Diarii
[1516] [1]
carte 254v-255r (10 agosto 1516):
Et fu adi 10 Agosto fu presa parte [fu approvata legge] in cons.o di X.[2], che atesto, che in Venetia erano alcuni homini attempati et vecchij <che> si dilettavano di patir le cose da femine senza rispetto de Dio, et della vergogna, del mondo, se de cetero [per l'avvenire] alcuno persevererà in questo enorme vitio, che sia di età di 30 anni in suso [su], et che lo agente [attivo] lo accusasse, che esso agente avesse duc<a>ti /300/ di taglia delli beni del patiente [passivo], et non havendosi di suoi beni delli danari del cons.o di X.
Et se qualche uno era accusato del passato da anni .5. in qua similiter [similmente] fusse condannato.
La qual parte fu stridata [proclamata] in Rialto secondo il costume delle altre parte, con grandissima mormoration di molti, et dicevano queste non esser cosa da pubblicarsi, et fu grande rider, massime tra forastieri, et pareva che si confermasse, et palesasse quel che era occulto, et dubbio.
Lorenzo Lotto - Ritratto d'ignoto [1506-1510]
Item aggiongevano ridendo, che davano libertà a quelli da .30. anni in giuso [giù], et erano in detta pubblicatione parole molto vergognose, et si have per fermo, che sì inconsiderata parte, et pubblicatione fusse fatta per urta [avversione] particular per punir, ò metter in pericolo del suo honor alcuni gravi maestrii per la emulation [rivalità], che era in fra loro del cons.o di X et di collegio, i quali haveano questa opposition [difetto] per fama, ma altramente [per il resto] erano integri, et liberi molto nel consultar, et mordevano [criticavano] liberamente quelli altri, li quali non trovando altro contra di loro si pensorno [pensarono] per questa via rovinarli.
Ma la sorte tocchò ad un'altro, che fu ms Anzolo Thiepolo, del qual s'havea dolor universal, perché era gentile [nobile], con tutta questa oppositione [nonostante questo difetto], et parea che per esser primo non potesse sperar misericordia, et fu ritenuto [arrestato] in sala di Pregadi dal cap<itano>o di [del] cons.<iglio dei Dieci> et coperto il capo con un mantello, et subito posto in prigione (...).
Palazzo ducale nel 1516. Dettaglio da un quadro del Carpaccio.
carte 256v (18 agosto 1516)
Adi 18 ditto (...)
Item spazorno [deliberarono] in cons.o di X et fu il giorno avanti, cioè adi 17 X, Anzolo Thiepolo chel sij. [che i signori] bandirono per 5 anni di Venetia elqual si diceva in effetto non haver confessato cosa alcuna di quello li era opposto [accusato], per il che colui, che lo accusò, che se diceva esser stato Giovanni Barbo<,> non ebbe la taglia. |
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Note
[1] Il brano è tratto dai Diarii (inediti), conservati presso la Biblioteca Correr di Venezia, ms. Cicogna 2848, carte 254v-256v.
Questo brano è uno dei rari (per ora) documenti che restituiscono la "carne" che sta attorno alle "nude ossa" consegnateci dai processi: i commenti della gente, le loro emozioni, le reazioni all'improvvisa disgrazia ed arresto del sodomita stimato da tutti "perché era gentile".
--- O ---
Su questo caso abbiamo oltre tutto una testimonianza indipendente nei Diarii di Marino Sanudo, vol. XXI (= XXII):
col. 425, 12/8/1516: Giovanni Barbo accusa Angelo Tiepolo di "averlo lavorato";
col. 430: il 13/8/1516 Tiepolo non confessa;
col. 431: 14/8/1516, torturato ancora, Tiepolo non confessa;
col. 446: 19/8/1516: nuova tortura di Tiepolo;
col. 454: 21/8/1516: Tiepolo è scarcerato... e mandato in esilio per cinque anni!
[2] Il Consiglio dei Dieci, l'organo di sorveglianza politica che giudicava anche i casi di sodomia a Venezia. |