Da: Descriptio
Terrae Sanctae / Descrizione della Terrasanta [1283] [1]
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<Caput
XVIII>
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<Capitolo
18>
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p. 271 / A Iericho quinque sunt leucae contra Austrum ad oppidum
Segor, sub monte Engaddi positum, inter quem montem et marem mortuum est
statua salis, in
quam uxor Lot fuit conversa: pro qua videnda, multum subii
laboris, sed incassum: nam averterunt me Saraceni,
dicentes locum non carere periculo propter serpentes, vermes, & feroces
bestias ibi habitantes: sed postea comperi
rem non ita se habere. |
Da Gerico ci
sono cinque leghe verso sud fino alla città di Segor, posta sotto
il monte di Engaddi. Fra questo monte e il Mar
Morto c'è la statua di sale, in
cui fu trasformata la moglie di Lot, per vedere la quale, ho
speso molta fatica, ma invano: infatti me
ne han tenuto lontano i saraceni,
dicendo che il luogo non era privo di pericoli per via di serpenti, vermi,
e bestie feroci che lo abitavano, ma poi ho appreso
che le cose non stavano così. |
Et
nota quòd mare mortuum ab oriente in occidentem, quae est latitudo
eius, habet quinque leucas: in longitudine vero, quae est ab Aquilone ad
Austrumm (sic), habet quinque diaetas, ut mihi Sa- /
p. 271 / raceni retulerunt. Alii tamen aliam assignaverunt longitudinem. |
E
nota che il Mar Morto, da est a ovest, cioè nel senso della latitudine,
misura cinque leghe, mentre in longitudine, da nord a sud, misura cinque
diete [2],
come mi hanno riferito i saraceni. Ma altri gli assegnarono una diversa
longitudine. |
Scribit
patriarcha Ierosolymitanus, qui saepe locum illum invisit, mare illud semper
fumum reddere & nebulam in modum camini infernalis: unde tota illa
vallis, quae aliquando ob sui foecunditatem et amoenitatem illustris dicta
fuit, ad spatium dimidiae diaetae sterilis & inutilis reddita est,
ita ut nec ullum germen proferat ferè per spatium quinque leucarum,
nisi iuxta civitatem Iericho, ubi horti irrigantur à fonte Elisaei. |
Scrive
il patriarca di Gerusalemme, che spesso ha visto quel luogo, che quel lago
emana sempre fumo e nebbia, come un camino infernale, al punto che tutta
quella valle, che un tempo fu detta illustre per la sua fecondità
e amenità, per lo spazio di mezza dieta <attorno> è resa
sterile e inutile, cosicché per quasi cinque leghe nessun germoglio
nasce, se non vicino alla città di Gerico, ove gli orti vengono
irrigati dalla
fonte <miracolosa del profeta> Eliseo. |
A
dextris & à sinistris huius maris, montes steriles & aridi
cernuntur: nam quocunque <sic> vapor à mari illò
ascendens impellitur ibi terrae nascentia non secus quàm si à
pruina fuissent tacta emoriuntur. |
A
destra ed a sinistra di questo mare, si vedono monti sterili ed aridi:
infatti qualsiasi vapore che salga da quel mare fa sì che le piante
nate in quella terra muoiano non diversamente che se fossero state toccate
dalla brina. |
In
quo districtum dei iudicium nobis ob oculos ponitur, qui tam severe grandia
illa Sodomorum peccata usque in hodiernum diem non desinit punire.
Nec nisi visa hic scribo. |
In questa regione
ci è posto davanti agli occhi il giudizio di Dio, che non ha smesso
di punire tanto severamente fino ad oggi quei gravi peccati degli abitanti
di Sodoma. E non sto scrivendo altro che ciò che ho visto. |
Dixerunt
mihi Saraceni, Iordanem
ingredi mare mortuum, & rursum egredi, sed post exiguum intervallum
à terra absorberi. |
Mi hanno detto
i saraceni che il Giordano
entra nel Mar Morto, e poi ne esce, ma dopo un breve percorso viene assorbito
dal terreno.[3]. |
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La distruzione
di Sodomain una miniatura del 1332, da una Bibbia oggi al'Aja.
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L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1]
Ho copiato il testo latino da: Burcardo o Brocardo (Burkhardt), di monte
Sion (Burchardus de Monte Sion, Burchardus de Saxonia), Locorum Terrae
Sanctae exactissima descriptio, auctore F. Broccardo monacho. In: Simon
Grynaeus, Novus orbis, Galeottus, Parisiis 1532, pp. 259-286, alle
pp. 270-271.
Online
(come immagine), sia con il testo latino che con una traduzione italiana,
come Descriptio
Terrae Sanctae, alle pp. 170-171 del Corpus inscriptionum
crucesignatorum Terrae Sanctae, vol. 4.
Il testo ivi
presentato è però notevolmente diverso da quello dell'edizione
che ho avuto per le mani io, qui riprodotto.
La traduzione
dal latino, inedita, è mia (ringrazio Pierluigi Gallucci
per l'aiuto prestato).
Per altri testi
sul mito di Sodoma si
veda qui.
[2]
Giornate di cammino.
[3]
In realtà non si tratta affatto di un fenomeno carsico: l'acqua
del Giordano, in assenza di emissari, esce
infatti dal lago attraverso l'evaporazione. |