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Joe Dallesandro (1949-vivente)
 
di: Giovanni Dall'Orto 
[1].

Joe Dallesandro ritratto da Ken Duncan
Joe Dallesandro, ritratto da Ken Duncan.
Joe Dallesandro è il nome d'arte dell'attore italo-americano Joseph Angelo Dallesandro (nato il 31 dicembre 1948 a Pensacola, Florida).

Biografia
Dallesandro è celebre al grande pubblico per la sua bellezza fisica, per le sue apparizioni di nudo nei film e per la sua bisessualità apertamente dichiarata.

È stato il primo vero sex symbol maschile del cinema, inteso apertamente come possibile oggetto di desiderio sessuale (un ruolo riservato prima di lui solo alle apparizioni femminili).
 
Joe Dallessandro ritratto da Francesco Scavullo nel 1968.
Joe Dallessandro ritratto da Francesco Scavullo nel 1968.

Dallesandro ebbe un'adolescenza molto difficile (fu internato tra l'altro in riformatorio minorile, e fu pure ferito da un colpo d'arma da fuoco dalla polizia mentre tentava di rubare un'auto), con cadute nella droga, che lo portarono a procurarsi il denaro posando (come "Joe Catano") per foto di nudo (celebri quelle di Bruce of Los Angeles e quelle della Athletic Model Guild, per la quale ultima girò anche un filmino), facendo il prostituto e lavorando in film pornografici gay.
In quel periodo andava a letto con gli uomini, avrebbe dichiarato più tardi, "perché riuscivo a gestirli meglio" (rispetto alle donne, NdR).

Dallesandro non ha mai rinnegato la sua esperienza di quegli anni difficili, commentando: "Penso di avere insegnato a fare l'amore a molte persone". Tuttavia, intervistato nel film Beefcake, ha dichiarato che sentiva che coloro che lo fotografavano nudo gli "rubavano l'anima", sebbene - ha aggiunto - oggi sia contento di avere foto che lo ritraggono al culmine della bellezza fisica.

Questi aspetti della sua biografia all'epoca furono assolutamente funzionali alla creazione del suo personaggio cinematografico ("bello e dannato": bello come un angelo e dannato come un diavolo) e del mito che ne derivò. Da questo punto di vista, Dallesandro è anzi la migliore incarnazione dello slogan su cui si basava la filosofia della Factory warholiana: "Chiunque può diventare una superstar".

Trascurare come irrilevante il dato biografico dell'attore significa quindi non comprendere la filosofia artistica di Warhol: anche un giovane prostituto tossicodipendente può diventare una "superstar" mondiale semplicemente recitando la parte del giovane prostituto tossicodipendente.
Questa filosofia era falsa, e costò cara ad alcuni personaggi della Factory, che per un'effimera celebrità sacrificarono la persona al personaggio, autodistruggendosi. Dallesandro, invece, ebbe la capacità di distaccarsi da questo mondo (e dal personaggio che gli era stato cucito addosso, sia pure "su misura") non appena la fama raggiunta gli permise di lavorare per conto proprio, riuscendo così ad evitare l'autodistruzione a cui sembrava predestinato da adolescente (ebbe fra l'altro problemi d'alcolismo ancora nel periodo in cui era già celebre).

Film
Il manifesto italiano di ''Calore'' (1974).
Il manifesto italiano di Calore (1974).

Dallesandro capitò per caso (stava cercando droga) nel 1967 nell'appartamento in cui Andy Warhol e Paul Morrissey stavano girando il film The loves of Ondine. Essi lo inserirono all'istante nel cast, secondo la leggenda fatta circolare ad arte dalla Factory, dopo che Joe ebbe dato un pugno a Morrisey che aveva allungato troppo le mani, e dopo che quest'ultimo (sempre secondo la leggenda) lo ebbe presentato a Warhol con la frase: "Ti presento il solo fottuto maschio di tutto l'appartamento".

Vera o falsa che sia tale leggenda, Dallesandro ovviamente fu la scelta più "logica" per la parte del giovane prostituto protagonista del film Flesh, dove apparve in numerose scene di nudo, compresa quella, diventata celebre, che lo presenta nel letto ad apertura del film (la prima scena di un film a distribuzione commerciale a mostrare un'erezione). Fu così il primo uomo a diventare una figura celebre nella cultura popolare per la bellezza del suo corpo nudo. 
Fu anzi, senza dubbio, in gran parte per la bellezza statuaria di Dallesandro che un film underground come Flesh divenne inaspettatamente un film di cassetta in tutto il mondo (in Italia i dialoghi furono tradotti addirittura da Alberto Arbasino), e Dallesandro divenne una delle più note "stars" della Factory di Andy Warhol.

Dallessandro seppe fare un uso saggio di questa celebrità, si disintossicò dalle droghe e dall'alcol e riuscì a diventare un attore che, sia pure apprezzato per la bellezza del suo corpo nudo (esibito in effetti ogni volta che fosse possibile) riuscì a farsi notare per le sue qualità e a continuare a lavorare a lungo anche dopo che il "successo di scandalo" era ormai passato. (Di lui è stato detto: "Era talmente bello che la gente ci mise un bel po' di tempo per accorgersi che sapeva anche recitare").

Egli ebbe così una lunga carriera, apparendo in un numero ragguardevole di film, a iniziare da quelli di Warhol Lonesome cowboys - Cowboy solitari, Trash - I rifiuti di New York, Calore, Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!! e Il mostro è in tavola... Barone Frankenstein, di Warhol, anch'essi diretti da Morrissey. 

Gli ultimi due furono girati in Europa e, dopo il completamento di queste pellicole, Dallesandro decise di non fare ritorno negli Stati Uniti e continuò a interpretare film in Francia ed in Italia per il resto del decennio, vivendo fra l'altro anche a Roma, e tornando negli Usa solo negli anni Ottanta.

Fra le sue interpretazioni successive, quella di Lucky Luciano nel film di Francis CoppolaThe cotton club
È apparso anche in Cry baby di John Waters.

È considerato un'icona dalla comunità gay, nella quale può tuttora contare su molti fans.

Dallesandro è stato sposato tre volte ed ha due figli.
 

Joe Dallesandro, foto AMG
Joe Dallesandro  fotografato dalla AMG. Foto apparsa su "Physique pictorial" n. 2-4 vol. XVII, january 1969.

Curiosità

  • La copertina del primo album degli Smiths, un ragazzo a torso nudo col viso chinato, è un fotogramma da Flesh, che riproduce Joe Dallesandro.
  • Il cantante Lou Reed allude a Dallesandro (chiamandolo col suo soprannome di "Little Joe", che appare anche nel tatuaggio sulla spalla) nella celeberrima canzone "Walk on the wild side" (che può essere ascoltata online qui), nei versi che dicono:
    • "Little Joe never once gave it away
      Everybody had to pay and pay
      A hustle here and a hustle there
      New York City is the place
      ("Little Joe non lo ha mai dato via gratis / tutti hanno dovuto pagare, e pagare: / una marchetta qua e una marchetta là, / New York City è la citta").
  • La band norvegese Briskeby ha incluso nel suo secondo album, "Jumping on cars" (2006), una canzone intitolata "Joe Dallesandro".
Citazioni Fotografi che hanno ritratto Dallesandro
Note
[1].Pubblicato su Wikipedia, nel "Progetto omosessualità", come: "Joe Dallesandro".
Edito sotto licenza GNU: può essere riprodotto senza chiedermi ulteriori permessi rispettandone le condizioni.
Il testo è quello online il 19/5/2006. Il testo di una qualsiasi data successiva può essere stato modificato anche molto rispetto a questo.

Bibliografia:

  • Michael Ferguson, Little Joe, Superstar: the films of Joe Dallesandro, Companion Press, 1998, pp. 216, ISBN 1-889138-09-6
Filmografia
  • Four stars (1967)
  • San Diego surf (1968)
  • The loves of Ondine (1968)
  • Flesh (Flesh) (1968)
  • Lonesome Cowboys - Cowboy solitari (Lonesome Cowboys) (1969)
  • Trash - I rifiuti di New York (Trash) (1970)
  • Calore (Heat) (1971)
  • Dracula cerca sangue di vergine... e morì di sete!!! (1974)
  • Il mostro è in tavola… Barone Frankenstein (1974)
  • Donna è bello (1974)
  • Calore in provincia (1975)
  • L'ambizioso (1975)
  • Il tempo degli assassini (1975)
  • Fango bollente (1975)
  • Luna nera (Black Moon) (1975)
  • Seeds of evil (1975)
  • L'ultima volta (1976)
  • Je t'aime moi non plus (1976)
  • Il margine (La marge) (1976)
  • 6000 km di paura (1978)
  • Un cuore semplice (1977)
  • Suor Omicidi (1979)
  • Fred Nauer préfère la bière (1979)
  • Movimenti notturni (Tapage nocturne) (1979)
  • Parano (1980)
  • Vacanze per un massacro (1980)
  • Merry-go-round (1981)
  • Queen Lear (1982)
  • Cotton Club (The Cotton Club) (1984)
  • Prognosi riservata (Critical Condition) (1987)
  • Private War (1988)
  • Sunset – Intrigo a Hollywood (Sunset) (1988)
  • The Hollywood detective (1989) film TV
  • Double revenge (1990)
  • Cry baby (1990)
  • Almost an angel (1990)
  • Inside out (1992)
  • Orchidea selvaggia 2Blue movie blue (Wild orchid II: two shades of blue) (1991)
  • Guncrazy (1992)
  • Love is like that (1993)
  • Scacco al sole nero (Sugar Hill) (1993)
  • T-Rex – Il mio amico Dino (Theodore Rex) (1995)
  • Los Angeles senza meta (LA without a Map) (1998)
  • L'inglese – The Limey (The Limey) (1999)
  • Beefcake (1999) (intervista)
  • Citizens of perpetual indulgence (2000)
  • Pacino is missing (2002)
Apparizioni in serie tv
  • Fortune Dane (1986) serie TV.
  • Miami vice negli episodi “One eyed Jack” (1984) e “Down for the count: part 2” (1987).
  • Wiseguy negli episodi “New blood” (1987), “The loose cannon” (1987), “A deal's a deal” (1987) e “The marriage of Heaven and Hell” (1987).
  • The Hitchhiker nell’episodio “Fashion exchange” (1988).
  • Matlock negli episodi “The informer: Part 1” (1990) e “The informer: Part 2” (1990).
Link:
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