Il "Grosseto Pride" (ufficialmente "Toscana Pride 2004") è stato il Pride nazionale italiano tenutosi a Grosseto il 19 giugno 2004. L'iniziativa fu il risultato d'una lunga mediazione fra i gruppi e riuscì ad andare in porto come manifestazione nazionale unitaria, nonostante gli immancabili tentativi di sabotaggio.
Scopi e risultati
Inoltre, nonostante la presenza d'una ventina di migliaia di persone, l'evento fu totalmente censurato dai massmedia nazionali, ed ebbe qualche spazio solo sulla stampa regionale toscana. Come notava Roberto Taddeucci su Gay.it il 21 giugno 2004,
I TG nazionali erano tutti concentrati su altro, a cominciare dalle reazioni di "rammarico" da parte del Vaticano del mancato riferimento alle radici cristiane dell'Europa nel preambolo della Costituzione EU, approvato il giorno precedente. Argomento sul quale invece i presenti hanno tirato un sospiro di sollievo ed in conclusione dal palco c'è giustamente chi ha fatto notare che un tale riferimento avrebbe potuto facilmente essere usato ancora una volta come mezzo e pretesto per negarci quei diritti che ancora non ci vengono riconosciuti, a cominciare dal fatto del poterci creare anche noi una nostra famiglia.»
In realtà, la scelta
di Grosseto era stata il risultato d'un compromesso, dopo che la
prima proposta di Firenze era stata bloccata dal veto delle altre realtà
toscane, che avevano minacciato di boicottarla, e che la seconda proposta
di realtà meglio collegate, come Pisa, aveva suscitato il veto opposto.
Tra i risultati raggiunti
va però elencata, nella bella cornice del Museo di Archeologica
della Maremma, la mostra d'arte di Marco Silombria, dal titolo Accartocciati
e ceramiche (organizzata da Gay Lib), che comprendeva in anteprima
le opere del ciclo "Ritorno a Olympia", a tematica gay, esposte poi ad
Atene in occasione delle Olimpiadi.
Conseguenze sui Pride successivi
Il relativo flop dell'evento non fu privo di conseguenze. Se prima di Grosseto per il Pride nazionale erano state scelte realtà non metropolitane come Verona, Padova o Bari, dopo Grosseto il Pride sarebbe diventato in pratica monopolio delle sole grande metropoli (Milano, Torino, Roma, Bologna, Genova, Napoli, Roma, Bologna), che dal quel momento avrebbero minacciato di non finanziare eventi tenuti in località scelte coi criteri poco felici usati per Grosseto. E in effetti, tutti i tentativi (che continuarono ad esserci) di proclamare Pride nazionali in realtà locali, in contrapposizione al resto del movimento, da Grosseto in poi sarebbero restati senza seguito. Da questo punto di vista, insomma, l'evento segnò uno spartiacque. A livello locale, invece, la manifestazione ebbe un ottimo impatto, come ricordò in un'intervista a Giulio Maria Corbelli il presidente di Arcigay Grosseto, Davide Buzzetti, un anno dopo:
Inoltre l'evento dimostrò come una piccola realtà di provincia faticasse molto a raccogliere i fondi necessari per raggiungere il pareggio economico dell'iniziativa: il gruppo organizzatore, nonostante avesse lavorato allo stremo delle sue forze, fece infatti molta fatica a ripagare i costi ingenti di un evento di quelle dimensioni.
Voci correlate
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Note
[1].Pubblicato anche su Wikipink, come "Grosseto Pride 2004". Il testo è quello online il 29/3/2012. Il testo di una qualsiasi data successiva può essere stato modificato anche molto rispetto a questo. |