Da: Il cimiterio.
Epitaffi giocosi [1658] [1]
.
I
14
D'uno
Spagnuolo morto di mal Francese.[2].
Impara, o tu, che passi,
all'altrui spese,
a correr tanto dietro
alla natura.[3].
Io, che qui giaccio in
questa tomba oscura
vissi Spagnuolo, e mi
morij Francese.[4].
I
27
Di
Giacinto
Nel
viver mio più lieto, e più giocondo,
fui
da Palla crudel sospinto a morte;
perche
schivi, Lettor, si mala sorte,
t'ammonisco
à scherzar poco co'<l tondo> [5].
I
46
Di Fidentio
Ludimagistro.[6].
Humato sub alla marmorea
cutica
Ludimagister sum vertito
in cenere:
luge, quia più
non posso, Amor, e Venere,
col mio Camillo exercere
la scutica.[7].
I
67
D'un Pedante
Accostatevi pur Fanciulli
teneri
senza timor à questa
Tomba horribile.
Morto il Pedante è
quì. Non è possibile,
che più seco v'accordi
in casi, e in generi.[8].
I 88
D'un Hermafrodito
Vivendo al Mondo fui moglie,
e Marito
tal privilegio hebb'io
dalla Natura
se mi stimi, Lettor, mala
creatura
faccia te il Cielo ancor
Hermafrodito.[9].
I
99
Di Narciso
Io son Narciso in questi
marmi accolto,
che viddi arder le Pietre,
arder le Piante,
e di me stesso ancor mi
viddi Amante,
e temo l'ombre innamorar
sepolto.
II 26
Di Sardanapalo.[10].
Senza havere, ò
di sesso, ò d'honor cura
ancora ch'io [11].non
fossi Ermafrodito,
i piaceri hor di Moglie,
hor di Marito
al dispetto gustai della
Natura.
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Frontespizio dell'edizione
del 1655.
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II
29
D'un
bel Giovinetto
Un
Giovinetto in questa tomba giace,
che
d'Adon fù più bello, e di Narciso,
prodigo,
ò donne, a voi del suo bel viso,
morì
per quel, ch'offende insieme, e piace.[12].
II 40
Di Giacomo
Bonfadio
Arsi vivendo in amoroso
foco,
e di foco morij Poeta
insano;
ma se ben cotal fin mi
parve strano,
non posso dir, ch'error
facesse il Cuoco.[13].
II 53
D'un Giovinetto
Questi, che nell'età
dolce, e tranquilla
da morte intempestiva
estinto giace,
viva nel Ciel con più
serena pace,
ad Alcide, a Ciprigna.[14],
Adone & Hilla.[15].
II 57
D'un Ermafrodito
Qui giace quel famoso
Hermafrodito
di natura si perfida,
e proterva,
che dormendo col fante
[servitore, NdR], e con la serva,
all'un fu moglie: all'altra
fù marito.
II 64
Priapo
Il Rè degli horti
è in questa sepoltura,
che morì dietro
à un Giovine leggiadro:
prendere ei lo volea,
perch'era ladro,
ma stanco al fin cadde.
Piagni natura.[16].
II 79
Di un Giovine detto
Zerbino
Piangete Amanti, e con
voi piange Amore,
nel contemplarmi qui morto,
e sepolto.
Mi baciarebbe ancora [pure]
il <culo> e 'l volto,
se qui venisse, un <pedante>,
o un <precettore>.
II 89
D'un G.<esuita>.[17].
In odio a' i buoni, e
da ogni buon bandito,
amico de la sfera, [18].in
questo fondo
di cacatore [latrina]
misero m'ascondo [mi nascondo];
scostati Passaggier; fui
<Gesuito>.
III 8
D'un Gallo
Lettor, la Morte m'ha
sepolto in questa
picciola tomba pargoletto
Gallo:
ma t'uccidea 'n mia vece
s'io non fallo
se ti poteva al <cul>
veder la cresta.[19].
III 24
Di Paride
Perdei ferendo Achille
ogni mio honore,
ché chi da dietro
dà, [20]
fà tradimento:
tù che dà
dietro dai, dirai, ch'io mento,
lettor del Naso, [21].e
non sei traditore[22].
III 50
D'uno Spagnuolo morto
annegato
Nuotando un giorno in
un fugace rivo
ricevei dalla morte horribil
torto:
poiche dal foco havendo
ad esser morto,
mi fè d'alma restar
tra l'acque privo[23].
III 51
Di Seneca
Seneca giace quì.
Per altrui giuoco
morto nell'acqua tepida
d'un bagno:
non li potrai Lettor esser
compagno,
ch'ei morì d'acqua,
e tù morrai di foco[24].
III 55
Di Priapo
Priapo sepolto è
qui. Vago Fanciullo,
se ben ten giaci alla
sua tomba avanti
morto nol credi tù;
perché ti vanti
di tenerlo ogni dì
vivo nel <cullo> [25].
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Illustrazione dall'edizione
del 1674 del Cimiterio.
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III 61
D'Eliogabalo.[26].
Per farmi Donna, e per
mutar natura
di privarmi del membro
hebbi sollazzo:
ma parmi haver ancor vicino
il <cazzo>
mentre tu leggi questa
mia scrittura [27].
III 66
D'un Paggio, e d'uno
Spagnuolo
Io mi volsi [volli]
serrar trà questi marmi;
perch'à servire
uno Spagnuolo intento,
che non venisse un giorno
hebbi spavento
il fulmine
dal Cielo ad abbrugiarmi.
III 73
Di Thiresia.[28].
Thiresia estinta è
qui, che di Marito
e di Moglie il piacer
gust<ò> nel Mondo;
alcun non dia però
così nel tondo,
che pensi, ch'egli fosse
Hermafrodito [29].
III 75
D'un Ravano[30].
Mentre fra l'altre herbette
anch'io cresceva,
sale dell'Insalata, honor
de l'Horto,
fui posto qui dall'Hortolano
accorto,
perche me d'uno Spagnuol
temea [31].
III 85
Di N. N.
Qui giace un'Heliogabalo
novello
che d'Huomo procurò
Femina farsi,
ma trovando del fatto
i Fati scarsi [32],
non visse il poverin questa,
né quello.
IV 3
Di Fidentio
Ludimagistro
Un'ululato, un gemito,
un clamore
non uscirebbe fuor del
mio thorace
se meco humato [sepolto
con me] in sempiterna pace
fosse il crudel lanista.[gladiatore]
del mio core.
IV 45
D'un vitioso
Seben chiuso si trova
in questa Cassa
temer sempre si dee d'un'huom [33]
cattivo
perché chi tristo
fù, mentre fù vivo,
ancorche morto il vitio
suo non lassa [34].
IV 46
Dello stesso soggetto
Qui si ritrova un dotto
in quel <mestiere>
che fè
cader dal Ciel nembi di foco;
nell'appressarsi à
così infame loco
ponga le mani al <culo>
il Passaggiere.
IV 55
Del dottor Quadri [35].
Dentro a questa bell'Arca
io mi nascondo,
che fui in amare assai
dotto, e leggiadro;
io mi facea chiamare il
Dottor Quadro,
ma tutti mi diceano il
Dottor Tondo [36].
IV 61
Di N. N. S.
Giace à roverscio
in questo marmo incolto [sterile]
un nemico crudel della
Natura
non era in verità
d'età matura:
ma chi vive così,
non vive molto.
|
L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà
eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1]
Il testo da: Il cimiterio. Epitafi
giocosi de' signori Gio: Francesco Loredano, e Pietro Michiele, Bona,
Venetia 1690, da me consultato presso la biblioteca nazionale marciana
di Venezia.
Su Google books sono online
l'edizione del 1654 (solo le prime tre centurie) e
del 1674 (quattro centurie).
Una prima versione di questa
pagina fu edita da me nel 1996 come piccola strenna per i miei amici. Il
.pdf dell'opuscolo è
online su Academia.edu.
Gli epitaffi del Cimiterio
furono editi nel 1658 da quel buontempone di Giovan Francesco Loredàn
e accresciuti dal buontempone Pietro Michiél, entrambi nobili
veneziani.
Ne ho scelto tutti gli epitaffi
scherzosi a tematica omosessuale, fra i quattrocento che compongono l'opera.
(Il cimiterio è
infatti diviso in quattro "centurie", numerate da 1 a 100).
Siccome l'originale da me
consultato era censurato, ho aggiunto, <fra parentesi uncinate>,
le integrazioni adatte a riempire i puntini di sospensione.
[2].La
sifilide, che si diceva (ma a torto) si prendesse solo coi rapporti eterosesuali
[3].Qui
anche "sesso femminile".
[4].La
morte per sifilide [l'Aids del XVII secolo...] è insomma la punizione
per aver abbandonato la sodomia, che in quanto spagnolo gli era più
connaturale.
[5].Il
"tondo" di cui parla Loredan è evidentemente il disco
(non una palla) che, lanciato da Apollo,
amante di Giacinto,
colpì per errore il ragazzo alla testa, uccidendolo. Ma "tondo"
in italiano antico vuol dire soprattutto... "ano".
[6].Il
pedante (cioè l'insegnante di scuola inferiore) che
parla mezzo latino e mezzo italiano è una macchietta della letteratura
burlesca del Cinquecento.
Fra
i pedanti spicca il personaggio (reale) del padovano Fidenzio
Glottocrisio, a cui uno studente, Camillo
Scroffa, attribuì per burla un libretto di poesie d'amore
per un Camillo Strozzi, i
Cantici di Fidenzio: un gioiellino di letteratura burlesca,
che divenne celebre e fu imitato per secoli.
[7]."Sepolto
sotto la lastra di marmo / son ridotto in cenere: / piangi, perché
non posso più, o Amore e Venere, / usare il "frustino" col mio Camillo".
[8].Doppio
senso: il "caso" è, per assonanza, quello che già si immagina,
e quindi il "genere"... è quel che si può immaginare...
[9]
"Il Cielo renda ermafrodito anche te".
[10]
Antico re orientale, di proverbiale effeminatezza.
[11]
"Benché io".
[12]
Amore.
[13]
"Fui proprio cucinato a puntino". Bonfadio,
storico e umanista, nato nel 1500, fu bruciato per sodomia a Genova nel
1550.
[14].Venere.
[15].Ila,
bellissimo ragazzo amato da Ercole.
[16]."Natura"
in italiano antico (e in toscano odierno) significa anche "sesso femminile".
La
statua di Priapo,
dio romano della fecondità dei campi, era rappresentato con il membro
nudo in erezione.
L'epitaffio
allude alle poesie latine della "Priapea", in cui Priapo minaccia
ripetutamente di sodomizzare i ragazzi che tentassero di rubare negli orti
affidati alla sua protezione.
[17].Gesuiti
e spagnoli sono i nemici politici di Loredan, che fu un attivo contro
- controriformista. Basti dire che fu lui, tra l'altro, a favorire la pubblicazione
del celebre libretto omosessuale Alcibiade fanciullo a scola di
Antonio
Rocco.
[18].Come
"tondo": "ano".
[19]."Ma
se avesse visto le "creste di gallo" che hai al culo tu, lettore, avrebbe
ucciso te anziché me...".
[20]."Dar
dietro": "colpire alle spalle", ma anche "sodomizzare". (Correggo l'originale,
che ha qui: "che di da dietro").
[21]."Naso"
= "membro virile", nel
gergo burlesco.
[22]."Hai
proprio ragione".
[23].L'acqua
mi fece torto privandomi dell'anima, perché (in quanto sodomita)
era destino che fosse il fuoco a uccidermi.
[24].Qui
e altrove allude alla pena del rogo a cui erano destinati i sodomiti...
fra cui tu, o "lettor" gay... se solo fossi nato a quell'epoca.
[25].Per
traslato: "priapo" = "membro virile".
[26].La
pettegolissima (e quindi lettissima) Historia
augusta descrive l'imperatore romano Eliogabalo come affamato
di maschi ed effeminato al punto da chiedere a un medico di aprirgli in
corpo una vagina artificiale.
(Questo
c'insegna che bisogna trattare bene noi giornalisti, perché non
si sa mai cosa possiamo scrivere...).
[27].Il
"cazzo" che Eliogabalo sente vicino sei tu, o lettore: noi stessi oggi
per dar del cretino a qualcuno diciamo che è un "cazzone"
o un "coglione".
[28].Personaggio
mitologico che cambiò due volte sesso.
[29]."Per
imitarlo, non datevi però alla sodomia: lui infatti poteva permetterselo,
ma solo perché fu ermafrodita".
[30]
Rapa, ma per traslato spesso: "membro virile". Da qui la battuta finale:
gli spagnoli per Loredan sono ghiotti di membri virili..
[31]
"Temeva che mi rubasse uno spagnolo".
[32]."Avendo
contro il Destino".
[33].Correggo
l'originale "d'un'huomo"
[34]."Anche
se sta chiuso in questa bara, si deve sempre aver paura d'un uomo cattivo,
perché chi è stato immorale da vivo, non perde il suo vizio
neppure da morto".
[35].Ignoro
chi fosse.
[36]."Tondo"
è qui usato in entrambi i sensi di "stupido" ed "ano". |