Da: Opiniones
ducentae undeviginti (...) condemnatae / Condanna (...) di
duecentodiciannove opinioni
[1277] [1]
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Opiniones ducentae undeviginti Sigeri de Brabantia, Boetii de Dacia aliorumque, a Stephano episcopo Parisiensi de consilio doctorum Sacrae Scripturae condemnatae 1277. Martii. Parisiis.
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Duecentodiciannove opinioni di Sigieri di Brabante, Boezio di Dacia e altri, condannate nel marzo 1277 dal vescovo parigino Etienne del Collegio dei dottori della Sacra Scrittura. A Parigi.
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(...)
166. Quod peccatum contra naturam, utpote abusus in coitu, licet sit contra naturam speciei, non tamen est contra naturam individui. |
(...)
166. <è
condannata l'opinione che afferma...> Che il peccato
contro natura, in quanto abuso nel coito, pur essendo contro la natura
della specie, tuttavia non è contro la natura del singolo individuo. |
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Un vescovo ammaestra alcuni monaci. Miniatura del sec. XIII.
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L'autore ringrazia fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati su persone, luoghi e fatti descritti in questa pagina, e chi gli segnalerà eventuali errori in essa contenuti. |
Note
[1] Il testo è quello online qui, sul sito rumeno "Texte si traduceri din Filosofia Anticã".
Non ho trovato notizie sul vescovo Tempier, se non che fu autore di questa condanna.
Questo documento testimonia la persistenza dell'opinione filosofica (che troviamo già nei Problemata pseudo-aristotelici) che spiega il desiderio omosessuale con una natura speciale, magari anche morbosa, ma connaturata all'individuo, al punto che i Problemata si spinsero a cercarne una causa fisiologica. Questo approccio all'omosessualità, che nega l'esistenza d'una "natura umana" uguale e prescrittiva per tutti, è più o meno quello moderno.
La presente condanna mostra come non sia vero, come pretendono gli storici "costruzionisti", che il passato non fosse capace di teorizzare l'omosessualità, come noi, quale tendenza: più banalmente chi sapeva e osava farlo veniva liquidato come eretico... |