Leendert Hasenbosch
(ca. 1695-1725), fu un soldato olandese condannato per sodomia.
La sua vicenda è diventata soggetto
di romanzi e saggi storici.
Vita.
Hasenbosch nacque probablmente all'Aia
nel 1695. Nel 1709, quando aveva circa quattordici anni, la sua famiglia
si trasferì nella colonia olandese di Batavia (oggi Giacarta,
Indonesia), dove fu raggiunta per un anno alla fine del 1713 da Leendert,
che si era arruolato come soldato per la compagnie delle Indie orientali.
Dal 1715 al 1720 Hasenbosch fu soldato a Kochi (all'epoca un possedimento
olandese), in India, nel 1720 tornò a Batavia e fu promosso al grado
di caporale, e infine fu nominato contabile.
Alla fine del 1724 Hasenbosch s'imbarcò
su una nave della Compagnia olandese delle Indie orientali come contabile
(un incarico che gli garantiva il ruolo d'ufficiale).
Il vascello si fermò per rifornimenti
a Città del Capo il 17 aprile 1725.
La condanna per sodomia.
Il 5 maggio 1725 fu eseguita contro Hasenbosch
una condanna per sodomia, sulla quale non conosciamo nessun dettaglio;
sappiamo infatti solo che in quella data Hasenbosch fu abbandonato sull'Isola
di Ascensione, totalmente disabitata, con pochi viveri e poca acqua,
dove morì di sete e d'intossicazione alimentare nel giro di sei
mesi circa (il diario s'interrompre all'improvviso il 14 ottobre).
Il diario
Da bravo contabile, Hasenbosch tenne un
diario, dal quale sappiamo che quanto gli era stato lasciato era una tenda,
una quantità d'acqua sufficiente per un mese, alcuni semi, utensili,
una Bibbia e alcuni libri di preghiera, oltre ai suoi effetti personali,
che ovviamente comprendevano un quaderno e una penna.
Il diario non fornisce dettagli sulle
vicende che portarono alla condanna, se non sotto forma di generiche espressioni
di pentimento e rammarico per l'atto commesso, a cui l'autore allude a
un certo punto con chiarezza:
«Spero che questa mia punizione
in questo mondo sia sufficiente per il mio terribile crimine di aver usato
una creatura simile a me per soddisfare la mia lussuria, per la qual cosa
l'Onnipotente Creatore aveva predisposto un altro sesso. Desidero solo
sopravvivere per poter fare penitenza dei miei peccati, per i quali io
credo che il mio partner sia dannato. (20 giugno 1725).[2].»
L'ultima frase, che fa chiaramente capire
che Hasenbosch sapeva per certo che il suo partner (comrade) era già
morto, lascia immaginare che quest'ultimo stato ucciso immediatamente,
gettandolo dalla nave, come avvenne in altri casi simili, e che solo il
rango di Hasenbosch abbia fatto sì che almeno a lui sia stata concessa
una minima possibilità di salvezza [3].
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Il paesaggio brullo
dell'Isola di Ascensione oggi.
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Dal diario sappiamo che Hasenbosch esplorò
a lungo l'isola alla vana ricerca d'una sorgente permanente d'acqua (che,
paradossalmente esisteva, ma che non fu da lui trovata). La poca acqua
che riuscì a procurarsi si rivelò insufficiente ai suoi bisogni
(il 7 agosto annota che in tre mesi non aveva piovuto per più di
mezz'ora in tutto), costringendolo a bere il sangue delle tartarughe e
degli uccelli marini e infine la sua propria urina.
Le condizioni di salute, inevitabilmente,
ne risentirono: il 16 giugno 1725 annota di non aver potuto scrivere prima
perché tremava a tal punto da non riuscire a farlo; il 9 settembre
d'essere ridotto a "un perfetto scheletro". Iniziarono anche allucinazioni
di vario tipo: sempre il 16 giugno Hasenbosch sentì - almeno così
afferma il testo del diario che è giunto fino a noi - una voce che
lo chiamava "bougre"
(sodomita), ed altre voci di persone che conosceva [4].
L'ultima annotazione del diario lo vede
malato e non più in condizioni di muoversi, cosa che può
averlo solo portato alla morte per disidratazione o intossicazione. Il
fatto che il suo corpo non sia stato trovato suggerisce che possa aver
compiuto un ultimo, disperato tentativo di procurarsi cibo ed acqua, al
seguito del quale la morte lo colse lontano dalla tenda.
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La copertina di Sodomy
punish'd.
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La pubblicazione del diario.
Nel gennaio 1726, sette mesi dopo l'abbandono
e pochissimo tempo dopo la morte di Hasenbosch, i
marinai della nave inglese "James and Mary" sbarcarono sull'Isola di Ascensione
e trovarono i resti della tenda di Hasenbosch e il suo diario (ma non
il suo cadavere).
Il diario fu portato in Inghilterra, tradotto
in inglese e pubblicato in forma romanzata (sull'onda dello straordinario
successo del romanzo: The life and strange surprising adventures of Robinson
Crusoe, uscito nel 1719) come Sodomy
punish'd ("La sodomia punita"). Non è possibile verificare
la fedeltà o la presenza di eventuali manipolazioni in questa traduzione
poiché il manoscritto originale è stato perso da lungo tempo.
Nel 1728 fu pubblicata una seconda versione,
An
authentick relation ("Una relazione autentica"), che ometteva il
nome dell'autore del diario.
L'opera fu ulteriormente riproposta - sempre
come opera di anonimo - nel 1730, col titolo The
just vengeance of Heaven exemplify'd ("Un esempio della giusta vendetta
dal Cielo", titolo alquanto incongruo, in considerazione del fatto
che il destino di Hasenbosch era dipeso interamente da decisioni umane).
L'editore, oltre a dichiarare che lo scheletro dell'autore era stato trovato
accanto al diario (cosa falsa), ovviava all'assenza di dettagli "piccanti"
sulla sodomia aggiungendo varie scene (assenti nelle edizioni precedenti)
in cui il diavolo tormentava la coscienza del protagonista per i suoi atti
sodomitici.
La disinvoltura con cui erano modificati
i dettagli dagli editori portò in epoca moderna a sospettare
che l'intero diario costituisse una finzione letteraria spacciata per
una traduzione [5].
Paradossalmente, un romanzo di Peter Agnos e Jan Svilt, The queer Dutchman
castaway on Ascension, edito nel 1979, inventando nel dettaglio personaggi,
circostanze e perfino documenti storici, aveva un'apparenza di "autenticità"
storica che mancava al documento originale.
La scoperta della verità storica.
Infine, in un saggio edito nel 2002 (sfortunatamente,
postumo), Een Hollandse Robinson Crusoë, lo storico olandese
Michiel Koolbergen (1953-2002) dimostrò che l'intera vicenda
era realmente accaduta. Sulla base delle sue ricerche edite e inedite (fornite
dalla famiglia di Koolbergen) Alex Ritsema ha pubblicato una ricostruzione
storica dell'accaduto in lingua inglese: A Dutch castaway on Ascension
Island in 1725.
Grazie a queste ricerche la vicenda di
Hasenbosch è entrata a far parte delle storie
dei naufràgi celebri.
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Localizzazione dell'Isola
di Ascensione.
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Bibliografia:
-
Anonimo, Sodomy
punish'd. Being a true and exact relation of what befel to one Leondert
Hussenlosch, a Dutch man, who by command of the Dutch fleet, was put on
shore on the desolate island of Ascention, John Loveday, Londra
1726. Ristampa
anastatica: Gale Ecco, s.l. 2010.
-
Anonimo, An
authentick relation of the many hardships and sufferings of a Dutch sailor,
who was put on shore on the uninhabited Isle of Ascension, J. Roberts,
London 1728 & George Faulkner, Dublin 1728. Ristampa
anastatica: Gale Ecco, s.l. 2010.
-
Captain Mawson, The
just vengeance of Heaven exemplify'd in a journal lately found by captain
Mawson. (...) on the Island of Ascension. (...) All wrote
with his own hand, and found lying near the skeleton, Printed and
sold by the Booksellers and at the pamphlet-shops of London and Westminster,
London 1730. Ristampa
anastatica: Gale Ecco, s.l. 2010.
-
Peter Agnos e Jan Svilt, The queer Dutchman
castaway on Ascension, Green Eagle Press, New York 1979. (Romanzo).
-
Evan Davis, "A
full and exact relation": sodomy, authenticity, and publication in the
narrative of the marooned Dutchman, "The eighteenth century", XLIV
2003, pp. 257-278.
-
Michiel Koolbergen, Een Hollandse Robinson
Crusoë: dagboek van de verbannen VOC-dienaar Leendert Hasenbosch op
het onbewoonde eiland Ascension A.D. 1725, Menken, Kasander & Wigman,
Leiden 2002.
-
Joseph Cummins, Cast away: lost and found
in history. Epic true stories of shipwreck, Pier 9, Sydney 2008, pp.
49-61. (Questo
capitolo è interamente leggibile online su Google books).
-
Alex Ritsema, A
Dutch castaway on Ascension Island in 1725, Lulu.com, s.l. 2010.
Ampi
estratti sono leggibili online su Google books. Anche
in formato .pdf.
Link esterni:
L'autore ringrazia
fin d'ora chi vorrà aiutarlo a trovare immagini e ulteriori dati
su persone, luoghi e fatti descritti in questa scheda biografica, e chi
gli segnalerà
eventuali errori contenuti in questa pagina. |
Note
[1]
Pubblicato anche su Wikipink,
come: Leendert
Hasenbosch.
Il testo è quello
online il 26/5/2013.
Il testo di una qualsiasi
data successiva può essere stato modificato anche molto rispetto
a questo.
[2]
Alex Ritsema, A Dutch castaway on Ascension Island in 1725, Lulu.com,
s.l. 2010, p. 57.
[3]
Come ipotizza Joseph Cummins
in: Cast away: lost and found in history. Epic true stories of shipwreck,
Pier 9, Sydney 2008, p. 52.
[4]
Alex Ritsema pensa che la parte
relativa alle allucinazioni possa essere stata "migliorata" dal traduttore
per rendere più "vivace" la narrazione, comprensibilmente (ma noiosamente)
concentrata sulla ricerca di acqua, cibo e legna. In alternativa è
possibile che Hasenbosch abbia sofferto d'allucinazioni causate da qualche
sostanza vegetale o animale che aveva mangiato.
[5]
Come per esempio in: Evan
Davis, "A full and exact relation": sodomy, authenticity, and publication
in the narrative of the marooned Dutchman, "The eighteenth century",
XLIV 2003, pp. 257-278, peraltro scritto prima delle scoperte di Koolbergen. |