Il nome di Cleveland
street scandal (Scandalo di Cleveland street), fu scelto
dai giornali per definire nel 1889 uno scandalo che coinvolse una ventina
di personaggi facoltosi, alcuni dei quali aristocratici, che frequentavano
un bordello maschile a Fitzrovia, (Londra), utilizzato da prostituti minorenni,
in un'epoca in cui l'omosessualità era un reato anche fra adulti
consenzienti in privato.
La scoperta del bordello Lo scandalo ebbe inizio involontariamente il 4 luglio 1889 dopo che, indagando su un furto avvenuto in un ufficio postale, la polizia trovò che un fattorino quindicenne, Charles Thomas Swinscow, era in possesso di 18 scellini (equivalenti in valore d'acquisto, secondo il blog "Unusual historicals", a 400 sterline attuali, circa 500 euro), quando il suo stipendio settimanale era di soli 11 scellini. Sul punto d'essere incriminato per il furto, per scagionarsi il ragazzo fu costretto a confessare che la somma era l'equivalente di alcune prestazioni sessuali (a quattro scellini l'una) guadagnata "andando a letto con signori" presso la casa di appuntamenti di Cleveland Street. Organizzatore del bordello
era il trentacinquenne Charles Hammond, sposato (con una prostituta),
che si faceva pagare una sovrana a prestazione, trattenendo quindi per
sé ben 16 scellini.
Nel frattempo la polizia, pedinando uno dei clienti che s'erano presentati in via Cleveland, il "signor Brown", aveva scoperto che si trattava di Lord Arthur Somerset, collaboratore ed amico personale dell'erede al trono [5].
Implicazioni
Oltre a ciò, nel corso della sua strategia difensiva Arthur Newton, avvocato di lord Somerset, minacciò d'implicare nella vicenda il principe Albert Victor, secondo nella linea di successione al trono britannico (sarebbe in effetti divenuto re se non fosse morto in giovane età). Non s'è mai trovato alcun documento sull'effettiva frequentazione del bordello da parte del principe; ciononostante essa viene riproposta a intervalli regolari anche con vere e proprie "leggende urbane" [6]. Lo scandalo scoppiò a soli quattro anni dell'approvazione del cosiddetto "Labouchere Amendment" [7] (dal nome del suo estensore, Henry Labouchère), che puniva gli atti omosessuali anche in privato (di lì a poco Oscar Wilde sarebbe stato condannato, nel 1895, proprio in base ad esso). Le connotazioni "classiste"
del processo ci sono oggi evidenti, ma non sfuggirono neppure ai contemporanei:
in effetti i "clienti" aristocratici e il mezzano furono avvisati per tempo
e fuggirono, o riuscirono comunque a cavarsela, mentre le condanne colpirono
esclusivamente i ragazzi proletari e i loro difensori. Il già
citato fattorino diciottenne Henry Horace Newlove, e l'ex fattorino
George Daniel Veck [8]
furono condannati il 18 settembre 1889 rispettivamente a quattro e nove
mesi di lavori forzati per prossenetismo (procuring) ai danni dei
fattorini diciassettenni George Alma Wright e Charles Ernest
Thickbroom e Charles Thomas Swinscow.
Del resto il caso del bordello di Cleveland Street non risvegliò l'interesse del grande pubblico fino a quando la scandalosa differenza di comportamento verso gli imputati non fu denunciata rumorosamente dal giornalista Ernest Parke (1860-1944), del settimanale "The North London Press", che accusò apertamente il governo e le autorità giudiziarie di "trattamenti di favore" verso gli imputati altolocati. Parke si spinse in data 16 novembre 1889 a nominare fra i clienti implicitamente "graziati" Lord Somerset e il conte di Euston, affermando che il governo aveva permesso ad entrambi di fuggire per evitare che coinvolgessero personaggi ancora più altolocati (una chiara allusione al principe). Purtroppo per lui il conte di Euston era in realtà ancora in Gran Bretagna e lo querelò immediatamente per diffamazione. Parke non riuscì a presentare prove delle sue affermazioni (i ragazzi chiamati a testimoniare, pur dopo averlo inizialmente implicato, ebbero improvvise amnesie e non riconobbero più il conte), e Parke fu quindi condannato a sua volta il 16 gennaio 1890 a un anno di carcere. Anche il parlamentare omofobo Henry Labouchère sostenne (peraltro non senza qualche ragione) il 28 febbraio 1890 che il governo aveva aiutato gli imputati ad evitare la condanna, chiedendo la formazione d'una commissione d'inchiesta. Lo fece con tale veemenza da venire sospeso per una settimana dai lavori parlamentari. Tuttavia, dopo un dibattito molto acceso, la Camera dei Comuni respinse la sua richiesta con 204 voti contro 66. Dopodiché l'episodio sparì dal dibattito pubblico. Ciononostante, secondo Craig Kaczorowski,
Una testimonianza d'epoca
Con un giornalismo che non è che una inchiesta quotidiana non era possibile la vigliaccheria professionale di lasciar correre il sottovoce che pedina gli accusati che non si voltano mai indietro, il sottovoce che ingrossa di bocca in bocca, il sottovoce che lascia dovunque passare la strage dei colpevoli e degli innocenti. E l'Harden [11] d'allora è stato: il signor Parker [sic], il redattore capo dello "Star". Ha narrato, come ha potuto, la vita animalizzata dal sesso unico che si svolgeva nella casa Hammond, ha lasciato capire che i frequentatori erano alla sommità degli onori sociali, ha detto, che le harlots (prostitute) maschie erano non pochi fattorini telegrafici e ha fatto un nome, quella di lord Euston. È stato un finimondo. I nomi, nei sottovoci sono stati trascinati sulla piattaforma. della bufera pubblica, e le folle sono andate su loro coi piedi. Il solo che sia rimasto il cri-cri del sottovoce [12] è stato quello del principe. La nazione lo ha risparmiato come prima aveva risparmiato il libertinaggio del padre. I boys degli uffici telegrafici sono stati licenziati sui due piedi, Hammond ha messo, tra lui e la polizia che lo cercava, l'Atlantico; i due grossi ufficiali addetti alla casa del principe di Galles si sono salvati in Turchia cambiando nome; gli altri baronetti indiziati e sulla lista della clientela di Hammond si sono fatti dimenticare nelle colonie e il lord accusato pubblicamente non ha potuto negare la sua presenza nel bordello maschile, ma ha dichiarato che vi era stato tratto con l'idea che vi fossero donne. I boys citati al processo di diffamazione non hanno voluto o potuto riconoscerlo. Le sterline di ricatto avevano tappate le loro bocche. E Parker è stato condannato a dodici mesi di lavori duri. Il suo sacrificio è stato una specie di rivoluzione morale.»
Curiosità
Bibliografia
Link esterni
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Note
[1].Pubblicato anche su Wikipink, come: Scandalo di Cleveland Street. Il testo è quello online l'17/9/2012. Il testo di una qualsiasi data successiva può essere stato modificato anche molto rispetto a questo. [2] Anonimo, Unmentionable crimes, "The Omaha daily bee", January 19, 1891. [3]
Da dove sarebbe stato espulso
su richiesta del governo inglese, finendo per emigrare negli Usa (che non
avevano ancora un trattato di estradizione col Regno Unito) assieme al
già nominato Herbert John Ames. L'avvocato di Lord Somerset incontrò
a Bruxelles i due fuggiaschi e pagò loro il viaggio, oltre ad 800
dollari per assicurarsene il silenzio, come raccontò poi Ames nell'articolo
citato nella nota precedente.
[4] A seguito di tale azione l'avvocato Arthur Newton sarebbe stato condannato nel marzo 1890 a sei mesi per "ostruzione alla giustizia" (favoreggiamento). Peraltro era stato Newlove, anch'egli fattorino, a sedurre Swinscow (nei gabinetti del loro posto di lavoro, e più volte!), e a presentarlo ad Hammond. Comunque, avendo collaborato con la giustizia ebbe "solo" quattro mesi di lavori forzati. [5] Aneurin, The Cleveland Street Scandal, "Everyting2", 6 settembre 2005. [6]
Craig
Kaczorowski afferma che "la desecretazione, nel 1975, dei documenti
di polizia sul caso e, più significativamente, la pubblicazione
delle lettere private di Lord Somerset, hanno da allora confermato il coinvolgimento
del principe Eddy nel Cleveland Street scandal oltre ogni ragionevole dubbio",
tuttavia egli non cita questi documenti né specifica quali siano,
e peggio ancora prosegue elencando una serie di teorie che egli stesso
riconosce esplicitamente essere "complottiste".
[7] Per il testo inglese dell'emendamento si veda qui. [8] In Rete viene dato come diciassettenne, ma la sentenza lo dice quarantenne. Veck era stato cacciato dalle Poste per "condotta immorale" con i suoi colleghi, e si spacciava anche falsamente per religioso, il che contribuisce a spiegare la sua pena più severa. [9] Craig Kaczorowski, Cleveland Street Scandal, voce dalla "Glbtq encyclopedia". Un'eco di questo atteggiamento è percepibile nel modo in cui parla dell'episodio Paolo Valera nel suo pamphlet antiomosessuale I gentiluomini invertiti (1909, ma scritto all'epoca del processo Wilde, 1895). [10]
Il brano qui citato è
la ripubblicazione dell'introduzione di: Paolo Valera, I gentiluomini
invertiti. Echi dello scandalo di Milano. Il caposcuola Oscar Wilde al
processo con i suoi giovanotti, Floritta, Milano 1909.
[11] Giornalista che fece scoppiare lo scandalo Moltke-Eulenburg. [12] Cioè: "il solo che sia stato risparmiato dalla ridda dei pettegolezzi a mezza voce". [13] Ne parla Enrico Oliari nel saggio: Bologna 1908: consegnavano oltre al telegramma anche il proprio corpo, ora riedito nel volume L'omo delinquente. Scandali e delitti gay da Giolitti ad oggi, Prospettive editrice, 2006. [14] Matthew Gwyther, Inside story: 19 Cleveland Street, "The telegraph", 10 October 2000. |