam uxor Lot fuit conversa: pro qua videnda, multum subii laboris, sed incassum: nam averterunt me Saraceni, dicentes locum non carere periculo propter serpentes, vermes, & feroces bestias ibi habitantes: sed postea comperi rem non ita se habere.

Da Gerico ci sono cinque leghe verso sud fino alla città di Segor, posta sotto il monte di Engaddi. Fra questo monte e il Mar Morto c'è la statua di sale, in cui fu trasformata la moglie di Lot, per vedere la quale, ho speso molta fatica, ma invano: infatti me ne han tenuto lontano i saraceni, dicendo che il luogo non era privo di pericoli per via di serpenti, vermi, e bestie feroci che lo abitavano, ma poi ho appreso che le cose non stavano così.
Et nota quòd mare mortuum ab oriente in occidentem, quae est latitudo eius, habet quinque leucas: in longitudine vero, quae est ab Aquilone ad Austrumm (sic), habet quinque diaetas, ut mihi Sa- / p. 271 / raceni retulerunt. Alii tamen aliam assignaverunt longitudinem.  E nota che il Mar Morto, da est a ovest, cioè nel senso della latitudine, misura cinque leghe, mentre in longitudine, da nord a sud, misura cinque diete [2], come mi hanno riferito i saraceni. Ma altri gli assegnarono una diversa longitudine.
Scribit patriarcha Ierosolymitanus, qui saepe locum illum invisit, mare illud semper fumum reddere & nebulam in modum camini infernalis: unde tota illa vallis, quae aliquando ob sui foecunditatem et amoenitatem illustris dicta fuit, ad spatium dimidiae diaetae sterilis & inutilis reddita est, ita ut nec ullum germen proferat ferè per spatium quinque leucarum, nisi iuxta civitatem Iericho, ubi horti irrigantur à fonte Elisaei.  Scrive il patriarca di Gerusalemme, che spesso ha visto quel luogo, che quel lago emana sempre fumo e nebbia, come un camino infernale, al punto che tutta quella valle, che un tempo fu detta illustre per la sua fecondità e amenità, per lo spazio di mezza dieta <attorno> è resa sterile e inutile, cosicché per quasi cinque leghe nessun germoglio nasce, se non vicino alla città di Gerico, ove gli orti vengono irrigati dalla fonte <miracolosa del profeta> Eliseo.
A dextris & à sinistris huius maris, montes steriles & aridi cernuntur: nam quocunque <sic> vapor à mari illò ascendens impellitur ibi terrae nascentia non secus quàm si à pruina fuissent tacta emoriuntur.  A destra ed a sinistra di questo mare, si vedono monti sterili ed aridi: infatti qualsiasi vapore che salga da quel mare fa sì che le piante nate in quella terra muoiano non diversamente che se fossero state toccate dalla brina.
In quo districtum dei iudicium nobis ob oculos ponitur, qui tam severe grandia illa Sodomorum peccata usque in hodiernum diem non desinit punire. Nec nisi visa hic scribo.  In questa regione ci è posto davanti agli occhi il giudizio di Dio, che non ha smesso di punire tanto severamente fino ad oggi quei gravi peccati degli abitanti di Sodoma. E non sto scrivendo altro che ciò che ho visto.
Dixerunt mihi Saraceni, Iordanem ingredi mare mortuum, & rursum egredi, sed post exiguum intervallum à terra absorberi. Mi hanno detto i saraceni che il Giordano entra nel Mar Morto, e poi ne esce, ma dopo un breve percorso viene assorbito dal terreno.[3].
La distruzione di Sodomain una miniatura del 1332, da una Bibbia oggi al'Aja.

L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. 

Note

[1] Ho copiato il testo latino da: Burcardo o Brocardo (Burkhardt), di monte Sion (Burchardus de Monte Sion, Burchardus de Saxonia), Locorum Terrae Sanctae exactissima descriptio, auctore F. Broccardo monacho. In: Simon Grynaeus, Novus orbis, Galeottus, Parisiis 1532, pp. 259-286, alle pp. 270-271.

Online (come immagine), sia con il testo latino che con una traduzione italiana, come Descriptio Terrae Sanctae, alle pp. 170-171 del Corpus inscriptionum crucesignatorum Terrae Sanctae, vol. 4. 
Il testo ivi presentato è però notevolmente diverso da quello dell'edizione che ho avuto per le mani io, qui riprodotto.

La traduzione dal latino, inedita, è mia (ringrazio Pierluigi Gallucci per l'aiuto prestato).
Per altri testi sul mito di Sodoma si veda qui.

[2] Giornate di cammino.

[3] In realtà non si tratta affatto di un fenomeno carsico: l'acqua del Giordano, in assenza di emissari, esce infatti dal lago attraverso l'evaporazione.


Ripubblicazione consentita previo permesso dell'autore: scrivere per accordi.

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